08/06/14

Asparagi: moltiplicano le cellule

Gli asparagi sono i germogli commestibili dell'Asporagus officinolis, una pianta della famiglia delle Liliocee. Si iniziano a raccogliere nell'orto verso la metà della primavera. 

Come per tutti i germogli, anche per gli asparagi l'importanza nutrizionale non è tanto determinata dallo scarso contenuto di grassi, proteine e zuccheri, quanto piuttosto dalla loro ricchezza di sostanze protettive e stimolanti le diverse funzioni dell'organismo. Un etto di asparagi fornisce quasi 25 mg di vitamina C (equivalenti a circa un terzo del fabbisogno giornaliero di un adulto) e copre il 75 per cento delle necessità quotidiane di acido folico, una vitamina indispensabile per la moltiplicazione cellulare e la sintesi di nuove proteine. Specialmente quelli verdi, risultano una buona fonte di caroteni (precursori della vitamina A, antiossidante e protettiva delle superfici cutanee e mucose) e di vitarnina B2, necessaria per trasformare gli alimenti in energia.

Questo ortaggio può essere consumato per aumentare la f1uidità del sangue, come rimineralizzante (buono il contenuto di calcio, ferro e potassio, soprattutto negli asparagi selvatici raccolti nei boschi) e per stimolare l'intestino pigro. Qualche autore consiglia gli asparagi ai diabetici per ottenere un miglior controllo della glicemia. In ogni caso, le loro più significative proprietà sono quella diuretica e depurativa, utile quindi per allontanare dall'organismo l'eccesso di liquidi e le scorie prodotte dal metabolismo. Un'attività che non a caso risponde perfettamente alle esigenze primaverili dell'organismo, reduce dall'alimentazione invernale più ricca e calorica.
      UN PRANZO DISINTOSSICANTE
Bisogna tuttavia ricordare che lo stimolo diuretico esercitato dagli asparagi può risultare irritante per i reni, tanto che questo ortaggio è in genere sconsigliato a chi soffre di insufficienza renale e di nefrite. Unica controindicazione: gli asparagi sono molto ricchi di purine e del loro derivato acido urico, sostanze che tuttavia vengono in larga parte disperse con una bollitura in piena acqua; sono quindi assolutamente controindicati per chi soffre di gotta o calcoli urinari.
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