26/09/14

In prova il motore diesel da 275 CV della Maserati Ghibli

Cambio di...marcia in casa Maserati: a rappresentare la svolta epocale strategica ci pensa il modello Ghibli, in parte, l'icona di questo restyling. 


Si tratta di una berlina lunga 5 metri, venuta fuori dalla realtà ibrida dove i modelli aventi il Tridente per mascherina frontale, sono da sempre posizionate e va a confrontarsi con il mercato, sfidando le "solite" teutoniche premium. Questa sorta di derby dell'auto, consiste nel migrare alla modalità industriale cosi com'è è oggi giorno, senza tralasciare il gusto per l'artigianalità. Una soluzione trovata spostando le linee di produzione della Ghibli a Grugliasco, visto che gli impianti di Modena non sarebbero sufficienti per raggiungere l’obiettivo delle 20.000 vetture all’anno.

La sua essenza.
Nel momento in cui si entra nell'abitacolo della Maserati Ghibli da subito si assapora il lusso in maniera predominante ma con un qualcosa di differente da quello classico delle concorrenti tedesche. La ricerca è ciò che prevale in ogni suo dettaglio, svolgendosi in maniera quasi maniacale della perfezione in ogni minimo dettaglio; qui, invece, è l’atmosfera che conta, il calore generale più che l’irreprensibile realizzazione del singolo elemento.
La Maserati Ghibli

Ciò non toglie che qualcosa, sulla Ghibli, si possa migliorare: alcuni dettagli di finitura, per esempio, sembrano presi di peso da modelli di rango inferiore, il devioluci non è il massimo della comodità e la leva del cambio non sempre segue in maniera irreprensibile i desideri del guidatore. A dirla tutta, pure il sistema multimediale fatica a reggere il confronto con certe meraviglie del made in Germany: ha una grafica elementare e una quantità di funzioni non certo fantasmagorica. Ma in fondo va bene così: questa è un’auto perfetta per emozionarsi con la guida, più che per fare una ricerca su Google mentre si viaggia.

E il piacere riguarda anche i passeggeri, avvolti da un abitacolo sontuoso e ricoperto da molti metri quadrati di pelle. I comandi sono disposti con cura, la strumentazione è bella ed elegante e i due enormi paddle del cambio (optional) sono un invito alla guida. Anzi, alla bella guida.

Riassumendo. 
Nessuno, neppure gli appassionati più sfegatati con ogni probabilità, avrebbero immaginato che la Maserati potesse avventurarsi in quest’avventura: da poche migliaia di auto a 50.000 vetture l’anno nel 2015 non è una barzelletta, ma ogni cosa pare funzionare. Qualche dettaglio qua e là si può migliorare, ma la personalità è strepitosa, e la berlina italiana ha tutte le carte in regola per lanciare la sua sfida alle rivali tedesche.

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