Il-Trafiletto

11/01/14

E la cannabis "sballa" i mercati | A Wall Street è considerata il nuovo “oro verde”

La legalizzazione della marijuana in Colorado, a Wall Street si sono registrati rialzi da record. Crescite anche del 300%

E a poco più di una settimana dalla legalizzazione in Colorado, anche Minnesota, Ohio e Pennsylvania si preparano ad aprire all’uso terapeutico A Wall Street è considerata il nuovo “oro verde”. Sono già schizzati alle stelle i titoli legati al business della cannabis. Un’attività in piena espansione su cui numerosi investitori hanno deciso di puntare, dopo che in una ventina di Stati ne è stato approvato l’uso medico e in undici anche quello ricreativo. L’iniezione di fiducia nel settore ha portato con sé un piccolo, ma significativo aumento dei prezzi delle “penny stock”, le azioni delle aziende, a bassa capitalizzazione, che si occupano della coltivazione e vendita della canapa, oltre che di strumenti per il suo uso.

 Un fenomeno che gli esperti hanno definito come una “bubble-pot” (dal nome gergale con cui si indica questa droga leggera). E c’è già chi, preso dall’euforia, spera di trovare “la prossima Microsoft” tra queste imprese che hanno registrato rialzi da record. È il caso della Hemp Inc. , che utilizza le fibre di canapa industriale per l’abbigliamento e l’attrezzatura da campeggio, il cui titolo – che ora vale 8 centesimi di dollaro – ha segnato un +205% in meno di 72 ore. L’aumento del valore di GreenGro Technologies è stato addirittura del 1.714%: costa 80 centesimi un’azione dell’azienda che studia tecniche agricole ecosostenibili. Su anche Terra Tech (+29%), produttore di attrezzature per coltivatori, e Advanced Cannabis Solutions Inc. (+144%), che gestisce lo stoccaggio, così come la Medical Marijuana Inc. (+300%), attiva nel campo farmaceutico, e le bevande a base di cannabis di MediSwipe (+70%). Medbox , produttore di macchinari per ospedali e distributori automatici per le farmacie, ha poi annunciato di voler adattare i propri dispenser per vendere marijuana: la pioggia di ordini in arrivo da Colorado, Illinois, Massachusetts, Nevada, Oregon e Washington, ha fatto guadagnare oltre il 65% in più. Secondo gli analisti il comparto ha un margine decisamente ampio ed entro il 2018 potrebbe rendere 10 miliardi di dollari l’anno. Se da una parte i numeri e i progetti in atto dimostrano la serietà di questo nuovo business, ad agosto la Financial Industry Regulatory Authority ha però invitato gli investitori alla cautela di fronte a fornitori potenzialmente fraudolenti, il cui scopo sia quello di creare un rialzo ingiustificato della domanda, attraverso la diffusione di informazioni ottimistiche fuorvianti. Intanto, mentre Minnesota, Ohio e Pennsylvania si preparano ad aprire alla cannabis a scopo terapeutico, in Colorado si spera che la legalizzazione abbia un forte impatto anche sul turismo. I tour operator di Denver sono già al lavoro per proporre ai migliaia di turisti attesi un pacchetto ad hoc che comprenda visite guidate nei centri di produzione e “degustazioni” nei coffee-shop.

Il ritorno del... concept della Volkswagen Dune.

Il ritorno del...concept della Volkswagen Dune!
La Volkswagen si presenta al Salone di Detroit con una lieta novità: si tratta della Volkswagen Dune concept, ovvero sia un prototipo del mitico e mai tramontato Maggiolino "all terrain".
Volkswagen Dune concept

Il veicolo proposto al Salone dell'auto di Detroit in tutta sostanza decreterebbe il ritorno della mitica Dune Buggy, ovvero sia l'automobilina da sabbia progettata e realizzata in maniera del tutto semiartigianale da svariati costruttori, circa 40 anni fa e ispirata sulla Beetle.

La Volkswagen Dune potrebbe diventare l'incarnazione di un prodotto di serie nel giro di un paio d'anni.
Le modifiche introdotte al modello originale sono numerose, a partire dall'altezza da terra, incrementata di 50 millimetri.

Ogni dune buggy che si rispetti deve sfoggiare un "look" da Dakar. Non è solo più alta ma anche notevolmente più larga la Dune concept, con 55 mm extra, sottolineati dagli enormi passaruota che ospitano cerchi da 19 pollici, con gommatura 255/45 R19.

Legge elettorale in aula il 27 gennaio come da richiesta Pd

Eppur si muove! Finalmente approderà in aula il 27 gennaio la legge elettorale. Lo hanno stabilito i capigruppo di Montecitorio.

O meglio, una data: il disegno di legge di riforma del sistema elettorale sarà all’esame dell’Aula della Camera a partire dal 27 gennaio. Lo ha stabilito la conferenza dei capigruppo di Montecitorio. La presidente della Camera, Laura Boldrini, ha incontrato il presidente della commissione Affari costituzionali, Francesco Paolo Sisto, per discutere dell’iter della legge elettorale che prevede dalla prossima settimana le audizioni e la discussione generale dal 20 gennaio. Quindi si è deciso di calendarizzarla per l’Aula dal 27. Nella stessa settimana, dal 27 al 31 gennaio, l’Assemblea dovrà votare anche i decreti in scadenza da mandare al Senato, "Destino Italia" e piano carceri. Soddisfazione in casa Pd. "Legge elettorale in aula il 27 gennaio come da richiesta Pd. Bene Conferenza Capigruppo!".

 Lo scrive su twitter il vicepresidente della Camera Roberto Giachetti. E il capogruppo Pd alla Camera, Roberto Speranza, ribadisce l'apprezzamento per la decisione: "Siamo soddisfatti di aver mantenuto l’impegno di portare in Aula la legge elettorale già a gennaio". Preoccupazione, invece, tra le fila del Nuovo centrodestra: "Questa decisione - dice il capogruppo alla Camera di Ncd, Enrico Costa - si contraddice con i lavori e le audizioni della commissione. Mi auguro che non sia una data spot". E il più contento di tutti sembra Matteo Renzi, che su Twitter scrive: "Legge elettorale, tagli a province e costi politica, jobs act, diritti. Sembrava impossibile, eppur si muove. È proprio la volta buona". In merito alla trattativa in corso sulla legge elettorale Angelino Alfano avverte il Pd: "Razionalità vuole che se le forze della maggioranza scelgono una delle proposte di Renzi, lui non ne scelga un’altra con le opposizioni. Non abbiamo paura di nessun sistema - aggiunge - Ci stiamo attrezzando per prendere una gran quantità di voti. Siamo una start up di successo, la quarta forza politica del Paese". Il leader di Ncd torna a bocciare il Mattarellum (con i candidati "catapultati" nei colleggi sicuri) e spiega che sarebbe preferibile "l’elezione diretta del premier", ma che Ncd non insiste su questo punto per sgombrare il campo da un equivoco: "Se adesso dicessimo che vogliamo l’elezione diretta del capo dell’esecutivo, si aprirebbero grandi proteste della sinistra per dire che vogliamo perdere tempo". Di qui la preferenza per il sistema dei sindaci a doppio turno.

A volte ritornano! | Berlusconi sarà capolista alle europee

La saga continua: L'intento sarebbe quello di correre da capolista in tutte le circoscrizioni italiane alle prossime elezioni europee. «Puntiamo all’election day il 25 maggio e vinceremo»

 Dopo la decadenza da senatore, non ha nessuna intenzione di farsi da parte. E lancia la sfida. «Spero di essere capolista in tutte le Regioni alle prossime elezioni Europee», avrebbe detto, secondo quanto riferito dalle agenzie, parlando ai coordinatori regionali di Forza Italia riuniti a Roma. La data dell’ennesima sfida targata Cavaliere è fissata a fine maggio quando i cittadini dell’Unione europea saranno chiamati alle urne per il rinnovo del Parlamento di Bruxelles. «Puntiamo all’election day per il 25 maggio e vinceremo, grazie al lavoro dei coordinatori appena nominati e dai numerosi club che stanno nascendo in tutta Italia, siamo già oltre 6000. Arriveremo a 12.000», ha spiegato Berlusconi.

 Ecco perché Berlusconi non ha nessuna intenzione di perdere tempo sfruttando la dispèonibilità di Matteo Renzi a modificare la legge elettorale. Il Cavaliere si dice pronto ad incontrare il segretario del Pd prima che il testo della legge elettorale approdi in Aula: «La nostra preferenza va per lo spagnolo - ricorda - ma dobbiamo trovare il modello che ha maggiore condivisione e che viene fatto più in fretta in modo che si torni alle urne»
Ma torna il giallo sulla candidabilità del Cavaliere, condannato a quattro anni per frode fiscale e per la legge Severino incandidabile per sei anni con la pena accessoria dell’interdizione dai pubblici uffici per due. Anche la direttiva che regola la materia dell’eleggibilità in Europa (la 93/109 del 6 dicembre 1993) fissa diversi paletti. Non solo la candidatura in Italia, per via dei risvolti della condanna, ma anche quella in un altro Stato europeo sarebbe preclusa all’ex premier. L’articolo 3 permette a ogni cittadino europeo di candidarsi nello Stato di residenza e non in quello di origine ma a condizione che la sua eleggibilità «non sia decaduta nello Stato di residenza». Insomma, prendere la residenza di un altro Stato membro non sarebbe sufficiente. E le parole dell’ex premier su una sua ipotetica candidatura come capolista in tutte le Regioni italiane sembrano essere più una sfida. Forse, l’ultima.

E' tempo che la "Costa Concordia" lasci l'isola del Giglio: a giungo rimarrà solo un triste ricordo!

E' tempo che la "Concordia" lasci l'isola del Giglio: a giungo rimarrà solo un triste ricordo!
Lunedì 13 gennaio 2014 sarà il secondo anniversario di disastroso naufragio della Costa Concordia, in cui persero la vita ben 32 persone.

Da due anni e la nave si trova ancora lì, in quello che è divenuto il simbolo di una tragedia che poteva essere evitata, anche se ancora per poco. Come è stato annunciato infatti in una conferenza stampa, a cui ha partecipato il ministro dell’Ambiente Andrea Orlando, il capo della protezione civile Franco Gabrielli, l’amministratore delegato di Costa Crociere 
Michael Thamm e il responsabile del progetto di rimozione, Franco Porcellacchia, la rimozione del relitto avverrà con tutta probabilità entro giugno.
"Costa Concordia"

Ma ad oggi riguardo a cosa ne sarà del relitto, riportata ormai in posizione verticale lo scorso settembre, non c'è ancora nulla di certo.
Prima però di parlare di destino finale di quello che di fatto ad oggi è solo un enorme e problematico rifiuto, come ha ricordato il ministro, di passi ancora da fare ne rimangono. Il sito del progetto di rimozione, The Parbucking Project, ricorda che rimangono ancora due passaggi da compiere prima di procedere all’allontanamento dall'Isola del Giglio.

Punto primo:
Bisognerà procedere al posizionamento dei cassoni di galleggiamento dal lato terra, come già fatto per il lato mare. Con questa fase che secondo le parole di Porcellacchia dovrebbe avvenire in primavera inoltrata, approfittando anche delle più favorevoli, si spera, condizioni meteo si completa la creazione della ciambella di cassoni che "abbracciando" il relitto dovrebbe favorirne il rigalleggiamento, una volta che questi saranno svuotati dell’acqua.
A pochi giorni dal galleggiamento, la fase finale del progetto, avrà quindi luogo la vera e propria rimozione del relitto, prevista entro la fine di giugno.

A quel punto, dove sarà diretta la Costa Corcordia?
Al momento non è chiaro, come hanno chiarito i rappresentati delle istituzioni e del progetto di rimozione alla conferenza stampa. Dodici sono le offerte di smatellamento dalle quali si attendono a breve delle vere e proprie proposte. Si tratta, precisa Porcellacchia, di privati in partnership con autorità portuali, candidati a diventare, alcuni più di altri, per disponibilità già presenti in loco, siti di demolizione per la nave.

Delle dodici offerte cinque arrivano dall’Italia (due da Piombino, una da Civitavecchia, Genova e Palermo) e sette invece sono straniere (diverse provenienti dalla Turchia, una dalla Cina, dall’Inghilterra, dalla Norvegia e dalla Francia). Se al momento del rigalleggiamento però il porto di destinazione non dovesse essere stato ancora scelto è probabile che il relitto verrà momentaneamente parcheggiato in un porto provvisorio, per ora però sconosciuto. Conosciuto il luogo di destinazione quindi avranno inizio le vere e proprie operazioni di smantellamento. Quanto ci vorrà? Orientativamente due anni. Pur conoscendo infatti quali sono le metodologie usate nei cantieri di demolizione, sarà possibile avere stime più precisi sui tempi solo dopo aver conosciuto il porto di destinazione e ricevuto le relative proposte di smantellamento.
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