Il-Trafiletto
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29/09/14

Torneremo a degustare la "Birra Messina" prodotta dai cittadini

La Birra Messina  che per un secolo si produceva a Messina ritorna a nuova vita grazie all'abnegazione di una quarantina di ex operai. 


Gli operai riaprono lo stabilimento di birra siciliana contro la crisi con l'autogestione: una cooperativa di ex cassintegrati fa ripartire lo storico birrificio di Messina che per quasi un secolo è stato ospite della provincia siciliana. Quando l’impianto nel 2011 ha chiuso, l’intera città ha subito uno choc. Oggi, grazie ai volenterosi ex operai, con professionalità portano avanti l’eredità di quella fabbrica che  si avvia a nuova vita. L’idea degli ex integrati è di “tornare a produrre, senza padroni, la birra della nostra città” investendo tutti i loro risparmi, compresi tfr e mobilità.

Nel 2011 i 40 operai della Triscele (ex Birra Messina) trovano nella cassetta della posta una lettera di licenziamento. Presidiano la fabbrica per un anno, sempre davanti ai cancelli giorno e notte alternandosi in una lotta senza fine. La maggioranza getta la spugna, mentre in sedici decidono di continuare a battagliare e far valere il diritto al lavoro, con altri mezzi. Nasce così la cooperativa “Birrificio Messina”.

Birra Messina
A distanza di due anni, i sedici soci si preparano a festeggiare la loro prima bottiglia. Hanno fatto tutto da soli, investendo i loro risparmi, l'unico vero aiuto che hanno ricevuto dalle istituzioni, sono due capannoni industriali in disuso affidati dalla Regione al termine di una lunga trattativa. Molto più importante, emotivamente parlando ben più significativa è stata la solidarietà e il sostegno dei loro concittadini, che in pochi mesi hanno raccolto e donato oltre 60 mila euro. Alla grande festa prevista per la riapertura, nei primi mesi del 2015, saranno loro gli ospiti d’onore.

27/09/14

Incendio devastante nella notte alla Raffineria di Milazzo: si teme un disastro ambientale

A causa dell'esplosione di un serbatoio, all'interno della Raffineria Mediterranea di Milazzo in provincia di Messina, ha luogo un incendio devastante: si teme per un eventuale disastro ecologico-ambientale.


L'incendio, le cui fiamme sono visibili chiaramente anche da svariati chilometri di distanzafanno riferimento ad un deposito dalla capacità di 1 milione di litri di carburante. Nessun ferito, ma quel che più si teme è l'eventualità di un disastro ecologico-ambientale.

Notte di terrore.
Intervengono, dalle vicine caserme dei vigili del fuoco di Milazzo e Messina, 3 squadre, che vanno ad affiancarsi a quelle che prestano servizio di sicurezza all'interno della stessa Raffineria. Da quanto si può apprendere dai dati forniti dalla centrale operativa, la situazione al momento è «sotto controllo» e non è stato previsto nessun piano di evacuazione della zona, anche se molte delle famiglie residenti nella zona hanno scelto di propria iniziativa di allontanarsi in auto presi da terrore, creando ingorghi lungo le strade del comprensorio.
Incendio devastante nella
notte alla Raffineria di Milazzo

L'inferno nella notte.
Le fiamme si sono propagate intorno alle 0,45 a causa ancora da accertare; il rogo, che si eleva altissimo, è visibile per svariati km da tutti i comuni del messinese facenti parte della fascia tirrenica. Il sindaco di Milazzo, Carmelo Pino, ha attivato immediatamente il Coc (Centro operativo comunale), per fare si di restare in stretto contatto con la Prefettura di Messina che ha il compito di coordinare i soccorsi. Per adesso è stato assicurato che non si corre alcun pericolo per la cittadinanza e che i vigili del fuoco stanno provvedendo a raffreddare con getti d'acqua il serbatoio in attesa che si esaurisca il carburante. L'intera operazione potrebbe perdurare per diverse ore. L'ultimo incidente grave alla Raffineria di Milazzo risale al 4 giugno 1993, quando in una esplosione all'interno dell'impianto Topping 4 morirono 7 persone.

Il sindaco 
Presente sul luogo dell'incidente anche il sindaco di Milazzo, Carmelo Pino: «L'incendio è in corso - ha chiarito- in quanto dentro il serbatoio è ad ora ancora presente del carburante. Le operazioni di raffreddamento dei serbatoi vicini sono state attivate all'istante facendo rientrare il panico. Per quel che riguarda la questione ambientale ho chiesto all'Arpa di provvedere ad accertare eventuali conseguenze collegate ai fumi che si sono sprigionati. Adesso siamo in attesa che l'azienda comunichi le cause dell'incidente e i tecnici del Ctr, il comitato tecnico regionale, possano anche esprimere un giudizio per comprendere se sono scattate in tempo le misure di sicurezza».


12/03/14

"Gocce" di notizie: Messina assediata da rapinatori figli della miseria

Messina è divenuta una città sotto assedio da bande di rapinatori. Ogni giorno vengono segnalati innumerevoli episodi di brigantaggio ai danni dei commercianti peloritani. L’indifferenza delle istituzioni e la crisi economica che non accenna a ridimensionarsi sono gli ingredienti principali di questa escalation di malvivenza; sullo sfondo la miseria. Molteplici e quotidiani sono, oramai, gli assalti a supermercati e tabaccherie nella città dello Stretto. Come il brigantaggio quest’aumento di furti affonda le sue radici nella miseria; anche se la giovane età dei nuovi briganti potrebbe indicare nella rincorsa alla dose le ragioni di tali gesti. Tuttavia non si tratta di un fenomeno esclusivamente messinese: i casi di banditismo si stanno moltiplicando in maniera esponenziale anche su scala nazionale. I commercianti, che già subiscono una pressione fiscale insostenibile, ricevono così il colpo di grazia verso il fallimento dell’attività. Alcuni supermercati di Messina hanno deciso di chiudere gli esercizi nelle ore pomeridiane, per evitare che l’oscurità faciliti determinate iniziative; si tratta di un amaro palliativo che tuttavia rende l’idea di una resa incondizionata alla criminalità. La miseria nella città dello Stretto si manifesta in concomitanza della chiusura di tantissimi cantieri edili. Messina ha un’economia debolissima, basata essenzialmente sull’edilizia; di conseguenza la crisi del mercato immobiliare e la nuova amministrazione comunale espressamente contraria alla cementificazione hanno fatto esplodere la disoccupazione
 A questo punto esistono due soluzioni: aumentare la presenza di forze dell’ordine sul territorio messinese oppure sbloccare i cantieri.                            fonte F.Vinci

23/01/14

Ritrovato il cadavere della ragazza scomparsa a luglio | Provvidenza Grassi ritrovata sotto un calvacavia del messinese!

Ritrovato appena qualche ora fa il cadavere della giovane scomparsa nello scorso mese di Luglio! Il corpo di Provvidenza Grassi ritrovato all’interno di una Fiat 600 bianca sotto un cavalcavia nel quartiere Santo Bordonaro a Messina.

Il corpo della giovane, all'interno di una Fiat 600 bianca, è in avanzato stato di decomposizione. Sul posto sono giunte le forze dell'ordine i parenti di Provvidenza Grassi, la ragazza messinese scomparsa a luglio. E' stato rinvenuto, nei pressi del ponte autostradale di Santo Bordonaro ( vedi foto a destra ), un corpo di donna, all'interno di una Fiat 600 bianca, è in avanzato stato di decomposizione, vicino ad una cabina elettrica.
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Luogo del ritrovamento: cavalcavia Santo-Bordonaro Messina

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Provvidenza Grassi
Sul posto, le forze dell'ordine hanno convocato i parenti di Provvidenza Grassi, la ragazza messinese scomparsa a luglio. Ad individuare il cadavere all'interno dell'auto è stato un dipendente dell'autostrada. Seguono aggiornamenti.


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