08/07/14

Le cause che ci arrossano gli occhi

DEFINIZIONE • L'arrossamento oculare può interessare tanto la cornea (cheratite) che la congiuntiva (congiuntivite); entrambe le strutture sono sede di infiammazione acuta. A volte l'infiammazione è localizzata e si presenta sotto forma di un bottoncino arrossato, detto orzaiolo.
DISTRIBUZIONE • La cheratite si localizza al centro del bulbo oculare, mentre la congiuntivite si diffonde alla periferia, visto che la congiuntiva riveste la superficie interna della palpebra e dunque avvolge tutto l'occhio.
CAUSE 
• Infettive: sono frequenti sia le forme batteriche sia quelle virali.
• Allergiche: sono su base stagionale, legate soprattutto ai pollini che vagano nell'aria.
• Traumatiche,da trauma più o meno violento dell'orbita o del bulbo oculare. Una forma particolare è la cheratite da raggi ultraoioletti.
CARATTERISTICHE • Le congiuntiviti possono essere locali, da irritazione meccanica, fisica, chimica o batterica, oppure il sintomo periferico di qualche altra malattia, come allergie, parassitosi (vermi), disturbi del tratto urogenitale. La cheratite da raggi ultravioletti si manifesta dopo circa 6-8 ore dall'esposizione ai raggi ultravioletti, può avvenire al mare, in montagna, dopo esposizione alla lampada al quarzo o dopo ore di lavoro con la saldatrice.
DURATA • Dipende dalla gravità e dalla causa: in genere non supera un periodo di una settimana, salvo forse le forme localizzate (orzaioli) che durano un po' di più.
DISTRIBUZIONE PER ETÀ E SESSO • Non esiste una grossa differenza, salvo forse per le forme allergiche in cui c'è una leggera prevalenza femminile.
SINTOMI
Le congiuntiviti batteriche sono caratterizzate da iperafflusso di sangue sulla superficie dell'occhio (iperernia), un'abbondante secrezione di muco e di pus, e un intenso prurito che induce a stropicciarsi 1'occhio in continuazione. Le forme virali, oltre all'arrossamento, causano una secrezione scarsa. Le congiuntiviti allergiche presentano iperemia della congiuntiva, lacrimazione, starnuti a ripetizione e scolo nasale (rinorrea). Le congiuntiviti traumatiche sono caratterizzate da uno spasmo della palpebra, in reazione al trauma subìto; concomitano dolore intenso e fotofobia (ovvero incapacità a sopportare la luce). La cheratite da ultravioletti si presenta con dolore intenso, fotofobia, prurito, lacrimazione intensa e iperemia, oltre allo spasmo palpebrale, tipico delle lesioni traumatiche.
ESAMI DA EFFETTUARE Per le forme infiammatorie dell'occhio non sono necessari particolari esami, bensì attenzione e igiene accurata. In caso di affaticamento visivo o di dolore improvviso, potrà essere utile un esame del fundus oculare da effettuarsi nel corso di una visita oculistica comune.
TERAPIA
1. Alimentazione Non esiste una dieta per gli occhi. Possiamo semmai identificare alcune linee dietetiche generali da seguire. L'alimentazione ideale è quella vegetaliana, a base unicamente di frutta e di verdura. Va seguita in modo stretto per un paio di settimane: ciò favorisce la guarigione delle forme infiammatorie e la riparazione delle stesse.Vanno molto bene i succhi e i centrifugati, da bere puri o diluiti. Per la stessa ragione è utile bere grandi quantitativi di acqua pura. Si eviteranno accuratamente cibi pesanti o interferenti sui processi di guarigione, quali tè, caffè, cioccolato, formaggi, carne, uova, legumi, dolci raffinati.
2. Igiene generale  •Ricordarsi che le lacrime rappresentano il miglior detergente e disinfettante naturale a nostra disposizione. Per questa ragione, in caso di arrossamento oculare o sintomi fastidiosi, come prurito o dolore, si possono trattare almassimo con acqua di rubinetto o, meglio, con soluzione fisiologicasterile.
• Astenersi dall'effettuare impacchi di camomilla, nonostante la forte tradizione a suo favore. Camomilla e cotone non sono mai sterilie l'occhio è una struttura delicata. 
• Esporre regolarmente gli occhi (e tutto il corpo) ai raggi del sole (non con il sole allo zenit e per troppo tempo). Ciò favorisce la nutrizione e la circolazione di tutto l'apparato oculare.
• Utile è pure il lieve massaggio delle palpebre con i polpastrelli delle dita ben puliti.
• Il sonno è una buona cura, così come il rilassamento e globalmente il riposo.
• Dedicarsi a esercizi di rieducazione visiva, che possono essere fatti anche praticando alcuni sport, come tennis, ping pong, calcio, pallavolo, pallacanestro.
• Evitare pratiche che sovraffatichino l'occhio, come eccessiva esposizione agli schermi della tv o del cinema o, peggio ancora, del computer.
Nelle oculoriniti allergiche Indicata è l'eufrasia, in tintura madre, 50 gocce in un po' d'acqua, tre volte al giorno. È utile in tutte le forme di congiuntivite e nelle manifestazioni allergiche a livello oculare. Esistono in commercio anche colliri all'eufrasia o a base di associazione con camomilla, altra pianta ad azione antinfiarnmatoria e disinfettante. In alternativa, o in associazione, nel corso della giornata, si potrà somministrare Ribes nigrum MG1DG, da 50 a 100 gocce, al mattino verso le 8 (almeno un quarto d'ora prima di colazione) e nel pomeriggio verso le 15. Le gemme del ribes nero posseggono spiccata attività antinfiammatoria e antiallergica, perché riescono a stimolare la corteccia surrenalica e a secernere cortisone, quello naturale, prodotto dal nostro organismo (ben diverso da quello sintetizzato nell'industria).
Congiuntiviti In alcune cheratocongiuntiviti di origine virale (herpes) si è rivelata efficace una pianta esotica, la Tabebuia. La pianta (un albero di origine brasiliana) ha mostrato azione antinfiammatoria, antidolorifica, antiparassitaria, antibiotica. L'azione antivirale è data dalla capacità di una sostanza in essa contenuta, il beta-lapachone, di bloccare la replicazione di alcuni virus, come quelli del gruppo herpes. Come in ogni situazione di tipo infiammatorio, in cui si verifica una diminuzione dell'immunità, la fanno da padrona le piante del genere Echinacea.
• Echinacea angusti/olia: contiene alcuni principi antinfettivi contro una serie impressionante di germi, fra cui ricordiamo stafilococchi, escherichia coli, la temibile Pseudomonas aeruginosa e il Trichomonaso La specie angustifolia agisce in senso antinfiammatorio stimolando la produzione, a livello dell'ipofisi, dell'Acth, l'ormone che stimola le ghiandole surrenali a secernere cortisone. L'assunzione di Echinacea angusti/olia provoca un aumento dei globuli rossi del sangue con un miglioramento della resistenza alle infezioni. È dunque un potente antibiotico che, inoltre, stimola le difese organiche. In più è dotata di azione cicatrizzante e riepitelizzante, potendo quindi completare la guarigione di una forma oculare che interessi anche la palpebra sottoforma di desquamazione ed eruzione.
• Echinacea purpurea: possiede le stesse proprietà della varietà precedente, ma in più è dotata di azione interferono-simile. L'interferone è una proteina dotata di potente azione antivirale. Presenta però alcuni inconvenienti: può interferire anche nella replicazione di molecole di Dna normali, va dato per lungo tempo, può essere pesante da sopportare e costa molto, al singolo o allo stato.
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