Il-Trafiletto
Visualizzazione post con etichetta intel. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta intel. Mostra tutti i post

22/07/14

Intel NUC | Il PC migliore per le dimensioni

Intel NUC 
Intel non si fa vedere spesso nell'arena dei PC, ma questo è un computer molto insolito. 

Il NUC - che sta per Next Unit of Computing - è il modo della Intel per vantarsi di quanto siano minuscoli ed efficienti i suoi chip.

Pensate di aver già visto PC piccoli? Impilate sette o sotto sottobicchieri e avrete le dimensioni del NUC! Tuttavia, - questo volume minimo c'è la potenza di un computer fisso completo. Con un processore Core i3, è In grado di riprodurre formati HD e persino di far girare giochi, se si mantengono i settaggi al minimo; inoltre, è oiuttosto silenzioso.
Ce ne sono varianti: entrambe hanno tre porte usb e un'uscita HDMI, ma l'edizione color rosso scuro offre anche una porta Thunderbolt per aumentarne la capienza, mentre quella nera ha una porta Ethernet e una seconda HDMI. Ci sono due controindicazioni. La prima è che il disco fisso e la RAM vanno comprati separatamente. Si apre in un attimo con un cacciavite, ma sul mercato esistono versioni modificate con la RAM. La seconda è che usa dischi fissi mSATA speciali, che non sono economici: circa 175,00 € per un'unità da 256 GB.

In ogni caso questo piccolo gioiello può fare da media centre sotto il televisore, da server domestico o addirittura da secondo computer da portare ovunque.(science)

15/06/14

Addio al Mac mini?

Apple sta pensando o no di rinnovare e attualizzare il loro piccolo e potente Mac mini?

Si vocifera che tra una settimana circa Apple deciderà di fare un upgrade silenzioso ai propri iMac,
probabilmente potenziando i processori e forse migliorando anche le schede grafiche.
Ma dove sono finiti i Mac mini?

L'azienda che ha sede a Cupertino non aggiorna il suo piccolo computer da scrivania dal lontano Ottobre 2012. Questa lunga attesa cosa vorrà significare? È ora di dire addio al computer più economico di Apple oppure Tim Cook sta aspetta do il momento giusto per portare un nuovo e innovativo Mac?

Il Mac mini è un buonissimo computer fisso che è l'ideale, come prima esperienza, per un nuovo utente che vuole provare e conoscere la potenza dei Mac. Quindi mi sembrerebbe assurdo che Apple decidesse di non commercializzarlo più.

Mac mini, immagine presa dal web
Ma perchè non aggiornarlo per due interi anni? Spendere 600€ per un computer che ha un software e un hardware di ben due anni fa può risultare, per un utente, una spesa folle. 
L'unica risposta che mi viene in mente è che Cook stia da tempo pianificando di presentare, probabilmente questo Ottobre 2014, un nuovissimo e innovativo Mac mini. Più potente che mai.

Cosa potrà mai avere questo nuovo computer?

Sinceramente non so bene cosa aspettarmi di nuovo ma, partendo dalle cose ovvie e "banali", penso che sicuramente sarà molto più sottile, piccolo e leggero (forse assomiglierà di più alla Apple TV).
Poi ci sarà un processore Intel di ultima generazione con una scheda grafica Intel, una HD 5000 come quella sul Mac Air o una Iris come quella del Mac Pro.
Probabile che rimarrà con i 4GB di RAM ma preferirei se arrivassero a mettere 8GB. 

Ma non penso che ci saranno solo questi semplici potenziamenti. Dal lontano 2010 Apple ha fatto un brevetto per poter integrare sui computer un proiettore.
Quindi spero proprio di vedere quest'anno un Mac mini potente agile e veloce con nuove e interessanti caratteristiche che possano rivoluzionare e ribbuttare in alto il mercato dei pc.

Per voi ci sono possibilità di qualcosa del genere? Quali caratteristiche vorreste sui nuovi Mac mini e come ve l'immaginate?

18/03/14

Tablet dual boot Asus | Microsoft e Google non si fidano ed ordinano il ritiro dal mercato!

Tablet dual boot Asus | Microsoft e Google non si fidano ed ordinano il ritiro dal mercato!
Asus costretta a ritirare dal mercato i propri tablet a tastiera staccabile in quanto non è riuscita nell'intento di fare fronte alle aspettative di Microsoft e Google.

Finisce dunque l'avventura, senza neppure vedere il mercato del neo nato "Transformer Book Duet TD300" di Asus, ovvero sia il tablet ibrido con tastiera staccabile, in grado di funzionare sia con OS Windows 8.1 che con Android Jelly Bean.
Da quanto si apprende dall'articolo pubblicato sul Wall Street Journal, il dispositivo in oggetto, presentato in anteprima mondiale al recente Consumer Electronics Show di Las Vegas avuto luogo all'inizio del mese di gennaio, viene ritirato ed accantonato fino a data da destinarsi.
Ordine categorigo di Microsoft e Google!

Fermata dunque prima di partire la produzione, e conseguentemente nessuna commercializzazione che era stata prevista verso la seconda metà del 2014, per il tablet con ogni probabilità, più evoluto della categora "dual boot", quella a cui fanno riferimento i terminali che all'avvio del sistema permettono di scegliere quale software operativo utilizzare, nel caso specifico Windows e Android.
Così pare che sia stato deciso sia in casa Redmond che di Mountain View che avrebbe posto il veto alla vendita anche di altri modelli similari a quello in oggetto, solo per citarne alcuni: desktop all in one Transformer AiO P1801 e P1802 annunciati nel 2013.
Transformer Book Duet TD300

Da questa debacle ad uscirne sconfitta non è soltanto Asus, ma anche Intel.
L'indiscrezione del Wsj, rafforzata poi dalla presunta conferma del blocco, confidata al giornale finanziario da un assemblatore dipendente di Asus, giunge dopo varie voci di "dissenso" nei confronti del Transformer Book Duet circolate, come hanno scritto nelle scorse settimane vari blog tecnologici, su tutti Digitimes in testa, nei dedali infinti dei due colossi americani. Microsoft, probabilmente, non ne vuol sapere di dare spazio al mondo business ad Android, di contro Google, non vuole certo facilitare la rincorsa di Windows nel segmento dei tablet.

Dichiarazioni ufficiali, da ambo le parti, non ce ne sono ma appare chiaro come l'idea di condividere fianco a fianco la promozione di un prodotto mobile ibrido a duplice piattaforma non è mai andanta a genio a nessuno. Eccezione fatta, ovviamente, per la casa taiwanese, storicamente un marchio che punta sull'estrema diversificazione del suo catalogo, e per Intel, che sui dispositivi dual Os ci credeva enormemente, al punto tale che per presentare il Transformer Book Duet TD300, a Las Vegas, era salito sul palco nientemeno il Ceo della casa di Santa Clara, Brian Krzanich. (ilsole24ore)

25/11/13

Contraddizione o specchio fedele di una realtà...la nostra realtà quella elettronica!

In base a quanto viene fuori da una ricerca di Intel, condotta online da Penn Schoen Berland su un campione di 12000 soggetti di maggiore età in otto Nazioni in tutto il mondo fra cui il nostro, un neonato digitale italiano su due è dell'idea che la tecnologia ci renda meno umani e sia troppo fondamentale nelle nostre vite.

Chiaramente tutto ciò appare come una colossale contraddizione o specchio fedele di una realtà che ci vede, questo è certo, fra i maggiori utilizzatori di gadget elettronici e addirittura tra i primi al mondo a far la fila di notte (è abitudine di un italiano su due, soprattutto uomini) per l'ultima novità lanciata nei negozi?

Andiamo dunque per ordine. Le contraddizioni della "generazione Y" Il rapporto di amore e odio esternato dalla fascia più in giovane e tenera dell'utenza è ben chiaro nelle percentuali che seguono: il 76% di chi appartiene alla cosiddetta "generazione Y" (giovani di tra i 18 e i 24 anni) è dell'idea che la società attuale si basi troppo sulla componente tech, per quanto la quasi totalità (il 93% per la precisione) si dichiari convinta che grazie alla tecnologia la vita sia più semplice e migliore.

Realtà elettronica
Quasi il 60% dei più giovani è sicuro inoltre che la tecnologia aiuti i rapporti personali mentre è curioso il fatto che gli italiani abbiano più fiducia dei coetanei di altri Paesi sviluppati circa l'impatto positivo delle innovazioni tecnologiche su istruzione (40%), trasporti (41%) e assistenza sanitaria (41%).

Donne italiane davanti a tutte Meno preoccupate dei possibili effetti nocivi legati all'uso eccessivo della tecnologia sono invece le donne italiane con più di 45 anni, tre volte più propense a sostenere i benefici di Internet, smartphone, tablet e via dicendo rispetto alle donne americane della stessa fascia di età e anche delle pari età che vivono nei Paesi emergenti.

 Le donne italiane sono inoltre maggiormente disposte ad accettare tecnologie che per le coetanee di altre nazioni potrebbero essere considerate troppo personali, come i software che osservano le loro abitudini lavorative (70%) e monitorano le abitudini di studio degli studenti (70%) e persino bagni intelligenti che tengono sotto controllo la loro salute (74%).

Device sempre più smart anche a scapito della privacy In cambio di dispositivi più intelligenti, in grado cioè di apprendere e registrare comportamenti e preferenze, un giovanissimo su due è disposto a rinunciare ulteriormente alla propria privacy e a condividere informazioni personali come la data di nascita (lo dice il 59% del campione intervistato), i dati Gps (46%), le e-mail (59%), lo storico degli acquisti (51%) e i propri dati genetici (44%).

 Anche le persone con un reddito più elevato sono propense a condividere le loro informazioni (in forma anonima) e, inaspettatamente secondo la ricerca, a consentire il monitoraggio delle loro abitudini lavorative. In Italia, in particolare, l'80% delle persone benestanti condividerebbe analisi di laboratorio rispetto al 68% degli individui con reddito più basso, così come le destinazioni dei loro viaggi (74% contro 43%) o le date degli stessi (71% contro 44%). Innovazione questa sconosciuta Italia ultima per tutti gli intervistati (anche gli italiani): il dato, impietoso, ha per oggetto la capacità di innovare.

Eppure il 77% delle persone oggetto di indagine crede che la propensione all'innovazione sia un fattore importante di benessere sociale. Per contro solo il 7% degli italiani riconoscono nel Governo una forza trainante per l'innovazione tecnologica del Paese. Un italiano su tre preferisce confidare nella lungimiranza e nel traino delle grandi aziende e delle tante piccole e medie imprese.
Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non opere derivate 3.0 Italia.