29/01/14

Abruzzo | Rubata in provincia dell’Aquila una reliquia col sangue di papa Giovanni Paolo II

Abruzzo. Nella piccola chiesa di San Pietro della Ienca, sotto il Gran Sasso è stata rubata due notti fa un’ampolla che racchiudeva il sangue di papa Wojtyla. Oltre cinquanta carabinieri stanno setacciando passo passo la zona intorno alla piccola chiesa in provincia dell'Aquila, alla ricerca della reliquia di Giovanni Paolo II. Insieme all’ampolla è stata asportata anche una croce. Per le ricerche si è deciso di utilizzare anche cani 'cerca persone'. E’ possibile, secondo le indagini dei militari guidati dal comandante provinciale, Savino Guarino, che i ladri possano essersi disfatti dell'oggetto sacro. Carol Wojtyla era molto affezionato alla zona montana dove si trova il piccolo santuario, ed era solito raggiungere spesso il Gran Sasso per passeggiare, ritirarsi in meditazione e anche sciare. Sul furto è stata aperta un'inchiesta dalla procura dell'Aquila. Sull'episodio arriva anche la condanna del presidente dell'associazione culturale 'San Pietro della Ienca', Pasquale Corriere, promotore delle iniziative di rilancio turistico del Gran Sasso incentrate sulla figura di Wojtyla, che verrà canonizzato il prossimo 27 aprile insieme con un altro grande pontefice, Giovanni XXIII. Corriere ha ribadito che sono " solo tre al mondo le reliquie con il sangue di Wojtyla". Il furto è stato scoperto da sua figlia Franca. Sulla vicenda ha voluto dire la sua anche il comitato di volontariato osservatorio Antiplagio, secondo cui quanto avvenuto "non deve far escludere la pista satanica". Il giorno del furto infatti, combacia nel calendario satanico con l'inizio del potere del demone Volac, ricordato dal 25 al 29 gennaio, periodo nel quale rientrano anche il ricordo sacrilego e il risvolto satanico dell'olocausto nazista nella 'Giornata della Memoria', in preparazione del capodanno di Satana che si celebra il primo febbraio. Secondo gli adulatori del diavolo - spiega il coordinatore nazionale dell'osservatorio, Giovanni Panunzio, insegnante di religione - tale data rappresenta la nascita, le origini: quindi in questa fase dell'anno il sangue e la croce sono oggetti simbolici da profanare, sia per la religione cattolica che per quella ebraica. Il mercato dei simulacri religiosi nelle sette sataniche è particolarmente fiorente e i simboli sacri senza un particolare valore artistico, ma unici, come quelli trafugati all'Aquila, vengono pagati decine di migliaia di euro. Anche il ricatto e l'eventuale richiesta di un riscatto possono rientrare in quest'ottica criminale.
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