Si tratta di un'insetto tra i più prediletti da biologi e genetisti. Non fatevi ingannare dalle apperenze, infatti nonostante possa apparire quanto di più dissimile da un essere umano, il moscerino condivide con la nostra specie, svariati meccanismi biologici, tra cui quelli che ne regolano il sistema immunitario. Per questo motivo la scoperta che la microgravità, acquisita attraverso la permanenza nello spazio, renda più vulnerabile il sistema immunitario di Drosophila, assume importanza anche per la specie umana, in quanto che dimostra che con ogni probabilità non siamo ancora pronti per effettuare viaggi interplanetari. Mi spego meglio: quando arriverà il momento, bisognerà tenere in considerazione anche l'effetto dell'assenza di gravità sul nostro sistema di difesa.
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Drosophila melanogaster |
Una volta tornati sulla Terra gli scienziati hanno testato la suscettibilità dei moscerini all'infezione da parte di funghi e batteri, combattute dall'organismo da diversi componenti molecolari (rispettivamente il recettore Toll e il gene Imd, che hanno entrambi delle controparti sia nell'essere umano che nei mammiferi). In questo modo gli esperti hanno osservato che se la resistenza al batterio non veniva compromessa dalla permanenza dello Spazio, lo stesso non poteva dirsi per il fungo.
A dimostrazione del legame tra sistema immunitario e gravità il fatto che quando invece i moscerini venivano sottoposti a ipergravità (all'interno di centrifughe) la resistenza alle infezioni fungine aumentava, mentre nei mutanti insensibili agli effetti della gravità (soprannominati non a caso yuri gagarin) non si osservavano cambiamenti in condizioni normali o di ipergravità.
I ricercatori hanno avanzato due ipotesi su come la gravità influenzi il sistema immunitario. Primo: è possibile che l'aumento di alcune proteine (heat-shok protein), che si legano al recettore Toll, osservato nei moscerini spaziali, moderi l'attività dello stesso recettore, oppure è probabile che la microgravità influenzi il comportamento di alcuni componenti molecolari importanti per la funzione di Toll.
Quanto osservato, concludono infine i ricercatori, suggerisce che ad oggi i lunghi viaggi spaziali (come potrebbe essere quello diretto su Marte) non possano influenzare solo la massa ossea e muscolare degli astronauti (oltre il loro stato psicologico) ma anche il sistema immunitario. E che quindi, centrifughe che mimino ambienti a maggiore gravità presenti sulle navicelle spaziali, possano servire a tenere in allenamento e operativo il sistema immunitario.