Il-Trafiletto
Visualizzazione post con etichetta terremoti. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta terremoti. Mostra tutti i post

22/03/14

Il Leonardo da Vinci della Cina antica e il suo sismoscopio

 Siamo portati a credere che il nostro tempo sia quello tecnologicamente più evoluto, e questa idea fa di noi dei presuntuosi. In realtà noi uomini del terzo millennio, non abbiamo inventato nulla che i nostri antenati del mondo antico non abbiano già sperimentato, e con successo. Questa è la storia di uno straordinario dispositivo creato da uno scienziato cinese, Zhang Heng circa 2 mila anni fa: il sismoscopio, un dispositivo notevolmente accurato per la rilevazione dei terremoti. Nell'era moderna il primo sismografo fu inventato nel 1703 dal fisico francese Jean de Hautefeuille (ma la sua altro non era che una re-invenzione).  Zhang Heng fu astronomo, matematico, ingegnere, geografo e inventore vissuto tra il 78 e il 139 d.C.
Il sismoscopio di Zhang Heng

Gli antichi cinesi non sapevano quale fosse la causa dei terremoti, cioè lo spostamento delle placche tettoniche della crosta terrestre. Secondo loro la causa scatenante era  un disequilibrio cosmico dello yin e yang, causato dagli atti malvagi commessi dalla dinastia regnante in quel momento. Per questa ragione, per i leader cinesi era importante essere a conoscenza di tutti i terremoti che si verificavano nel regno. Fu così che Zhang Heng elaborò il primo dispositivo al mondo in grado di rilevare i terremoti. Heng sbalordì la corte imperiale con il suo dispositivo, con il quale poteva rivelare terremoti anche a grande distanza e che nessuno nelle vicinanze dello strumento era in grado di percepire. Il sismoscopio era composto da un grande vaso di bronzo intorno al quale erano disposti verticalmente, a testa in giù, otto draghi in bronzo, ciascuno orientato verso i punti cardinali primari e con una sfera in bocca sempre in bronzo. Alla base del recipiente, in corrispondenza di ciascun drago, erano disposti dei rospi con la bocca aperta all'insù. Se lo strumento rivelava una scossa, una delle sfere in bronzo, automaticamente, cadeva nella bocca del corrispondente rospo e la sua posizione indicava la direzione da cui era giunta la scossa. All' inizio, quando Heng presentò l'invenzione, lo scetticismo serpeggiava tra i funzionari della corte del re. Il collaudo del dispositivo avvenne nel 138 d.C., quando una sfera cadde senza che fosse stato percepito alcun sisma. Alcuni giorni dopo, arrivò un messaggero che riportò la notizia di un terremoto in Kasu, a 600 km distanza, proprio nella direzione indicata dallo strumento. Nel 2005, alcuni scienziati di Zengzhou, la città natale di Zhang Heng, sono riusciti a replicare il sismoscopio, testandolo per rilevare terremoti simulati provenienti da quattro regioni differenti. Il sismoscopio è stato in grado di rilevare tutti i sismi simulati e i dati raccolti nei test corrispondevano esattamente a quelli raccolti dai sismografi moderni. Zhang Heng è considerato il Leonardo da Vinci dellla Cina antica , e il suo curriculum sembra confermare il paragone. Fu l'astronomo reale durante la dinastia Han e tracciò una delle prime mappe stellari, rivaleggiando con quella creata da Ipparco nel 129 a. C., di cui non aveva conoscenza: in essa specificò la posizione esatta di 2.500 stelle, ribattezzandone circa 320. Stimò che il cielo notturno, di cui poteva vedere solo una parte, conteneva 11.500 stelle, un numero esagerato anche per un osservatore dotato di buona vista, ma niente affatto una cattiva stima. Spiegò correttamente il fenomeno delle eclissi lunari, sostenendo che si verificavano quando la Luna attraversava il cono d'ombra della Terra: quest'ultima veniva immaginata come una piccola sfera sospesa nello spazio, circondata da un immenso e lontanissimo cielo sferico. Nel 123 corresse il calendario per adattarlo al ciclo delle stagioni. I risultati scientifici del genio di Zhang Heng sono stati premiati dalle generazioni successive. Nel 1970, le Nazioni Unite hanno attribuito il suo nome ad un cratere lunare. Nel 1977, l'asteroide 1802 è stato battezzato anch'esso con il nome di Heng, attribuito, infine, ad un minerale giallo dorato scoperto nel 1986. Un meritato riconoscimento per questo grande genio della Cina antica.

01/01/14

Mu, il continente scomparso

Credo che all'origine di leggende e misteri che avvolgono la nascita della vita sulla terra ci siano sempre delle basi veritiere. I misteri archeologici sono per me una calamita, mi immergo nella lettura delle informazioni e faccio anche io ipotesi e speculazioni. Vi confesso che mi sarebbe piaciuto fare archeologia, ma ben ricordo che mi venne detto che gli studi archeologici erano alla portata di persone ricche, che avrebbero poi avuto la possibilità di finanziare, almeno in parte gli scavi. Questo però non mi impedisce di interessarmi dei più svariati argomenti in merito. Fra questi Mu.
Yonaguni, piramide sommersa

Nel lontano 1868 il colonnello James Churchward disse di aver trovato, in un monastero in oriente, delle tavole di argilla, le quali riportavano in una lingua misteriosa la storia del continente asiatico. Stando a quanto riportato su queste tavole, il continente si chiamava Mu, e su questo territorio, 50 mila anni fa, avrebbe avuto origine la vita. La popolazione di questo territorio adorava il Sole e il suo re era legittimato proprio da quest’ultimo. Questo re avrebbe colonizzato tutto il mondo e ogni territorio fu affidato a sovrani sempre espressione della volontà del Sole. Questa era una civiltà fiorente sotto tutti i punti di vista, ma improvvisamente fu colpita da terribili terremoti e maremoti che la fecero sprofondare negli abissi. Churchward dedicò tutta la sua vita alla ricerca di informazioni che potessero avvalorare ciò che egli aveva dichiarato in base alle tavole, ma senza riscontri concreti. Churchward finì nel dimenticatoio, finché nel 1985 la guida subacquea giapponese Kikachiro Aratake fece una scoperta sensazionale. Durante un’immersione a 150 metri a largo dell’isola Yonaguni scoprì una grandissima struttura di pietra simile ad una piramide, a circa 25 metri di profondità. La scoperta avvenne in modo casuale, infatti Arakate dichiarò di essersi trovato di fronte alla struttura mentre nuotava spinto dalla corrente. La scoperta fu comunicata alla comunità scientifica nel 1986, ma solo nel 1990 venne ufficialmente dichiarata come sito archeologico. Il sito è stato sottoposto numerose analisi, con il tentativo di capire da dove proviene e a quando risale la misteriosa struttura. Una delle analisi più significative è quella di Ma-saaki Kimura, professore di Oceano-grafia all’Università delle Ryukyu, considerato il “padre accademico” del sito archeologico. Come egli ha dichiarato, la struttura è composta da un unico blocco, lungo 200 metri e largo 150, ed ha un’altezza di circa 20 metri. Il professore sostiene che non è facile risalire all’epoca a cui appartiene, data la locazione del monumento. Kimura sostiene però che la sommersione del luogo dovrebbe essere avvenuta in seguito all’innalzamento del livello del mare dopo l’ultima glaciazione, ovvero circa 10 mila anni fa. Il dibattito, naturalmente, è se la struttura sia stata costruita dall’uomo oppure sia solo uno “scherzo della natura”. Molti sostengono la seconda ipotesi, portando avanti a sostegno della loro tesi l’elevata altezza dei gradini di alcune scalinate, alcuni arrivano a un metro. Il professore, però, ribatte fortemente questa ipotesi, sostenendo che su 5 scalinate 3 sono facilmente percorribili, inoltre egli fa notare che alcune delle pietre che formano la struttura sembrano derivare da accurati processi di trasformazione. Nel luogo sono stati anche ritrovati diversi reperti molto curiosi, come una scultura simile ad un uccello e una specie di vasca triangolare scavata nella roccia. Ma il reperto che suscita maggiore interesse è quello che sembra essere un dolmen, ovvero una tomba megalitica preistorica, di circa 3 metri per 3. Un’altro monumento particolarmente interessante è una scultura simile ai Moai dell’Isola di Pasqua. Kimura non ha dubbi, l’opera è stata costruita dall’uomo. Resta ora da stabilire chi l’abbia costruita. Secondo il professore l’ipotesi più plausibile è che sia stata realizzata da una popolazione proveniente dalle coste dell’Asia Sudorientale. Potrebbe esservi un collegamento tra questa struttura e le tavole ritrovate da Churchward?
Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non opere derivate 3.0 Italia.