Il-Trafiletto
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12/07/14

Non hanno orecchie ma...

Le piante hanno tutti i 5 sensi
Le piante hanno tutti e 5 i sensi. Sono in grado di vedere la luce, di toccare ciò che le circonda, di assaggiare il terreno per capire che nutrienti ci sono, di annusare l'aria per individuare i composti volatili e, dalle ultime ricerche, anche di sentire i suoni attorno a loro. 

I vegetali riescono a percepire le basse frequenze, quelle comprese nell'intervallo di 100 Hz e 400 Hz, che invece noi non captiamo. Dagli esperimenti fatti al LINV, Laboratorio Internazionale di Neurobiologia vegetale di Firenze, è emerso che i suoni influenzano la crescita della pianta e favoriscono la germinazione dei semi. Anche le radici ascoltano le vibrazioni sonore e crescono in direzione della fonte del suono.

Ma le piante sono anche in grado di "parlare"? "Certo che no", spiega Stefano Mancuso, direttore del LINV. "Ma come prodotto secondario delle crescita dell'apparato radicale emettono dei suoni provocati dalla rottura delle pareti cellulari nelle radici. Noi non li udiamo ma amplificati sembrano dei click. Le piante invece li percepiscono e questa capacità potrebbe servire a comunicare, certo involontariamente, la propria presenza agli altri vegetali vicini". La spiccata sensibilità delle piante non deve stupire; a causa della loro immobilità devono, infatti, essere in grado di percepire tutte le variabili ambientali e di reagire di conseguenza. E per questo i sensi delle piante sono anche di più di quelli che posseggono gli esseri umani. Sono infatti capaci di misurare l'umidità del terreno e di individuare le fonti d'acqua, di sentire la gravità e i campi elettromagnetici, di trovare e riconoscere una grande quantità di elementi chimici anche in minima concentrazione.(science)



14/06/14

L'olivo

Ed eccoci alla pianta dell'olivo, una delle piante arboree del bacino Mediterraneo più coltivate e più importanti. L' Olea europea (olivo coltivato) fa parte della famiglia delle Oleaceae (Olineae) e di essa abbiamo due sottospecie: l'Olea europaea oleaster (oleastro) di taglia bassa e frutti piccoli e  l'Olea europaea sativa (olivo coltivato).

L'olivo  è molto longevo se ben coltivato in condizioni climatiche e ambientali ottimali, cioè clima mite e aree collinari, raggiunge  infatti facilmente i cento anni e anche i mille. E' sempreverde; la sua altezza, a seconda della cultivar, delle condizioni pedo-climatiche e dell'ambiente può variare da 3 a 15 metri.
Uliveta con ceppaia
immagine presa dal web

Sua caratteristica peculiare  è la capacità di rigenerarsi, infatti se il tronco subisce dei danni, la base, chiamata ceppaia (o pedale) è in grado di produrre nuovi germogli. Le foglie hanno forma lanceolata e sono coriacee, le gemme sono di tipo ascellare, i fiori sono ermafroditi e di colore bianco, il frutto è una drupa, ha forma ovale e colore dal viola al verde. L’oliva è l’unico frutto da cui si estrae un olio, infatti gli altri oli vegetali sono estratti da semi.

Le radici sono molto superficiali e sono in grado di espandersi anche in terreni rocciosi. Altra caratteristica importante è l'alternanza di produzione a cui si può ovviare intervenendo razionalmente. Bisogna stare attenti a:  scegliere la cultivar in modo accurato; razionali operazioni colturali quali: concimazione, potatura, irrigazione;  contrastare i parassiti; anticipare la raccolta il più possibile.
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