Almanacco |
1266 A Benevento, le truppe ghibelline di Manfredi di Sicilia si scontrano con le truppe guelfe di Carlo d’Angiò. Manfredi muore in battaglia e gli angioini, arrivati dalla Francia, conquistano il Regno di Sicilia.
1802 Nasce Victor Hugo, poeta, drammaturgo, scrittore. Nel 1827, pubblica “Cromwell”, nella cui prefazione Hugo illustra le sue teorie sul teatro e sulla letteratura, teorie che metterà pienamente in pratica nel 1830 con “Hernani”.
1903 Nasce a Porto Maurizio, Imperia, Giulio Natta. Laureatosi in ingegneria chimica nel 1924, segue, a Friburgo, gli studi del professor Staudiger sulle macromolecole. Ne intuisce l’importanza e, tornato a Milano, porta avanti la ricerca sui polimeri a struttura cristallina.
1929 Nasce a Brescia Emanuele Severino. Filosofo, membro dell’Accademia dei Lincei, concentra il suo pensiero sul tema dell’essere, arrivando a postulare che le cose che sono esistono sempre, anche al di fuori del loro apparire e che, quindi, ogni pensiero, ogni cosa, ogni attimo sono eterni.
1961 Muore a Trieste Umberto de Morpurgo. Di origini nobiliari, pratica il tennis fin dall’infanzia e diventa un importante tennista. Vince la medaglia di bronzo ai Giochi olimpici di Parigi nel 1924. Nel 1930, raggiunge il settimo posto della classifica mondiale.
1985 Muore, dopo 6 anni di agonia, Leonardo David, giovane promessa dello sci italiano degli anni ’70, considerato l’erede di Gustav Thoeni. David cade nei pressi del traguardo dopo una discesa libera a Lake Placid, il 3 marzo 1979.
Compleanni: 1802 Victor Hugo (scrittore "I miserabili"), 1829 Levi Strauss (creatore dei jeans Levi's), 1846 William Cody- Buffalo Bill (pioniere americano), 1904 Giulio Natta (ingegnere, inventore della plastica, Nobel per la chimica 1963), 1928 Fats Domino (pianista e cantante), 1929 Paolo Ferrari (attore), 1932 Johnny Cash (cantante), 1943 Dante Ferretti (scenografo, 3 volte premio Oscar)
Santo: Sant'Alessandro Pat.
Proverbio: Chi non rispetta se stesso non rispetta nemmeno gli amici
Aforisma del giorno: A volte è meglio tacere e sembrare stupidi che aprir bocca e togliere ogni dubbio (Oscar Wilde)
Storiella: C’era una volta un mandarino cinese che, giunto al momento di passare a miglior vita, chiese ed ottenne di poter visitare le due dimore eterne: l’Inferno e il Paradiso. Fu accompagnato così al soggiorno dei dannati e vide un immenso prato verde disseminato di tavole imbandite, al centro delle quali svettavano vassoi colmi di riso; e attorno alle mense i dannati, forniti dei tradizionali bastoncini che i cinesi usano per mangiare. Solo che qui erano lunghi due metri e potevano essere impugnati soltanto alle estremità. Se usati con molta accortezza, potevano permettere di racimolare qualche acino di riso, ma portarlo poi alla bocca era un’impresa impossibile. Così i commensali, affamati, disperati, furibondi gli uni contro gli altri, erano condannati a dibattersi nell’eterno tormento dei morsi della fame, pur in mezzo a tanto ben di Dio. Colpito da quello spettacolo di rabbiosa inedia nell’abbondanza, il mandarino proseguì il suo viaggio ed arrivò nel soggiorno dei beati. Anche qui un immenso prato verde disseminato di tavole imbandite, con al centro grandi vassoi colmi di riso. Attorno alle mense, anche i beati avevano in mano bastoncini lunghi due metri, che si potevano impugnare solo alle estremità. Ma qui ogni commensale, anziché affannarsi in contorcimenti indicibili per imboccare se stesso, con estrema naturalezza, offriva il cibo al commensale che gli stava di fronte. Così tutti potevano mangiare a sazietà, davvero beati, in un’atmosfera di perenne amore. (Da una novella cinese)