Il-Trafiletto
Visualizzazione post con etichetta carattere. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta carattere. Mostra tutti i post

18/04/14

Le tante sfumature dell'IO

Le tonalità che ci attirano maggiormente sono anche legate a nostre caratteristiche fisiche. Si potrebbe dire che ognuno di noi abbia un colore che caratterizza il suo carattere e il suo modo di essere? 

Si, ma più di un singolo colore si tratta di una gamma di colori; anzi di sfumature e di tonalità. Questa sorprendente scoperta fu fatta dai ricercatori della scuola Bauhaus a Berlino, negli anni Trenta. Essi osservarono che gli studenti di architettura e di arredamento tendevano a usare sempre ben precise tonalità di colore e non altre. Constatarono anche un altro fatto curioso: questi colori erano in armonia con la tonalità di base della pelle, quindi erano particolarmente adatti a chi li aveva scelti istintivamente, senza aver pensato al proprio abbigliamento.
 Ciò permette la conclusione che le tonalità che ci attirano e ci gratificano maggiormante sono anche legate in modo particolare a nostre caratteristiche fisiche costanti. Un esempio di legame indissolubile tra psiche e corpo, seppur a livello inconsapevole. Però possiamo benissimo usare queste caratteristiche innate in modo consapevole. La scuola Bauhaus ha identificato quattro gruppi di tonalità i quali hanno caratteristiche a quelle tipiche delle stagioni dell'anno da averne preso i nomi.

immagine presa dal web
Nella vegetazione di PRIMAVERA E AUTUNNO infatti predominano le tonalità calde, con base gialla; un esempio sono le primule, i narcisi, le forsizie, in primavera e le foglie dorate in autunno. ESTATE E INVERNO sono caratterizzati da tonalità fresche e fredde, con base azzurra e blu. Il sole estivo fa apparire i toni smorzati, velati; l'inverno invece è cristallino e limpido, con tonalità decise. Indipendentemente dal colore degli occhi, dei capelli, della pelle o della razza, una di queste quattro caratteristiche di base è sempre presente in ognuno di noi. E curiosamente non esistono tipi “misti”: ognuno appartiene, cromaticamente parlando, a una ben precisa stagione. Conoscere la propria appartenenza ha risvolti pratici per la scelta dell'abbigliamento che più ci dona e esalta i nostri aspetti migliori. Tra l'altro, i colori della stessa “tonalità di stagione” vanno tutti d'accordo tra loro; non si rischiano più acquisti sbagliati. Ma si può ipotizzare che le tonalità fissate in modo immutabile in tutto il nostro corpo abbiano anche un significato più profondo, cioè che la loro presenza ci faccia stare bene anche “dentro”, con maggior senso di armonia. Allo stato attuale risultano esserci studi che assegnino a queste tonalità determinate caratteristiche psicologiche. Ma potrebbereo benissimo esserci in futuro. Nel frattempo copntinueremo a scegliere, per l'arredo o gli usi terapeutici, i colori più indicati di volta in volta. Ma useremo in modo più attento i colori del guardaroba e degli accessori.

02/04/14

Senza Times New Roman si possono risparmiare milioni

Qual'è il miglior font da usare quando si scrive? Quando si cerca di scrivere un articolo, un libro, la propria tesina o un documento di lavoro una delle prime cose da fare prima di iniziare è scegliere il font più adeguato.
Il carattere più utilizzato è il Times New Roman ma vi siete mai chiesti quali sia quello più economico per la stampa?

Questa domanda se l'è posta un giovane americano di origine indiane, Suvir Mirchandani, che tramite un apposito software (APFill Ink Coverage) ha scoperto lo spreco di inchiostro di questo famosissimo carattere i cui tratti sono molto più marcati rispetto ad altri. 
La soluzione? Garamond, individuato come il carattere più economico che offrirebbe una netta riduzione dell'inchiostro.  

Font Garamond
Il giovane Suvir è riuscito nella sua scoperta cercando un metodo per ridurre i costi dentro la sua scuola. E immaginate la felicità della Dorseyville Middle School quando, davanti a questo progetto, riesce a ridurre la spesa dei toner del 24% abbassando i costi di 21milla dollari l'anno!

Ma Mirchandani non si ferma e decide di fare qualche calcolo in più. Considerando le spese che il governo Americano deve affrontare di inchiostro e stampa. E con la sua rivoluzionaria idea di passare a Garamond scopre che gli USA potrebbero risparmiare sui 400 milioni di dollari!
Questa notizia, cosi sorprendete, è arrivata fino alla CNN.

20/03/14

Perchè si dice "avere il pelo sul cuore"?

Fu in un fumetto che lessi per la prima volta la locuzione o modi dire che dir si voglia "avere il pelo sul cuore" o "cuore peloso", e prima di chiedermi cosa significasse immaginai il cuore ricoperto di peli.....
Avere il pelo sul cuore, col significato di essere duro e insensibile è datata all'Ottocento, ampiamente usata dal Manzoni, dal Monti, dal Verga e da altri autori ma a tutt'oggi, almeno secondo le mie ricerche, non ne è nota l'origine. Uno spiraglio però ci perviene dagli antichi autori greci (quando si dice gli antichi non credete?). In essi si scopre che Ermogene di Tarso "dopo morto, essendo stato sparato il suo corpo, narrasi che in lui si trovasse il cuore cresciuto ad una grossezza enorme, e ricoperto di peli" (Opere varie di Mario Pieri, 1776-1852, letterato e collaboratore dell'Antologia di Vieusseux).
Cuore peloso

Ma non solo Ermogene, anche Aristomene di Messene, Leonida, Lisandro e molti altri dotati di straordinario coraggio allorché furono esaminati dopo morti fu riscontrato avessero un
 "cuore assai muscoloso, grosso di pareti, e queste ben anche coperte di molti peli" (Giornale delle scienze mediche, 1868). La spiegazione che ne veniva data era che la conformazione del cuore influisse sull'indole dell'individuo rifacendosi in ciò alla filosofia ippocratica: "lo spirito dell'uomo è innato nel ventricolo sinistro, ed è da questo luogo ch'esso governa le altre qualità dell'animo" (id) . Per comprendere, almeno sui generis, i principi ippocratici è necessario dire che per il grande medico per antonomasia, il principio della vita risiede nel calore la cui sede è nel ventricolo sinistro del cuore. Famosa è la sua dottrina dei quattro umori, elementi fondamentali del corpo umano: il sangue caldo viene dal cuore, la flemma fredda deriva dal cervello, la bile gialla, cioè l'asciutto, è secreta dal fegato mentre quella nera o atrabile, umida, è prodotta dalla milza e va nello stomaco. Umori che mescolati nelle giuste proporzioni donano la salute invece alterati fanno insorgere la malattia. Per Ippocrate l'abbondanza di peli era associata alla presenza della thymos. Per Omero la thymos significava anima, carattere, volontà ma anche tutta una serie di stati emotivi: amore, gioia, piacere, compassione, collera, passioni che infiammavano il cuore producendo calore e di conseguenza abbondanza di pelo. Col tempo l'equazione peli sul cuore = cuore coraggioso può essere degradata a insensibile, duro.
Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non opere derivate 3.0 Italia.