Il-Trafiletto
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14/04/14

Immagina un robot | Immaginare quanto un robot possa essere realistico ed identico ad un essere umano...IMMAGINA PUOI!

IMMAGINA, PUOI! Già proprio come recita George Clooney nel suo spot pubblicitario, bisogna andare oltre ogni limite per poi dare luogo all'immaginazione. In fin dei conti, il livello di realismo dei robot creati da Hiroshi Ishiguro i Germonoid come lui stesso li chiama, per quanto sicuramente impressionante, non è forse necessario e magari neppure desiderabile.

Nelle sue ricerche più recenti Ishiguro è andato oltre ogni limite d'immaginazione per convicere di quanto i robot possano essere realistici e simili agli esseri umani. Creare robot che abbiano solo il minimo indispensabile dei tratti umani e lasciare che siamo noi a fare il resto del lavoro.
"La mia ricerca si concentra su Telenoid che è progettato per apparire e comportarsi come un essere umano minimalistico. A prima vista, si riconosce con facilità che Telenoid è umanoide, ma appare allo stesso tempo maschio e femmina, giovane e vecchio".
Telenoid nuova forma di comunicazione

L'aspetto di Telenoid è quello di una testa e un torso pallidissimi, con piccoli accenni di braccia e un viso umano semplice, quasi spettrale, con poco più che occhi, naso, e bocca. Questi robot sono pensati per comunicare in telepresenza con motorini interni che formano espressioni basilari permettendoci di conversare e interagire tramite il robot con una perona lontana, Ishiguro è dell'opinione che perfino con questo aspetto stilizzato e le sue espressioni limitate si possa con facilità comprendere se si parla con un uomo oppure con una donna, con una persona giovane oppure con una anziana.

In altre parole, Telenoid fa da schermo vuoto a cui sono le nostre menti a fornire i dettagli. In Danimarca uno studio sperimentale su un campione di persone anziane per vedere come se la cava questa nuova forma di comunicazione, spiega Ishiguro. Nel prossimo post vedremo dunque di dare un tocco di umanità ai robot

29/03/14

Comunicare con i cocktails | Pensateci bene prima di mandarlo giù!

Quando capiterà in futuro che qualcuno vorrà affrirvi un cocktail, pensateci bene prima di mandarlo giù!

Proprio cosi, se dovesse capitarvi di bere un Gin tonic offerto da qualcuno state bene attenti perchè potrebbe contenere un importante messaggio. Alcuni scienziati dell'università canadese di York hanno ideato una nuova modalità di trasmissione di testi, tramite lettere cifrate celate nell'alcol evaporato. Utilizzando un sistema binario di base, l'equipe ha scelto di associare i bit 1 e 0 a vari livelli di concentrazione alcolica.

I ricercatori hanno quidi codificato la frase "0 Canada" in un campione di alcol,vaporizzandolo in direzione di un ricevitore inserito dentro lo stesso ambiente a diversi metri di distanza, il quale lo ha letto rilevando gli aumenti e le diminuizioni della concetrazione alcolica. I destinatari del messaggio sono stati in grado di decriptarlo con successo.
Sistema binario di base

"Un codice, anche dettagliato, utilizzando un profumo: pare un impresa da film da spionaggio, invece è tecnica di comunicazione piuttosto semplice da realizzare", ha affermato Weisi Guo della facoltà di Ingegneria dell'Università di Warwick, che ha partecipato alla ricerca. "Segnalazioni a breve raggio basate sull'impiego di sostanze chimiche erano già state effettuate in passato, ma oggi abbiamo fatto un passo avanti, riuscendo a trasmettere efficacemente messaggi continui su distanze di diversi metri".

La comunicazione chimica avviene già in natura con una certa frequenza: basti pensare alle api, che sfruttano i feromoni per passarsi segnali ed informazioni. La nuova procedura di codifica potrebbe rivelasi particolarmente utile quando non è possibile sfruttare le onde elettromagnetiche: ad esempio in gallerie, condotti oppure miniere sotteranee. Secondo i ricercatori, il sistema potrebbe essere uisato anche all'interno de corpo umano. (science)
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