Il-Trafiletto
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16/06/14

Roma Drone | Expo&Show

 "Roma Drone Expo&Show"
Per la prima volta, la capitale ha ospitato la manifestazione italiana dedicata ai droni, piccoli velivoli radiocomandati.

Si sente spesso parlare dei droni impiegati per scopi militari, uno stereotipo ricorrente nei film di guerra o di fantascienza, ma dietro questa tecnologia in espansione c'è molto di più. Oggi vengono usati anche in molte e diverse applicazioni professionali: riprese tv, monitoraggio dell'inquinamento, controllo delle aree agricole, sorveglianza delle linee elettriche, protezione civile e anche, infine, scopi ricreativi.

La manifestazione, che si è tenuta presso lo Stadio Alfredo Berra (Eucalipti), è stata promossa dall'associazione culturale Ifimedia e organizzata dalla società Mediarkè ed è stata aperta agli operatori e al pubblico. Il programma si è articolato in tre aree principali:

  • "Expo", esposizione degli stand delle maggiori aziende italiane ed estere specializzate nella produzione e vendita di droni o nella fornitura di servizi, oltre che degli Enti civili e militari che li utilizzano per le loro attività.
  • "Workshop", con meeting, presentazioni, convegni, conferenze in collaborazione con Università, Enti e Associazioni di settore.
  • "Show", con le esibizioni in volo di numerosi modelli di drone.

"Questa nostra manifestazione, la prima in Italia dedicata esclusivamente ai droni, vuole rappresentare un'occasione di promozione per questo nuovo settore tecnologico e favorire l'incontro tra tutti gli operatori e gli appassionati", afferma Luciano Castro, ideatore di "Roma Drone Expo&Show" e presidente dell'associazione Ifimedia. "E'nostro obiettivo collaborare con tutte le realtà nazionali interessate a questi piccoli velivoli. Il mercato dei droni, che sta vivendo un vero boom nel nostro Paese e nel mondo, avrà cosi un grande evento in Italia, che consentirà di presentare le ultime novità e di fare il punto sulle loro innumerevoli utilizzazioni".(science)





05/01/14

Droni all’aeronautica francese per sorvegliare Al-Qaeda!

Saranno i primi due droni General Atomics Predator B a dovere sorvegliare i movimenti dei miliziani di Al-Qaeda! I due droni, meglio conosciuti come MQ-9 Reaper, sono stati messi a disposizione dell'aeronautica francese nel mese di dicembre e verranno impiegati entro gennaio in Sahel con l’unico scopo di sorvegliare i movimenti dei miliziani di Al-Qaeda e di altri movimenti insurrezionalisti nel territorio del Maghreb islamico. Lo ha comunicato il Ministero della Difesa francese in occasione della visita in Niger, Ciad e Malì del ministro Jean Yves Le Drian.

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Droni Reaper
I due velivoli sono stati ordinati con procedura d'urgenza già nella primavera scorsa e la loro messa in vendita è stata autorizzata da Washington in agosto in quanto facente parte di un programma che prevede la consegna di 12 velivoli e quattro stazioni di guida per un totale di 874 milioni di euro coperti dal bilancio approvato con la "Loi de programmation militaire" (LPM) 2014-2019. Tenendo presente che gli equipaggiamenti, i pezzi di ricambio, i 48 motori Honeywell TPE331-10T turboprop, l'addestramento del personale, la strumentazione imbarcata (40 radar Lynx per seguire i movimenti dei bersagli a terra, altrettanti sistemi di comunicazione, terminali per i dati trasmessi e e sistemi di acquisizione dei bersagli) e la possibile opzione per altri 4 Reaper il Congresso Americano autorizzò nel luglio scorso la vendita a governo di Parigi di 16 Reaper per 1,5 miliardi di dollari.

Gli MQ-9 verranno schierati a Niamey, capitale del Niger, da dove verranno impiegati per sorvegliare il Sud della Libia, il Nord del Niger e del Mali dove sono ancora schierati 2.500 militari francesi impegnati nell'Operazione Serval a fare fronte all’azione dei miliziani qaedisti e dove stanno riorganizzandosi le milizie tuareg. Lo schieramento dei due droni e della stazione di guida a Niamey consentirà di utilizzare i sistemi ottici e il radar di sorveglianza imbarcati per mantenere una buona copertura sulle aree di maggiore presenza delle forze di al-Qaeda nel Maghreb Islamico coprendo una falla che finora i francesi avevano dovuto compensare chiedendo il supporto informativo agli Stati Uniti che schierano in Burkina Faso alcuni droni e velivoli guidati gestiti da contractors assoldati dal Pentagono e dalla CIA. I Reaper, protagonisti della guerra segreta contro leader e miliziani di Al-Qaeda in Afghanistan, Pakistan, Yemen e Somalia, dispongono della strumentazione necessaria a individuare e seguire bersagli "illuminandoli" con puntatori laser per colpirli con armi di precisione.

Pur potendo imbarcare fino a 1.700 chili di bombe e missili, i Reaper sono stati però acquisiti disarmati dai francesi, forse per evitare eventuali veti del Congresso o del Pentagono alla cessione delle armi e dei kit speciali necessari ad armare questi droni concessi finora solo alla Gran Bretagna. Difficoltà che sta sperimentando da oltre tre anni l'Aeronautica Militare italiana che ha ordinato ma mai ricevuto i kit d'armamento per i suoi 6 Reaper che costituiscono la metà della flotta di droni assegnata al 32° Stormo di Amendola composta anche da 6 più piccoli Predator.

Nei ranghi dell'Armèe de l'Air i Reaper affiancheranno e rimpiazzeranno i 4 droni Heron israeliani, ribattezzati Harfang (civetta) in Francia dove vennero costruiti da Eads e in servizio dal 2008. Velivoli appartenenti allo stesso segmento dei Reaper a media altitudine e lunga autonomia (MALE) ma più piccoli e meno prestanti rispetto ai velivoli statunitensi in termini di autonomia e carico bellico. In Europa i Reaper sono stati venduti o ordinati in 32 esemplari inclusi i 4 commissionati recentemente dall'Olanda e i 10 in servizio in due squadroni della Royal Air Force britannica: un numero sufficiente a restringere sensibilmente il mercato a un futuro velivolo teleguidato europeo con caratteristiche similari.


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