28/01/14

Spazio: Ultima frontiera...della musica | La sinfonia del dialogo delle particelle

La fantasia musicale ha valicato la frontiera dell'impossibile. Un fisico  italiano (Un cervello fuggito)  ricercatore al Géant di Cambridge, ha convertito il dialogo delle particelle cosmiche raccolte dai Voyager 1 & 2 in una sinfonia per pianoforte ed archi.


Un fisico italiano di 37 anni, ricercatore al Géant di Cambridge  (la rete europea ad alta velocità per la istituiti scientifici e università), Domenico Vicinanza ha convertito in duetto per pianoforte e archi i dati sulle particelle cosmiche raccolti dalle sonde Voyager 1 e Voyager 2. Vicinanza dichiara che la "sonificazione" di dati fisici non è solo un esperimento artistico pur se molto affascinanti, risultati  interessanti potrebbero arrivare dalla sua applicazione a diversi settori di ricerca, a cominciare dalla medicina. Da qualche giorno avete pubblicato su Soundcloud il duetto spaziale tra Voyager 1 & Voyager 2. Quando noi premiamo il bottone play, che cosa sentiamo? La traduzione in musica delle particelle cosmiche.
La sonda Voyager 1. Lanciata nel 1977,
da alcuni mesi si trova ormai fuori dal
Sistema Solare.
 
La modalità di come è avvenuta la trasformazione da particelle a note musicali, sono dati pubblici, resi disponibili dalla Johns Hopkins University. Il ricercatore ha preso in considerazione due set di misure: quelle registrate ogni ora dalle sonde e quelle calcolate in media su periodi di ventisei giorni. Si tratta del conteggio dei protoni derivanti dai raggi cosmici. Dal punto di vista quantitativo, nell'arco dei 37 anni di vita delle sonde, è chiaro come si tratti di informazioni notevolmente differenti: oltre 300,000 misure nel primo caso, circa 500 nel secondo. Sperimentando su diversi campionamenti delle frequenze, le prime misure hanno fornito l'abito sonoro. Le seconde sono invece le note che costituiscono la sinfonia. Quelle che sentiamo su Soundcloud, sono esattamente quelle. Vicinanza ha mappato gli intervalli e creato un algoritmo che traduce i dati nei tasti bianchi del pianoforte, dal più basso al più alto: è la scala diacronica di do. "Ho scelto quella perché poteva agevolare la generazione di una melodia riconoscibile. Le note sono quelle prodotte dall'algoritmo: io mi sono limitato a tagliare e isolare qualcosa e ho aggiunto il do finale". Sotto, un brano realizzato con i dati provenienti da Voyager 1&2.



Le due sonde Voyager sono state lanciate nel 1977. Oggi sono ufficialmente in pensione, ma continuano a viaggiare nell'universo, raccogliendo dati e trasmettendoli alla Terra.  Per risparmiare energia sono stati spenti molti dei loro strumenti, come le videocamere o le macchine fotografiche. I rilevatori di particelle cosmiche invece funzionano ancora e le batterie al plutonio dovrebbero mantenerli attivi per almeno altri vent'anni.
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