Il-Trafiletto
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20/10/14

Fiori di calendula per rimedi casalinghi fai da te

La calendula oltre a ornare prati e giardini con i suoi fiori giallo-arancione è una preziosa alleata di bellezza e salute. Le sue proprietà sono note, vediamo come possiamo sfruttarle tramite alcune ricettine fai da te da fare a casa.

Tisana ai fiori di calendula:
occore solo una manciata di fiori di calendula essiccati. Se ne avete la possibilità e il periodo è quello giusto (inizio estate – autunno inoltrato) potete  raccogliere qualche fiore ed essiccarlo in casa,  basterà porre i fiori interi in un luogo riparato e ombreggiato e dopo un paio di giorni i petali cominceranno a seccare e staccarsi spontaneamente. In alternativa è possibile acquistare in erboristeria dei preparati già pronti, nella maggior parte dei quali, però, la calendula è mischiata con altre piante.
Occorrente: 1 manciata di petali di calendula essiccati, 1 tazza di acqua
Preparazione: mettete direttamente nella tazza i petali di calendula essiccati e versatevi l’acqua già calda, coprite e lasciate in infusione per almeno 10 minuti. Filtrate con un colino e bevete la tisana ancora calda. Per ottenere un preparato misto che arricchisca la vostra tisana e ne amplifichi i benefici, aggiungete un po’ di menta piperita, melissa, fiori di tiglio, camomilla e malva.

Calendula
immagine presa dal web

Pomata alla calendula:
in caso di piccole ferite, lacerazioni o contusioni, la pomata alla calendula è senz’altro un rimedio naturale molto efficace. Prepararla in casa è davvero semplice e divertente.
Occorrente: 30 gr di petali di calendula freschi, preferibilmente appena colti, 100 gr di lanolina (cera di lana, la trovate in farmacia), 1 tazza d’acqua.  
Preparazione: versate in una pentola l’acqua e i petali e lasciate cuocere a fuoco dolce mescolando di tanto in tanto finché l’acqua non sarà quasi del tutto evaporata. A questo punto aggiungete la lanolina continuando a mescolare bene. Raggiunta una consistenza soffice e omogenea il composto è pronto per essere trasferito in un canovaccio di cotone. Avvolgetelo, lasciate raffreddare a temperatura ambiente e poi strizzate energicamente. La vostra pomata alla calendula fatta in casa è pronta per essere utilizzata e conservata in un contenitore di vetro richiudibile ermeticamente.

Olio alla calendula: tutti conoscono l'olio di calendula, che cura, lenisce e protegge la pelle in profondità.
Occorrente: 2 manciate di fiori freschi di calendula olio d’oliva per riempire un barattolo qualche filtro per caffè.  
Preparazione: riponete i petali in un barattolo di vetro con coperchio a vite e lasciate seccare leggermente per un paio di ore. Versate sopra l’olio d’oliva fino a coprirli completamente, chiudete il barattolo e fate riposare la miscela per 2-3 settimane. Trascorso questo periodo, filtrate il tutto con un filtro per caffè e travasate in un contenitore di vetro scuro in modo che il vostro olio naturale alla calendula si conservi a lungo e meglio, trattenendo al suo interno tutte le proprietà benefiche e il profumo che lo contraddistingue.

Sali da bagno alla calendula: facili da preparare, saranno un elisir di coccole e anche un'idea regalo. Occorrente:100 gr di sale grosso (o sale marino), 2 cucchiai di colore giallo di tagete, 5 gocce di essenza di limone (facoltativo), 2 cucchiai di fiori di calendula essiccati.  
Preparazione: in una terrina mescolate il sale con il colore ‘giallo di tagete’ e lasciate seccare per qualche ora avendo cura di mescolare di tanto in tanto. Unite al composto i petali di calendula e l’essenza di limone. Ricordate che il colore giallo di tagete si può creare facilmente in casa facendo cuocere una tazza di petali di tagete in un pentolino pieno d’acqua. Filtrando il tutto e conservando in frigorifero in un contenitore di vetro a chiusura ermetica, il colore di tagete si mantiene vivo e brillante per molto tempo ed è perfetto per decorare, dipingere su carta, colorare saponette e sali da bagno.

18/08/14

Quell'infezione fastidiosa degli occhi: l'orzaiolo, cos'è e come trattarlo.

L'orzaiolo è un'infiammazione acuta delle ghiandole sebacee alla base delle ciglia, causata generalmente da una infezione batterica da stafilococco. Quasi sempre l’infezione interessa le ghiandole sebacee esterne, dando luogo alla formazione di un’escrescenza di forma rotondeggiante e di piccole dimensioni a livello della linea ciliare ( orzaiolo esterno ). In questo caso il paziente avverte un dolore continuo associato a una spiacevole sensazione di gonfiore come se avesse un corpo estraneo nell'occhio. Al centro dell’orzaiolo si può notare la presenza di un punto purulento di colore giallognolo che solitamente si rompe in modo spontaneo. A differenza degli orzaioli esterni, che interessano le ghiandole di Zeis, gli orzaioli interni sono più complicati. Essi vanno ad interessare le ghiandole di Meibomio . La terapia dell’orzaiolo interno consiste nell’ incoraggiare la sua rottura per mezzo di applicazioni di impacchi caldo-umidi co delle garze sterili da appoggiare sull’occhio per circa venti minuti e per più volte al giorno e favorire così’ la fuoriuscita del liquido purulento. Questo procedimento potrebbe essere accompagnato all’uso di una pomata antibiotica, oltre all’assoluto divieto di toccarsi gli occhi con le mani. Se non ci saranno complicazioni il processo infiammatorio si risolverà entro pochi giorni. Nel caso di un orzaiolo interno è opportuno fare ricorso all’esperienza di un medico specialista, in entrambi i casi è assolutamente sconsigliato la “spremitura” personale per evitare di aggravare il processo infiammatorio. La prevenzione degli orzaioli consiste nella normale pulizia dell'occhio, trattarlo sempre e comunque con le mani pulite, ma soprattutto in soggetti predisposti cercare di eliminare con attenzione gli eccessi di sebo dalle ciglia, pulendole co saponi neutri o con shampoo per bambini, al fine di tenere sempre puliti i dotti escretori delle ghiandole.(immagine presa dal web) .

31/01/14

Milano | ritorna la scabbia nelle scuole.

Scabbia nelle scuole di Milano. Due casi alle elementari, altri due alla scuola materna. Dall’inizio dell’anno sono già 11 le persone colpite da questa malattia nella ASL di Milano2. E’ una patologia in aumento; dopo un andamento costante negli anni 2011 e 2012 quando i casi accertati erano stati rispettivamente di 54 e 51, nel 2013 c’è stato un notevole aumento con ben 74 segnalazioni. E nei primi giorni del nuovo anno la malattia e ritornata a colpire tra i banchi di scuola. Fortunatamente nessun bambino è ricoverato, in quanto la scabbia non è una malattia grave. È un acaro che si infila nella pelle, scava dei cunicoli e vi deposita le uova. È abbastanza contagiosa, ma non è pericolosa. La terapia si effettua trattando la pelle con una semplice pomata, a livello locale. Il problema è che provoca prurito, le persone si grattano e quindi, con le mani sporche poi si passano la malattia». «È assurdo che oggi si verifichino ancora queste situazioni», lamenta un genitore. Il parroco di Riozzo don Antonello Martinenghi, responsabile della scuola parrocchiale, per precauzione ha voluto pulire tutta la scuola da cima a fondo. «L’Asl ha detto che non serviva chiudere la scuola - commenta -, ma quando ho contattato l’impresa di pulizia, mi hanno detto che ci sarebbero voluti due giorni». E’ stato allertato anche il Comune che a sua volta ha messo in guardia l’azienda dei trasporti in quanto i bambini si recano a scuola con i pullman. << Lunedì sono arrivati a scuola 15 bambini su 140 -. Continua il parroco - ho chiesto all’Asl di venire a fare un controllo, ma mi hanno risposto che non è necessario, che la scabbia viene trattata come fosse morbillo o scarlattina. Hanno mandato, invece, del materiale informativo su come comportarsi. Abbiamo provveduto a diffonderlo tra le famiglie. Abbiamo messo all’aria, come indicato, tutti i vestiti e i lenzuolini dei bimbi. Abbiamo chiuso nei sacchi sigillati, invece, tutti i peluche e i giocattoli. L’impresa deve pulire e disinfettare tutto, dai lettini ai locali mensa. Giovedì, finalmente, riapriremo».
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