Le multe date per divieto di sosta per aver sforato l'orario indicato sul ticket sono nulle perche' il ministero dei Trasporti ha comunicato con una nota che puo' essere chiesta solo la differenza tra i due importi e non i 25 euro attualmente dati come sanzione amministrativa. A renderlo noto e' il Codacons, che parla di "notizia clamorosa", considerato che "tutti i Comuni d'Italia hanno comminato queste multe per anni, anche se i consumatori ritardavano di pochi minuti". Per il Codacons ora "tutte le multe comminate negli ultimi 60 giorni vanno annullate d'ufficio dai Comuni che le hanno emesse, eventualmente inoltrando la richiesta alle prefetture competenti per territorio". Osserva il Codacons: "I Comuni non solo possono, ma devono esercitare questo potere di autotutela, revocando d'ufficio le multe comminate, altrimenti potrebbero essere ipotizzati i reati di abuso e omissioni di atti d'ufficio. Se cosi' non fosse e' evidente che gli uffici dei giudici di pace e le prefetture sarebbero intasate da migliaia di ricorsi del Codacons" che invita i consumatori a mandare una segnalazione a info@codacons.it o alle sedi locali.
Per l'associazione di consumatori, inoltre, vanno restituiti tutti i soldi indebitamente percepiti dai Comuni in questi anni, quantomeno a far data dalla nota del ministero, ossia dal marzo del 2010. fonte (AGI)
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11/03/14
05/12/13
"Lucciole" francesi sul piede di guerra | la prima vittoria alla proposta di legge sulla stretta alla prostituzione
Pubblicato da
Galadriel
La prima vittoria dei socialisti al disegno di legge sulla prostituzione: approvato con 268 sì e 138 no.
Il testo punta a sradicare il fenomeno del sesso a pagamento, penalizzando i clienti con multe a partire da 1.500 euro
Il ministro per i Diritti delle donne, Najat Vallaud-Belkacem, ha sostenuto la bozza di legge che ora passerà al Senato all’inizio del 2014.
Ai deputati di tutti i partiti è stato lasciato libertà di voto: socialisti e il Fronte di sinistra hanno votato in maggioranza a favore, contro si sono schierati soprattutto radicali e Verdi, mentre il fronte del centro-destra con l’Ump (Unione per un movimento popolare) e Udi (Unione dei democratici e indipendenti) sono risultati divisi.Un atto normativo prevede che le prostitute straniere si impegnino a lasciare l'attività in cambio di un permesso di soggiorno.
Un passo importante, visto che il sesso a pagamento, in Francia, era legale. Ne era vietato lo sfruttamento, l'addescamento passivo e quella minorile.
La proposta di legge ha innescato un acceso dibattito in Francia. Le prostitute sono scese sul piede di guerra per la perdita di clienti che potrebbe provocare il provvedimento. "Siamo unanime nel ritenere che la criminalizzazione dei clienti non farà sparire la prostituzione ma accentuerà l’insicurezza delle prostitute costringendole ulteriormente alla clandestinità", ha commentato un collettivo di associazioni contrarie alla normativa.
In caso di approvazione anche da parte del Senato, Parigi si allineera’ a Svezia e Norvegia, Paesi all’avanguardia nella lotta alla prostituzione.
E con l’approvazione alla Camera, le associazioni contro il sesso a pagamento hanno salutato la "svolta storica", auspicando un’identica presa di posizione contro la "violenza prostituzionale" anche da parte del Senato.
Il testo punta a sradicare il fenomeno del sesso a pagamento, penalizzando i clienti con multe a partire da 1.500 euro
Il ministro per i Diritti delle donne, Najat Vallaud-Belkacem, ha sostenuto la bozza di legge che ora passerà al Senato all’inizio del 2014.
Ai deputati di tutti i partiti è stato lasciato libertà di voto: socialisti e il Fronte di sinistra hanno votato in maggioranza a favore, contro si sono schierati soprattutto radicali e Verdi, mentre il fronte del centro-destra con l’Ump (Unione per un movimento popolare) e Udi (Unione dei democratici e indipendenti) sono risultati divisi.Un atto normativo prevede che le prostitute straniere si impegnino a lasciare l'attività in cambio di un permesso di soggiorno.
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Lavoratori francesi del sesso" Diritti per tutti" |
Un passo importante, visto che il sesso a pagamento, in Francia, era legale. Ne era vietato lo sfruttamento, l'addescamento passivo e quella minorile.
La proposta di legge ha innescato un acceso dibattito in Francia. Le prostitute sono scese sul piede di guerra per la perdita di clienti che potrebbe provocare il provvedimento. "Siamo unanime nel ritenere che la criminalizzazione dei clienti non farà sparire la prostituzione ma accentuerà l’insicurezza delle prostitute costringendole ulteriormente alla clandestinità", ha commentato un collettivo di associazioni contrarie alla normativa.
In caso di approvazione anche da parte del Senato, Parigi si allineera’ a Svezia e Norvegia, Paesi all’avanguardia nella lotta alla prostituzione.
E con l’approvazione alla Camera, le associazioni contro il sesso a pagamento hanno salutato la "svolta storica", auspicando un’identica presa di posizione contro la "violenza prostituzionale" anche da parte del Senato.
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