Il-Trafiletto

30/11/13

Seduzioni a tavola: Arrosto ripieno del Gattamelata

Seduzioni a tavola

Miei cari seduttori culinari, se amate i sapori retrò, quei sapori di schietti campagnoli e di cucine di una volta, ho la ricetta che fa per voi, sarà un piacere prapararla e divino gustarla in compagnia della vostra dolce metà.

Ingredienti
1 fetta di fesa di vitello di 400 gr circa
1 o 2 fette di mortadella
2 salsicce
alloro
olio extravergine di oliva
vino rosso
1 dado da brodo
aglio

Mi raccomando, per questa preparazione reperite carne e salumi in negozi di estrema fiducia, altrimenti non sarà possibile ottenere quel sapore che rende questo piatto così speciale. Preparate la fetta di carne ben distesa sul tagliere, metteteci sopra la mortadella fino a coprirla tutta, e le due salsiccie in fila con le calotte tagliate. Arrotolate la carne su se stessa e legatela, ritagliando la mortadella che esce.
Fesa di vitello

Fate soffriggere 2 o 3 spicchi d'aglio e 2 foglie di alloro nell'olio: quando hanno preso colore toglieteli e  fate rosolare a fuoco vivo l'arrosto da tutti i lati. Quando si sarà formata una bella crosta dorata versate circa mezzo bicchiere di vino rosso e fate evaporare lentamente. Aggiungete a questo punto un dado sbriciolato, trasferite l'arrosto in una piccola pirofila e infornate a temperatura media pre tre quarti d'ora/ un'ora, rivoltandolo di tanto in tanto. Aspettate che si raffreddi e tagliatelo a fette. Come vi ho già detto, questo è il più semplice e il più gustoso degli arrosti, e dire così di un piatto di carne non è facile. Ma per farlo non dovete assolutamente trascurare tre cose (oltre alla carne e ai salumi): l'olio extravergine, il profumo dell'alloro e il vino rosso di ottima qualità. Il suo sapore rustico, un po' alla cacciatora, vi conquisterà. Eccezionale con dei crostni di polenta e  il resto del vino come aperitivo, per cominciare: il tutto magari assaporato davanti ad un bel caminetto o a lume di candela. Cosa ne dite?

Perchè si dice: "chi non lavora non mangia"?

Carissimi, molti di voi penseranno che il significato è chiaro, senza star lì a farsi troppe domande, su chi, come, quando e perchè. Ma io nonostante tutto mi le domande me le faccio, e quindi sono voluta andare a fondo.
Chi non lavora non mangia
Chi non lavora non mangia. La costituzione dell'Unione Sovietica, approvata e promulgata in occasione del V Congresso dei Soviet del 10 Luglio 1918, all'art. 18, div. II, cap. V, dice letteralmente: "L'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche decreta il lavoro obbligatorio per tutti i cittadini della Repubblica e proclama il principio: Chi non lavora non mangia".
 Ma non è ai russi che si fa risalire il concepimento di questo concetto. La massima era già nota agli antichi ebrei, che la usavano come proverbio spicciolo, e venne consacrata da S. Paolo nelle lettere ai Tessalonicesi: Si quis non vult operari, nec manducet (Se qualcuno non vuole lavorare, non mangi, Ep. II).
Da allora ha fatto molta strada, prima di varcare la cortina di ferro. Veniva ampiamente usata nelle nostre campagne e nelle fabbriche all'inizio della propaganda socialista, fin dalla fine dell'Ottocento, per vincere l'avversione dei lavoratori credenti contro ogni forma di novità: come dire, il socialismo ateo sotto l'egida degli antichi detti del Vangelo.

Cattivi odori

Recentemente qualcuno ha manifestato il proposito di vietare il fumo di sigaretta nelle automobili con a bordo bambini o donne incinte: ho immaginato dei posti di blocco con test di gravidanza cui sottoporre signore passeggere di automobilisti fumatori.
Non è possibile costringere le persone ad avere buon senso, ma le persone informate - di solito, ne hanno.
Siamo tutti d'accordo che il fumo di sigaretta non fa bene e puzza pure, ma nessuno (o quasi) parla di quei forti e persistenti profumi che aleggiano un po' ovunque, pubblicizzati con poco veritieri spot: i deodoranti per ambienti.
Viviamo con il terrore dei cattivi odori.
In giro ho trovato più di un articolo, ho dovuto cercarli perché tra mal di testa, occhi che lacrimano ed attacchi d'asma, quasi a nessuno viene in mente che la colpa sia di quel buon profumo "d'alta montagna", quell'oggetto infilato nella presa, magari pure nella stanza dei bambini.
Ho scelto questo eloquente articolo di Altroconsumo, leggete qui, personalmente non avevo bisogno di conferme scientifiche: ho avuto un attacco d'asma nella sala d'attesa del radiologo, c'era un "coso" che spruzzava profumo ogni 15 minuti, sono fuggita con gli occhi gonfi dalla casa di un'amica e al supermercato non posso attraversare la corsia dei detergenti.
Spesso di "buono" c'è soltanto l'odore e anche per quello è tutta una questione di gusti: i cattivi odori sono quelli che fanno male.
Eppure i rimedi esistono, per esempio le proprietà benefiche del cavolfiore bollito sono note quanto il terribile odore che si propaga per la casa quando lo si prepara, ma quanto è assurdo mangiare sano e suicidarsi di deodoranti! Basta mettere mezzo limone sul bordo della pentola.

Il monitoraggio dei rischi e benefici dei vaccini

l'AIFA, agenzia italiana del farmaco, sta collaborando con altre organizzazione per poter valutare al meglio, rischi e benefici dei vaccini. Questo progetto coinvolge tutta l'Europa e aprirà la strada ad una struttura in grado di facilitare gli operatori sanitari e le Agenzie Regolatorie e di Sanità Pubblica nel prendere decisioni rapide e meglio informate riguardo alle strategie vaccinali. Il progetto quinquennale, denominato ADVANCE (Accelerated development of vaccine benefit-risk collaboration in Europe), è sostenuto dalla IMI (Innovative Medicines Initiative) e riunisce 
Vaccini
l’European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC), l'Agenzia Europea dei Medicinali (EMA), nonché i Produttori di vaccini, Agenzie di Sanità Pubblica e Agenzie Regolatorie, esperti accademici e piccole e medie imprese. ADVANCE è coordinato dall’Erasmus University Medical Center nei Paesi Bassi.
A livello italiano partecipano ad ADVANCE anche la rete di pediatri Pedianet e la ASL della Provincia di Cremona, fornendo un contributo allo sviluppo della metodologia e garantendo l’utilizzo della propria banca dati al consorzio che andrà a delineare la futura infrastruttura paneuropea. I vaccini sono sottoposti a rigorosi test di sicurezza prima dell’approvazione. Lo scopo di ADVANCE è quello di revisionare, sviluppare e verificare i metodi, le fonti dei dati e le procedure per lo sviluppo di una struttura paneuropea efficiente e sostenibile, che possa produrre rapidamente dati per la valutazione dei benefici e rischi dei vaccini. L’Agenzia Italiana del Farmaco ha aderito al progetto ADVANCE e vi partecipa in qualità di associated partner, in particolare nello sviluppo della migliore pratica e del codice di condotta per il monitoraggio del rapporto beneficio/rischio dei vaccini e nello sviluppo dei metodi per un’analisi rapida e integrata del rapporto beneficio/rischio dei vaccini.
Maggiori informazioni QUI

Una tira l'altra: Palline di mele e ricotta

Facile e veloce da preparare, questo stuzzichino leggero e poco calorico, solo 174 kcal a porzione,perfetto per un aperitivo o per introdurre una cena fra amici.
Ingredienti per 4 porzioni • 3 mele verdi ·200 gr di ricotta romana • 30 gr di burro • 1 cucchiaio di brandy • 3 limoni non trattati • 1 mazzetto di maggiorana o prezzemolosale e pepe

palline di mele al formaggio

LAVORATE a crema il burro ammorbidito, poi incorporatevi la ricotta passata al setaccio, sale, pepe, il Brandy e qualche goccia di succo di limone. Ponete lo crema in frigorifero.
SBUCCIATE le mele e, con lo scavino, ricavate tante palline che immergerete in acqua acidulata con il succo di l limone.
TRITATE grossolanamente lo maggiorana (o il prezzemolo) e trasferitela in un piattino. Riducete a filetti sottili solo la parte gialla della scorza dei limoni, poi tagliuzzateli e raccoglieteli in un altro piattino.
SGOCCIOLATE le palline di mela, asciugatele e avvolgetele ciascuna in una porzione di crema di ricotta.
FATE ROTOLARE metà delle palline nella maggiorana, l'altra metà nella scorza di limone, rivestendole bene. Rimettete in frigorifero a rassodare prima di servire.
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