E' tempo che la "
Concordia" lasci
l'isola del
Giglio: a
giungo rimarrà solo un
triste ricordo!
Lunedì 13 gennaio 2014 sarà il secondo
anniversario di
disastroso naufragio della
Costa Concordia, in cui persero la vita ben 32 persone.
Da due anni e la
nave si trova ancora lì, in quello che è divenuto il
simbolo di una
tragedia che poteva essere evitata, anche se ancora per poco. Come è stato annunciato infatti in una
conferenza stampa, a cui ha partecipato il
ministro dell’Ambiente Andrea Orlando, il
capo della protezione civile Franco Gabrielli,
l’amministratore delegato di Costa Crociere
Michael Thamm e il
responsabile del
progetto di
rimozione, Franco Porcellacchia, la
rimozione del
relitto avverrà con tutta probabilità entro giugno.
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| "Costa Concordia" |
Ma ad oggi riguardo a cosa ne sarà del
relitto, riportata ormai in posizione verticale lo scorso settembre, non c'è ancora nulla di certo.
Prima però di parlare di
destino finale di quello che di fatto ad oggi è solo un enorme e problematico rifiuto, come ha ricordato il
ministro, di passi ancora da fare ne rimangono. Il sito del
progetto di
rimozione,
The Parbucking Project, ricorda che rimangono ancora due passaggi da compiere prima di procedere all’allontanamento
dall'Isola del Giglio.
Punto primo:
Bisognerà procedere al posizionamento dei
cassoni di
galleggiamento dal lato terra, come già fatto per il lato
mare. Con questa fase che secondo le parole di
Porcellacchia dovrebbe avvenire in primavera inoltrata, approfittando anche delle più favorevoli, si spera,
condizioni meteo si completa la creazione della
ciambella di
cassoni che "abbracciando" il
relitto dovrebbe favorirne il
rigalleggiamento, una volta che questi saranno svuotati dell’acqua.
A pochi giorni dal
galleggiamento, la
fase finale del progetto, avrà quindi luogo la vera e propria rimozione del relitto, prevista entro la fine di giugno.
A quel punto, dove sarà diretta la Costa Corcordia?
Al momento non è chiaro, come hanno chiarito i rappresentati delle
istituzioni e del
progetto di
rimozione alla
conferenza stampa. Dodici sono le
offerte di
smatellamento dalle quali si attendono a breve delle vere e proprie
proposte. Si tratta, precisa
Porcellacchia, di privati in
partnership con autorità portuali, candidati a diventare, alcuni più di altri, per disponibilità già presenti in loco, siti di
demolizione per la
nave.
Delle dodici offerte cinque arrivano dall’Italia (due da
Piombino, una da
Civitavecchia,
Genova e
Palermo) e sette invece sono straniere (diverse provenienti dalla
Turchia, una dalla
Cina, dall’
Inghilterra, dalla
Norvegia e dalla
Francia). Se al momento del
rigalleggiamento però il
porto di destinazione non dovesse essere stato ancora scelto è probabile che il
relitto verrà momentaneamente parcheggiato in un
porto provvisorio, per ora però sconosciuto.
Conosciuto il luogo di destinazione quindi avranno inizio le vere e proprie operazioni di smantellamento. Quanto ci vorrà? Orientativamente due anni. Pur conoscendo infatti quali sono le
metodologie usate nei
cantieri di demolizione, sarà possibile avere stime più precisi sui tempi solo dopo aver conosciuto il porto di destinazione e ricevuto le relative proposte di
smantellamento.