Soia: a chi devo credere? Ho letto da qualche parte che alcuni ricercatori hanno scoperto che chi consuma soia può andare incontro alla mancata rigenerazione delle cellule del cervello e nelle donne può causare tumori al seno. Mentre su di una rivista che si occupa di salute, se ne parla invece molto bene. Come conciliare queste due informazioni?
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Le notizie che sono riuscita a valutare fanno un quadro ben diverso dalle affermazioni di alcuni "ricercatori". Consumo soia da almeno un ventennio e vi assicuro che gli stessi danni che ho ora sono esattamente gli stessi che avevo prima del consumo di soia. È noto ormai che i legumi in genere, e la soia in particolare, sono ricchi di numerose sostanze (flavonoidi, polifenoli inibitori delle proteasi, saponine, fitati, fitosteroli ...) le quali, tra gli altri effetti benefici, riducono il rischio di cancro. Cià in un convegno del National cancer institute (Usa) svoltosi nel 1989 (i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista Cancer Research) fu dimostrato che gli inibitori delle proteasi della soia impediscono lo sviluppo dei tumori della mammella e del colon negli animali di laboratorio. Un altro studio condotto in laboratorio (i risultati sono stati pubblicati su Journal of the American Dietetic Association n. 91, 1997) ho accertato che la soia inibisce lo sviluppo dei tumori di polmone, colon, mammella, bocca. Il ricercatore C Poole, in una conferenza alla Harvard school of public health di Boston, nel 7989 dimostrò che l'abituale consumo di tofu (il «formaggio» di soia) riduce del 50 per cento il rischio di cancro al colon. Infine, una ricerca che esaminava un gruppo di donne di Singapore in età premenopausa e pubblicato su Lancet n. 337, 1991 ho rilevato che il consumo di soia previene il cancro e abbassa in modo specifico il rischio di tumore alla mammella. Credo che ce ne sia abbastanza per considerare la soia (quella biologica, però, perché l'altra è ormai tutto geneticamente modificato) un alimento prezioso per lo nostra salute.