Il-Trafiletto
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01/10/14

Il nuovo concetto di auto connessa è diverso: perchè?


Nell'immensità della condivisione totalitaria in tempo reale, l’auto poteva continuare a rimanere tagliata fuori da questo modus operandi? Direi proprio di no!


Non si tratta soltanto di un fattore di moda e tendenza, bensì stiamo comunque sia parlando della sicurezza e della rapidità nello spostarsi, della economizzazione d’esercizio, diciamola tutta, dell’intera esistenza stessa dell’auto che prossimamente avrà a venire; all'interno di uno scenario in cui pure le strade, per poter fare fronte al peso del traffico in continua ascesa, che a loro volta dovranno diventare“digitali”.

Le reti senza fili wireless a velocità intermedia e elevata è già in grado di dare vita ai primi esempi di automobile online e l’interesse che i costruttori stanno evidentemente dimostrando in questo affare, la dice lunga pure sulle sue possibilità di sviluppo a breve termine. Sono davvero molteplici gli argomenti che riguarderanno l'argomento, ma quello che più consiglio di soffermarvi è quello concernente la tecnologia V2V (Vehicle to Vehicle) e i 10 fattori fondamentali da sapere sull’argomento. Non vi divertirà certo come le app per scaricare la musica o la ricerca online del ristorante di zona, ma dietro questa sigla si nasconde il vero cambiamento che investirà l’auto nel decennio a venire: da soggetto “passivo” dell’informazione, i veicoli ne diventano parte attiva e integrante. Volete un esempio?

La Ford sta già al lavoro per sperimentare una connettività tale da permettere di eseguire sondaggi con particolari sensori ciò che “riesce a vedere” l’auto che si trova dinanzi a noi. Allora, per esempio, un altro veicolo che effettua una frenata brusca improvvisamente, anche in condizioni di poca visibilità oppure addirittura all'interno di una curva. Una cosa fantastica: è come avere gli occhi avanti di cento metri.


20/05/14

Tre argomenti vegani per dire no alle uova, al pesce e all'allevamento biologico



 Perchè no alle uova

Anche la produzione di uova come quella del latte, ha il suo macabro riscontro:  la morte delle galline e dei pulcini maschi. In media una gallina vivrebbe quindici anni, ma in tutti gli allevamenti, non solo in quelli intensivi, le galline vengono macellate non appena la produzione  di uova  diminuisce (di solito intorno ai due anni di vita) per diventare carne di seconda scelta. Negli allevamenti intensivi le galline sono stipate in gran numero dentro a minuscole gabbie, senza la possibilità alcuna di aprire le ali o di seguire i loro naturali istinti, con il risultato che le galline sono stressate e aggressive al punto tale da ferirsi e uccidersi fra loro. Allora è pratica comune il taglio del becco, che serve ad arginare questo problema. I pulcini maschi, inutili al ciclo produttivo, vengono buttati vivi in un tritacarne per diventare mangime, soffocati o semplicemente lasciati morire accatastati in grandi mucchi.
Immagine presa dal web

Perchè no al pesce

Benchè molti lo ignorino totalmente,  il sistema nervoso dei pesci è molto complesso e, come gli altri animali, provano paura e sofferenza. Qualunque sia la modalità attraverso cui il pesce viene pescato, la morte avviene sempre per soffocamento. L’amo, oltre che un forte dolore, provoca spesso danni irreversibili e morte, anche nei casi in cui il pesce venga rigettato in acqua. Le reti da pesca inoltre sono la trappola e la fine anche per tartarughe marine, uccelli, delfini e animali di ogni genere. Per ciò che concerne i pesci d’allevamento, sono spesso reclusi in condizioni inaccettabili, tanto che una notevole percentuale degli animali allevati muore per malattie ed epidemie.

Perchè no all’allevamento biologico

Il fatto che l'allevamento biologico possa garantire condizioni migliori agli animali, lo scopo non cambia: il fine ultimo è la produzione di carne, di uova, di latte e quando gli standard di produttività vengono meno, si provvede alla soppressione degli animali. Quando il destino degli animali rimane la macellazione, parlare di amore e rispetto è solo una contraddizione ipocrita e crudele.
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