Il-Trafiletto
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21/05/14

Storie di "normale amministrazione"..corrotta

Milano - Lievita a oltre due milioni di euro la somma delle presunte mazzette versate o promesse alla presunta "cupola degli appalti" al centro dell'inchiesta milanese che lo scorso 8 maggio ha portato in carcere l'ex parlamentare Dc Gianstefano Frigerio, l'ex funzionario del Pci Primo Greganti, l'ex senatore del Pdl Luigi Grillo, l'ex esponente dell'Udc ligure, poi passato a Ndc, Sergio Cattozzo, l'ex manager di Expo Angelo Paris e l'imprenditore vicentino Enrico Maltauro.(ANSA)

Roma-Il cardinale Tarcisio Bertone, interpellato dall’Adnkronos, ha smentito decisamente l’accusa di malversazione riportata dal tabloid tedesco ‘Bild’, poiché, ha detto, “la convenzione dello Ior con la società Lux Vide è stata discussa e approvata dalla commissione cardinalizia di vigilanza e dal consiglio di sovrintendenza nella riunione del 4 dicembre 2013, come dimostra il verbale relativo”. Secondo il tabloid tedesco, il Vaticano avrebbe aperto un’inchiesta a carico dell’ex segretario di Stato per appropriazione indebita di 15 milioni di euro. Ma ”a proposito di notizie che circolano in queste ore” interviene il direttore della sala stampa vaticana, padre Federico Lombardi, che sottolinea: “Dichiaro che non vi è in corso alcuna indagine di carattere penale da parte della magistratura vaticana a carico del Card. Tarcisio Bertone”.(Adnkronos)

Caserta- Il presidente del Consiglio regionale della Campania Paolo Romano è stato arrestato dai finanzieri del Comando provinciale di Caserta. Nei suoi confronti è stata eseguita un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari, richiesta dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere. A Romano viene contestato il reato di tentata concussione. Romano, esponente del Nuovo Centrodestra, è candidato per la lista Ncd-Udc alle elezioni europee nella circoscrizione Italia meridionale. I fatti che hanno portato all’esecuzione, nei suoi confronti, di un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari riguarderebbero una tentata concussione al direttore generale dell’Asl di Caserta.(Adnkronos)

03/03/14

La "Mafia spa" una vera e propria holding company la piu' grande azienda italiana

Le organizzazioni mafiose gestiscono un giro d'affari da 170-180 miliardi, con un utile che supera i 100 miliardi al netto degli investimenti e degli accantonamenti, e hanno liquidita' per 65 miliardi. E' quanto calcola lo studio "I costi dell'illegalita' e la lotta alla criminalita' organizzata", pubblicato da Unimpresa, che sara' presentato giovedi' 6 marzo a Roma in occasione di un convegno. Secondo l'indagine, un quinto degli imprenditori, piu' di un milione di soggetti, e' vittima di reati quali racket, truffe, furti, rapine, contraffazioni, abusivismo, appalti, scommesse, pirateria. La "Mafia spa" - spiega una nota di Unimpresa - e' una vera e propria holding company, e' la piu' grande azienda italiana e la prima banca d'Italia. Condiziona il mercato, fa i suoi prezzi e butta fuori i concorrenti. Solo il ramo commerciale della criminalita' organizzata rappresenta - secondo lo studio - quasi il 10% del Pil nazionale, superiore a quello di Estonia, Slovenia, Croazia, Romania. Del resto, i ricavi di cui dispone la criminalita' organizzata vanno ad alimentare un mercato parallelo a quello legale, addirittura maggiore di quello che tiene in piedi il nostro paese. Le vittime dirette della criminalita' organizzata, secondo quanto emerge dal volume, sono in primis le imprese che si ispirano alla legalita' e alla correttezza verso i consumatori, i dipendenti, i risparmiatori: le imprese che, in silenzio, si confanno ai canoni fondamentali dell'etica sociale di impresa. "In certi contesti - spiega Luigi Scipione, autore del libro, professore universitario e membro del comitato di presidenza di Unimpresa - quelli caratterizzati da una sedimentata arretratezza economica e sociale, la criminalita' organizzata ha assunto un ruolo di mediazione sociale, di mediazione economica, un ruolo di interfaccia con la politica e le istituzioni. In alcune aree del Meridione la criminalita' si e' addirittura sostituita ai meccanismi del welfare statale per creare un vero e proprio welfare mafioso". Secondo Scipione "l'illegalita' e la mancanza di regole feriscono a morte l'economia sana, impediscono lo sviluppo nelle regioni povere, scoraggiano gli investimenti. Appare chiara la presa di posizione nonche' la consapevolezza che i condizionamenti della criminalita' organizzata nell'economia rappresentano un grande freno allo sviluppo del Paese e un grande pericolo per le imprese sane: non si possono fare analisi serie sul futuro della nostra economia prescindendo dai dati sull'economia illegale e criminale".                                                                                                fonte(AGI)

12/01/14

La de Girolamo non si dimette "Ero e sono fuori da nomine, gare, primarie altro ancora"

Le intercettazioni su Rossi. Il superteste: mi disse di bloccare le gare. "Quelli non li voglio".
Quelli, cioè i concorrenti dell'associazione temporanea di imprese Sanit che si occupava del servizio 118.
 Un manager della pubblica amministrazione registrato mentre indicherebbe chi, o quale società, escludere dall'imminente gara d'appalto per il servizio del trasporto dei pazienti. Un'ingerenza commessa alla presenza di Sua Sanità del Sannio, l'allora parlamentare Nunzia De Girolamo,
la quale non lascia la poltrona di ministro dell’Agricoltura dopo la pubblicazione delle intercettazioni, quando era parlamentare Pdl a Benevento, in cui con linguaggio da scaricatore di porto premeva per fare arrivare controlli al bar dell’ospedale Fatebenefratelli ambito dallo zio. «Non mi dimetto».
La sua autodifesa lascia pochi margini alla autocritica: «Ero e sono fuori da nomine, gare, primarie altro ancora. Dalle trascrizioni che sono in possesso della stampa e non della sottoscritta, si potrà riscontrare che non ho mai fatto il nome di una ditta da favorire in una gara, mai chiesta una nomina o un incarico». «Questa gogna è una barbarie», dice il ministro che assicura di «essere tranquilla». 

Nunzia De Girolamo
Anche se dall’sms mandato a Clemente Mastella dopo aver letto una sua intervista (stesso linguaggio di cui sopra) non sembra. «Sono serena, due volte serena: innanzi tutto perché non ho fatto nulla di irregolare o di illecito e poi perché c’è la magistratura che indaga. Io credo nella giustizia senza se e senza ma e mi sento tutelata da inquirenti che fanno il loro dovere piuttosto che da un rincorrersi di dichiarazioni e contro dichiarazioni utili solo per animare maliziose e diffamatorie ricostruzioni giornalistiche».
Eppure è la voce di Michele Rossi, il direttore generale della Asl di Benevento ora avvolta dallo scandalo delle "registrazioni" a sorpresa rubate dall'ex direttore amministrativo Felice Pisapia, a confermare il singolare veto. Che poi si tradurrà, forse per coincidenze, in una estromissione. Ecco uno dei nodi dell'inchiesta giunta ad un punto di svolta sul "direttorio politico-partitico costituito al di fuori di ogni norma di legge", come lo definisce il gip del Tribunale di Benevento, Flavio Cusani. Non è escluso che le indagini, quasi indirizzate nell'ordinanza dello stesso Cusani con toni severi nei riguardi di quella struttura, coinvolgano ora anche esponenti del "ristretto" gruppo di potere, vicinissimi al ministro. Dalle parole del superteste Arnaldo Falato, raccolte in Procura e raccontate da Repubblica, alle distinte disavventure di due aziende. Casi emblematici che mostrano il metodo-direttorio. Caso Sanit, ad esempio... Altra storia, di diverso segno, porta alla Pulitecnica: società che si occupa della pulizia di Comune, Asl ed altro, riferibile ieri come oggi ai De Pierro, famiglia prima vicina ai Mastella, oggi fedele alla De Girolamo...
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