Ecco dunque spuntare un piano B nella guerra contro i superbatteri: esistono trattamenti alternativi attualmente in face di sviluppo per continuare a combattere efficacemente le infezioni batteriche.
Interruzione delle comunicazioni.
Quando i batteri infettano un ospite, si affidano a segnali chimici per valutare quanti altri loro simili si trovano nelle vicinanze. Finchè la colonia è numericamente ridotta, infatti i microorganismi restano in attesa, Una volta infoltiti i ranghi, parte un segnale chimico che ordina ai patogeni di sferrare l'attacco.
La capacità di rilevare la presenza di un adeguato numero di batteri è nota come "quorum sensing", Bonnie Bassler dell'Università di Princeton ha individuato la molecola utilizzata dai patogeni per il calcolo delle presenze e ha studiato le possibili strategie per interrompere il processo.
Aptameri (immagine dal web) |
Super-Antibiotici.
Un batterio sviluppa resistenze agli antibiotici producendo enzimi in grado di metabolizzare i farmaci. I ricercatori della Texsas Tech University stanno lavorando a un possibile rivestimento chimico che, applicato a "vecchi" antibiotici, li modificherebbe rendendoli ancora efficaci. Il rivestimento è composto da aptameri, acidi artificiali in grado di legarsi ad enzimi secreti dai superbatteri, impedendo loro di disattivare gli antibiotici. Aumenterebbe cosi l'aspettativa di vita di terapie già note. (science)