La psicologia positiva insegna a evocare autostima, altruismo, senso dell'humour Il buon umore, le risate e più semplicemente le emozioni positive sono in grado di assicurare la perfetta forma psicofisica riescono ad abbassare la produzione degli ormoni dello stress, come il cortisolo e a stimolare la produzione di Beta endorfine, analgesici naturali dell' organismo.
Durante le esperienze piacevoli s'innalza la quantità di un anticorpo, l'immunoglobulina A (SIgA) che preserva dalle infezioni delle vie respiratorie. Per non parlare di tutti gli ormai noti guai che procura lo stress. Insomma, chi è ottimista è capace di garantirsi spazi da dedicare al proprio personale piacere e si ammala di meno: affronta meglio le prove cui lo pone di fronte la vita. Da questi semplici assunti, grazie alle ricerche condotte per più di 20 anni dallo psicologo americano Martin E.P. Seligman, nasce la psicologia positiva: non sterile ottimismo ma darsi da fare perché nella propria esistenza le cose vadano sempre al meglio.E in effetti la psicologia positiva insegna a evocare autostima, altruismo, estroversione, sublimazione, autoanalisi, senso dell'humour. Vedete tutto nero? Non sopportate l'humour del vostro vicino? Beh, allora avete bisogno di cambiare rotta: coltivare il lato meno piacevole della vita oltre a rendere introversi e antipatici fa anche ammalare. Vediamo come uscirne. Diminuire l'insicurezza. È indispensabile sentire meno pressanti i problemi e cominciare a valutare con obiettività le proprie capacità. Esercitarsi a pensare positivo.
Cancellare dal vocabolario espressioni come «ho paura»: il pericolo è quello di evocare un disagio che peggiora la situazione negativa che si sta attraversando. Andare a cercare il lato positivo in ogni situazione negativa. Il «non essere capace di realizzare un bel niente» si trasforma in «se lo voglio sono in grado di fare qualsiasi cosa».
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Riappropriarsi delle proprie emozioni. Ridere o piangere quando è necessario. Cercare ogni occasione per evocare il riso: è una sferzata di salute e di energia (ci si può aiutare con libri comici, film, barzellette, ecc.) L'ideale è scoppiare in una fragorosa risata senza una ragione apparente. Una risata innesca un ciclo di eccitazione e rilassamento che dirada le tensioni e le nuvole nere. E il pianto? È altrettanto benefico: rappresenta un'incredibile valvola di sfogo per emozioni e sentimenti che se lasciati inespressi a lungo aprono la strada ad angoscia e depressione.
Aromaterapia. Ci sono molti oli essenziali che se inalati o effusi in un' ambiente attraverso un apposito diffusore stimolano sensazioni positive e buon umore (bergamotto, arancio, limone, rosmarino, eucalipto, gelsomino, salvia, sandalo, cannella). Lavoro sul corpo. Comprende un insieme di tecniche tipo Trager, Rolfing, Metodo Feldenkrais che sono incentrate sul controllo della postura e degli squilibri muscolari, sul controllo della respirazione e sui massaggi. Gli effetti? Aiutano a rilassarsi, a ottenere una migliore visione di sé, a dissipare le tensioni psicocorporee. Scrittura creativa. Buttare giù poesie, racconti, idee, un diario - senza pretese da grande narratore - permette di stimolare la pace interiore, di mettere ordine nei pensieri, di conoscersi più a fondo.