Il-Trafiletto
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14/04/14

Immagina un robot | Immaginare quanto un robot possa essere realistico ed identico ad un essere umano...IMMAGINA PUOI!

IMMAGINA, PUOI! Già proprio come recita George Clooney nel suo spot pubblicitario, bisogna andare oltre ogni limite per poi dare luogo all'immaginazione. In fin dei conti, il livello di realismo dei robot creati da Hiroshi Ishiguro i Germonoid come lui stesso li chiama, per quanto sicuramente impressionante, non è forse necessario e magari neppure desiderabile.

Nelle sue ricerche più recenti Ishiguro è andato oltre ogni limite d'immaginazione per convicere di quanto i robot possano essere realistici e simili agli esseri umani. Creare robot che abbiano solo il minimo indispensabile dei tratti umani e lasciare che siamo noi a fare il resto del lavoro.
"La mia ricerca si concentra su Telenoid che è progettato per apparire e comportarsi come un essere umano minimalistico. A prima vista, si riconosce con facilità che Telenoid è umanoide, ma appare allo stesso tempo maschio e femmina, giovane e vecchio".
Telenoid nuova forma di comunicazione

L'aspetto di Telenoid è quello di una testa e un torso pallidissimi, con piccoli accenni di braccia e un viso umano semplice, quasi spettrale, con poco più che occhi, naso, e bocca. Questi robot sono pensati per comunicare in telepresenza con motorini interni che formano espressioni basilari permettendoci di conversare e interagire tramite il robot con una perona lontana, Ishiguro è dell'opinione che perfino con questo aspetto stilizzato e le sue espressioni limitate si possa con facilità comprendere se si parla con un uomo oppure con una donna, con una persona giovane oppure con una anziana.

In altre parole, Telenoid fa da schermo vuoto a cui sono le nostre menti a fornire i dettagli. In Danimarca uno studio sperimentale su un campione di persone anziane per vedere come se la cava questa nuova forma di comunicazione, spiega Ishiguro. Nel prossimo post vedremo dunque di dare un tocco di umanità ai robot

13/04/14

Società e robot | Come rendere i robot parte della società umana.

Interagire con la società degli esseri umani, non è un traguardo da poco (come se camminare, toccare, correre ed esperimersi sia più semplice) per un robot. C'è un problema di base: per quanto un robot possa essere intelligente, agile o perfino grazioso, se le persone non capiscono facilmente come fare ad usarlo perde con rapidità interesse.

Il modo migliore per per ovviare al problema quindi, è lasciare perdere la programmazione e i manuali di istruzioni, e progettare invece robot in modo che possano interagire intuitivamente con gli esseri umani, come se anche loro lo fossero. Questo è un ostacolo non da poco per i loro creatori, la comunicazione umana è molto complessa, ricca di sfumature, pregna di sottili componenti non verbali, allusioni ed espressività del viso, tutti carichi di significato.
Hiroshi Ishiguro ed il suo sosia robot

Se c'è qualcuno al mondo che lo sa molto bene è Hiroshi Ishiguro, ingegnere ed esperto di robotica all'Università di Osaka, in Giappone, famoso per avere creato alcuni sosia robotici cosi realistici che è difficile distinguerli dai loro originali:

"La mia ricerca non intende solo sviluppare robot, ma anche svelare la natura degli esseri umani, dato che molti aspetti di che cosa significhi essere un uomo sono ancora avvolti dal mistero. Per questo stiamo spendendo una quantità enorme di fondi per sviluppare veri androidi, per quanto possano essere lontani dall'avere un'utilità concreta".
Prossimamente vedremo come possano essere realistici in ogni loro dettaglio.
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