02/07/14

Burqa e niqab: la Corte europea dei diritti dell'uomo dà ragione al divieto, in pubblico, imposto dalla Francia.

Era l'11 aprile 2011 quando la Francia approvò la legge con la quale si vietava il velo integrale nei luoghi pubblici, resa definitiva nel settembre dello stesso anno, sanzionando le infrazioni alla stessa legge con una pena pecuniaria di 150 euro o di una frequenza ad uno stage di "educazione civica". Ora la Corte europea dei diritti dell'uomo ha respinto il ricorso contro il divieto al velo integrale presentato da una donna musulmana. L'autrice del ricorso, una francese di origini pachistane, sosteneva come quella legge che impedisce di indossare il burqa e il niqab rappresentasse un'azione discriminatoria e minasse la libertà di culto e della sua vita privata. Nelle motivazioni definitive della sentenza i giudici della Corte europea hanno stabilito che tale legge "persegue lo scopo legittimo di proteggere i diritti e le libertà altrui e di assicurare il rispetto dei minimi requisiti del vivere insieme", accettando di fatto la tesi sostenuta dal Governo francese secondo la quale il volto è una pedina molto importante nei rapporti sociali. Di contro, la stessa Corte ha riconosciuto nella sentenza che un Paese come la Francia che dà il via a leggi di questo tipo "corre il rischio di contribuire al consolidamento degli stereotipi che colpiscono gruppi specifici di persone e di incoraggiare espressioni di intolleranza quando al contrario ha il dovere di promuovere tolleranza".(immagine presa dal web)
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