Il-Trafiletto
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31/01/14

Milano | ritorna la scabbia nelle scuole.

Scabbia nelle scuole di Milano. Due casi alle elementari, altri due alla scuola materna. Dall’inizio dell’anno sono già 11 le persone colpite da questa malattia nella ASL di Milano2. E’ una patologia in aumento; dopo un andamento costante negli anni 2011 e 2012 quando i casi accertati erano stati rispettivamente di 54 e 51, nel 2013 c’è stato un notevole aumento con ben 74 segnalazioni. E nei primi giorni del nuovo anno la malattia e ritornata a colpire tra i banchi di scuola. Fortunatamente nessun bambino è ricoverato, in quanto la scabbia non è una malattia grave. È un acaro che si infila nella pelle, scava dei cunicoli e vi deposita le uova. È abbastanza contagiosa, ma non è pericolosa. La terapia si effettua trattando la pelle con una semplice pomata, a livello locale. Il problema è che provoca prurito, le persone si grattano e quindi, con le mani sporche poi si passano la malattia». «È assurdo che oggi si verifichino ancora queste situazioni», lamenta un genitore. Il parroco di Riozzo don Antonello Martinenghi, responsabile della scuola parrocchiale, per precauzione ha voluto pulire tutta la scuola da cima a fondo. «L’Asl ha detto che non serviva chiudere la scuola - commenta -, ma quando ho contattato l’impresa di pulizia, mi hanno detto che ci sarebbero voluti due giorni». E’ stato allertato anche il Comune che a sua volta ha messo in guardia l’azienda dei trasporti in quanto i bambini si recano a scuola con i pullman. << Lunedì sono arrivati a scuola 15 bambini su 140 -. Continua il parroco - ho chiesto all’Asl di venire a fare un controllo, ma mi hanno risposto che non è necessario, che la scabbia viene trattata come fosse morbillo o scarlattina. Hanno mandato, invece, del materiale informativo su come comportarsi. Abbiamo provveduto a diffonderlo tra le famiglie. Abbiamo messo all’aria, come indicato, tutti i vestiti e i lenzuolini dei bimbi. Abbiamo chiuso nei sacchi sigillati, invece, tutti i peluche e i giocattoli. L’impresa deve pulire e disinfettare tutto, dai lettini ai locali mensa. Giovedì, finalmente, riapriremo».

18/12/13

Storia di degrado che non fa sensazione | La presa in giro dell'informazione

Abbiamo appena visto e letto su tutti i tg e le testate online, del trattamento subito da immigrati nei centri di "accoglienza" e che accoglienza! Sembra che stessero cercando di disinfestarli dalla scabbia, malattia infettiva provocata da un acaro che si infiltra sotto la pelle provocando prurito e allergie. Ho guardato il video ho ascoltato le notizie, ho letto articoli e mi sono documentata sulla malattia della scabbia. Ho visto personale sanitario occuparsi degli immigrati, sottoponendoli a docce nudi in pieno inverno(a Lampedusa? Vicino all'Africa farà così freddo?) e volontari li facevano rivestire con abiti nuovi e puliti, e sicuramente li aspettava un pasto caldo, dopo le "torture subite". Ma per cosa li hanno "torturati" se nessuno di loro aveva la scabbia?.
L'appartamento di Ribera
dove sono morti i due conviventi
Le "torture" agli immigrati



L'informazione si è impegnata a sottolineare che non era necessario farlo e che lo hanno fatto per trattarli come animali, senza informare che la scabbia ha un periodo di incubazione e la prevenzione è necessaria. E non si può disinfestarli vestiti! 
(L'infezione iniziale richiede da quattro a sei settimane per diventare sintomatica:WiKipedia)
Abbiamo gia fatto passare la TBC, e nuovi casi si sono riscontrati in Italia, proprio per non aver fatto prevenzione. In conclusione io ho visto personale volontario e medico, che si prendeva cura di far migliorare la vita di persone in difficoltà che arrivano da altri paesi, dimenticandosi di quelle che già vivono qui e sono cittadini Italiani. Nessuno si occupava dei signori Vincenzo Maniscalco ed Enza Catanzaro, 66 anni lui e 55 lei, trovati morti, 4 giorni fa, nel loro appartamento a Ribera, paese dell'agrigentino. Nessuno si occupava del signor Maniscalco costretto a letto da una disabilità, morto di fame e di sete. Nessuno si occupava di lui, solo la sua convivente Enza Catanzaro, che è stata trovata morta in terra vicino ad una scala dalla quale probabilmente, è caduta procurandosi o una ferita grave o la morte. Probabilmente non aveano un cellulare, come hanno certi immigrati sui barconi, con una telecamera per filmare il viaggio in mare, il signor Maniscalco non poteva permetterselo e non ha potuto chiedere aiuto. E' morto di fame e di sete sicuramente chiedendo aiuto a voce, e nessuno l'ha sentito e nessuno l'ha cercato. Non avevano figli i conviventi, e nessuno che si occupasse di loro. Questa notizia nessuno l'ha riportata, tranne i giornali locali e la parola "nessuno" è imperante in questa storia. Ecco il vero degrado, ecco la vera lenta tortura  che i nostri cittadini dimenticati da tutti anche dalle autorità, devono subire in silenzio senza che nessuno si accorga di loro. Ma non fa "sensazione" questa notizia, e se non fosse stata una persona dal cuore nobile siciliano, ad avvertirmi probabilmente non avrei saputo nulla neanch'io che mi trovo al centro-nord.
"Cara "presidenta" Boldrini, la prego: quando va giù a Lampedusa a vedere le "torture" che infliggono ai poveri immigrati, si guardi attorno per favore, li ci sono anche i SICILIANI.

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