Il-Trafiletto
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12/08/14

Guida pratica per ragazze in gamba

Guida pratica per ragazze in gamba
di Rossella Palomba

Guida pratica per ragazze in gamba Come fare ricerca e vivere felici di Rossella Palomba. Scienza Express, 12,00 € (128pp,2013)

Essere uno scienziato è difficile, ma essere una scienziata lo è ancora di più.

Questa guida è un vero manuale di sopravvivenza per donne che vogliono intraprendere una professione scientifica e avere anche un certo successo. A partire dai dati sulla situazione attuale dei ricercatori e delle ricercatrici italiane ed europee, Rossella Palomba, demografa del CNR, illustra i meccanismi (formali e informali) che regolano le carriere all'interno del mondo accademico e scientifico e dà alcuni consigli pratici su come emergere al suo interno. Ogni capitolo presenta anche una storia raccontata da una ricercatrice su come e perché si è avvicinata a questo lavoro, in che modo vi ha preso parte ed è riuscita (o non è riuscita) ad avanzare a livello professionale.

Non ci sono ricette magiche per Rossella Palomba: "L'unica cosa che veramente vi serve e che non può mancare è il cervello: non c'è strumento che lo possa sostituire". Un libro per ragazze in gamba che dovrebbe essere letto da tutti gli uomini che fanno ricerca.(science)

27/01/14

Il "Cilindro" della Apple | Una workstation a foggia cilindrica

Apple come sempre ha fatto centro, presentando una workstation grafica fenomenale in ogni suo aspetto come il nuovo Mac Pro. È impossibile non sbalordirsi davanti ad un computer dal design così originale, fuori dagli standard commerciali.
Chi l'avrebbe mai immaginato che una workstation a foggia cilindrica potesse essere così anticonformista e soprattutto chi avrebbe potuto farlo in anni in cui i PC tradizionali stanno vivendo una crisi che nera è dir poco? Solo Apple, che ormai ha nel DNA la capacità di ripensare e rivoluzionare – e con successo – ogni settore dell’IT e della telefonia. Gli smartphone iPhone, i tablet iPad, i portatili MacBook, senza dimenticare la prima vera rivoluzione, quella della musica portatile con gli ormai mitici iPod. Il Mac Pro, il nuovo oggetto del desiderio per tutti i professionisti creativi si è fatto attendere e non poco, con una lacuna nella gamma Apple colmata anni dopo l’ultima proposta.

 Addirittura, complice anche una crescita esponenziale della domanda del mondo consumer e mobile, i vertici di Apple – Steve Jobs in primis – avevano pensato di eliminare la linea Pro dedicata, per l’appunto, a chi usa i PC per lavorare. Il progetto del nuovo Mac Pro è stato svelato a metà 2012 e, a differenza di tutti gli altri prodotti del brand i Cupertino, questa volta non ci sono state fughe di notizie, nei mesi immediatamente precedenti. Così la segretezza e la conseguente aria di mistero sono rimaste intatte sino alla fine e la nuova workstation Apple ha lasciato tutti a bocca aperta. Apple punta a un bersaglio ben preciso: rivitalizzare una nicchia dell’IT che appare sempre più atrofizzata e poco stimolante, soprattutto per chi deve produrre soluzioni per i professionisti. Ha dunque operato nell’unico modo possibile: reinventare la workstation, facendola rinascere dalle sue ceneri e sfruttando, in parte, l’esperienza maturata con il poco apprezzato Mac Mini. Quindi abbiamo un approccio concettuale molto rigoroso, sia per forme esterne sia per costruzione interna. Il risultato è un computer che non lascia indifferenti e fa parlare di sé sin dal primo istante: subito si è colpiti dalla sua estetica avveniristica e poi, scendendo nel dettaglio, dal lavoro compiuto per ottimizzare lo spazio interno.




Anche per il Mac Pro, se non si era ancora capito, tutto ruota intorno al design. Ma cosa cela la workstation Apple al suo interno? È un cilindro di alluminio estruso, al cui interno troviamo tre schede collocate simmetricamente, e su cui sono alloggiati la CPU, la RAM, due GPU e l’unità di archiviazione su drive flash PCI Express. Il raffreddamento è a carico di un dissipatore magistralmente collocato al centro, a sezione triangolare e che corre per tutta la lunghezza del magnifico chassis cilindrico.
Cuore potente Due sono le configurazioni di base per il nuovo Mac Pro, proposte a rispettivi prezzi di partenza di € 3.049 e € 4.049 IVA inclusa. L’entry-level, anche se fa specie usare questo termine, considerata la potenza di calcolo già elevatissima, poggia su un processore Intel Xeon E5 quad-core (3,7 GHz, 10 MB cache L3), 12 GB di RAM ECC DDR3 a 1.866 MHz, due GPU AMD FirePro D300 ognuna con 2 GB di VRAM GDDR5 e per finire un’unità flash PCI Express da 256 gigabyte. La configurazione high-end differisce per il processore Xeon E5 a sei core (3,5 GHz, 12 MB cache L3), per i 16 GB di RAM e per la coppia di GPU FirePro D500 ognuna con 3 GB di VRAM. Apple Mac Pro (2013) Ma la nuova workstation Apple sembra non avere limiti, potendo spingersi sino all’incredibile configurazione che prevede un processore Xeon E5 da 12 core con 30 MB di cache L3 condivisa su un unico chip, 64 GB di memoria, doppia GPU FirePro D700 con 12 GB di memoria totale e un terabyte di unità flash PCIe. Un aspetto non trascurabile, poi, è la relativa facilità nell’accedere (e quindi aggiornare e/o sostituire) ai componenti interni – RAM, flash drive, CPU. Spostandoci dall’espandibilità alla connettività, il Mac Pro continua a fare sul serio: si possono collegare sino a tre display 4k o sei monitor tramite interfaccia proprietaria Thunderbolt 2, non mancano una HDMI 1.4 Ultra HD, quattro USB 3.0 e due porte Gigabit Ethernet. Le sei porte Thunderbolt 2 meritano un breve ma fondamentale approfondimento, rischiando di passare inosservate: ognuna permette di collegare sino a sei periferiche esterne in serie, fino a 36 dispositivi in totale, con ognuno di questi che può godere di 20 GB/s per larghezza di banda. Possiamo veramente parlare di performance senza compromessi, sotto ogni punto di vista. Non ci resta che chiudere con la connettività wireless, che prevede il supporto di Bluetooth 4.0 e di reti Wi-Fi di ultima generazione (802.11ac).

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