Il tarassaco era praticamente sconosciuto nell'antichità. All'inizio del XX secolo viene improvvisamente alla ribalta: tanto universale è il riconoscimento delle sue proprietà, che viene chiamata tarassacoterapia ogni terapia che faccia ricorso a questa pianta.
Essa si trova tutto l'anno, alta da 5 a 50 cm, della famiglia delle Composite; le foglie sono profondamente dentate o lobulate e formano una rosetta basale a livello del terreno, da cui si levano i fusti fiorali, che all'estremità presentano un'infiorescenza di colore giallo vivo. Cresce comunemente nelle praterie, nei campi e sui margini dei sentieri; è diffusa in tutti i continenti e denominata con nomi diversi.Esiste naturalmente una spiegazione per i vari nomi della pianta: viene chiamata "dente di leone" a causa della forma dentata delle foglioline, "soffione" per via della palla lanosa che contiene i semi. Il nome ufficiale Tarassaco proviene dal greco tarakè "scompiglio", e àkos "rimedio", questa è dunque capace di rimettere in ordine l'organismo. Infine esiste un ultimo nome con cui il tarassaco è conosciuto "piscialetto" datogli per le sue proprietà diuretiche, forse anche per questo, un elemento insostituibile nelle cure depurative di primavera.
I semi sono contenuti in quelle sferette bianche e pelose, comunemente chiamati soffioni. Le foglie e la radice contengono tarassicina, un principio amaro simile a quello della cicoria in virtù della quale la pianta sviluppa le sue proprietà toniche e digestive, e inulina; le foglie contengono anche flavonoidi, cumarine e vitamina B e C. I suoi effetti sono aperitivi, digestivi e tonici stomachici: aumenta le secrezioni di tutte le ghiandole dell'apparato digerente, facilitando e migliorando così la digestione; aumenta la produzione di saliva, dei succhi gastrici, intestinali e pancreatici, oltre che della bile; contemporaneamente stimola la muscolatura di tutto il tubo digerente.
Taraxacum officinaleimmagine presa dal web |
PREPARAZIONE E USO Un sostituto del caffè
Della pianta si utilizzano le foglie e la radice. La tisana si prepara versando 2 cucchiaini di tarassaco (erba e radice) in 1/4 di litro d'acqua fredda: fate bollire il tutto per 5 minuti. Lasciate riposare per 15 minuti e poi filtrate: l tazza di tisana mattina e sera, per almeno 6-8 settimane. Dato il suo alto contenuto vitaminico e le sue numerose proprietà, la tisana di tarassaco. affiancata alla tisana d'ortica, è ottima per una cura di primavera rocostituente. Per un effetto depurativo e aperitivo, aggiungete al minestrone di verdura, prima di portare in tavola, 200 g di tarassaco fresco tagliato finemente; o un'insalata di tarassaco condita con olio extravergine d'oliva e limone. Il succo fresco si ottiene per spremitura o triturazione delle foglie e delle radici, e se ne prendono 2 o 3 cucchiai prima di ogni pasto. Con le radici tostate si prepara un infuso che può sostituire il caffè, con il vantaggio di non avere alcun effetto nocivo.