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02/11/13

Un robot rimuove per la prima volta un tumore dallo stomaco di una donna!

Un robot rimuove per la prima volta un tumore dallo stomaco di una donna!
Per la prima volta nella storia della medicina alcuni chirurghi del Centro Sanitario dell'Università di California-San Diego hanno praticato una gastrectomia robotica, per rimuovere con la minore invasività possibile un tumore dallo stomaco di una donna. La rimozione è stata effettuata attraverso l'uso di arti robotici, hanno provveduto a rimuovere il tessuto malato, ed eseguito una delicata ricostruzione dell'organo, dopo di che hanno anche prelevato dei linfonodi alfine di poterli esaminare.
intervento di
Robot "Da Vinci"
«Per trattare il cancro gastrico rimuoviamo lo stomaco completamente o in parte con cinque piccole incisioni», ha provveduto a spiegare Kaitlyn Kelly, oncologa. «L'obiettivo dell'approccio robotico è di eliminare il tumore e di estrarre i linfonodi vicini con la massima precisione, per poter valutare in modo più accurato lo stadio di diffusione del cancro».
Meglio noto anche come adenocarcinoma, il cancro gastrico ha la sua genesi nelle cellule della mucosa che riveste lo stomaco. Una immediata intercettazione coadiuvata da un'accurata valutazione dello stadio di diffusione sono fondamentali per il destino del paziente. I suoi sintomi possono inizialmente essere facilmente scambiati con quelli dell'indigestione. In Europa rappresenta circa il 23% di tutte le neoplasie. La diffusione è ancora più elevata in alcuni Paesi orientali, come la Corea.

Il robot usato per l'operazione è un Da Vinci, il primo e più diffuso sistema chirurgico robotico, realizzato da Intuitive Surgical. Messo in commercio agli inizi del 2000, è stato venduto in centinaia di esemplari e usato per oltre un milione e mezzo di interventi. «La particolarità dell'approccio robotico è la capacità di rimuovere con precisione i linfonodi intorno a grandi vasi sanguigni senza danneggiare i vasi o i nodi stessi, offrendo ai patologi materiale migliore da esaminare», ha aggiunto il dottor Santiago Horgan, direttore del centro. Le tecniche a invasività minima, sia robotiche, sia laparoscopiche, fanno sì che il paziente possa rimettersi più in fretta dall'operazione, cosa importante per chi soffre di cancro e spesso ha bisogno di un successivo trattamento chemioterapico per completare la cura. La chirurgia dello stomaco non è però priva di rischi, tra cui emorragie, ernia addominale e perdita di acidi gastrici nell'addome, e va perciò eseguita con la massima cautela.

19/10/13

Scoperta sensazionale negli Stati Uniti: trovati i geni "killer" del cancro!

Scoperta sensazionale negli Stati Uniti: trovati i geni "killer" del cancro! Un decisivo passo avanti nella infinita sfida contro il cancro, grazie alla scoperta dei geni necessari per leberare e alimentare la malattia. Questo è un risultato, che apre in maneira evidente nuovi orizzonti alle cure anticancro personalizzate, in particolar modo al più comune e devastante tumore del cervello, ovvero il glioblastoma multiforme, ed è stato peraltro pubblicato sulla rivista Nature Genetics. La ricerca è stata condotta dal gruppo della Columbia University di New York con a capo della stessa l'Italiano Antonio Iavarone, che ha lasciato la nostra Nazione molti anni fa denunciando un gravissimo caso di nepotismo.
Ormai da tempo si era in possesso della mappa genetica di varie forme di tumore, come quelli che colpiscono il polmone, intestino, seno e prostata, ma soltanto adesso per la prima volta nella storia della medicina diventerà possibile individuare, all'interno di queste mappe, i geni davvero pericolosi, quelli necessari al cancro per potere sopravvivere: averli scoprirti vuol dire essere in possesso dei bersagli sensibili contro i quali utilizzare i farmaci e fare un passo decisivo verso cure personalizzate. «Nel nostro studio abbiamo scoperto che, grazie alla comprensione delle alterazioni genetiche presenti in un singolo tumore, per circa il 15% dei pazienti potrebbero essere disponibili farmaci già esistenti», ha detto all'Ansa Iavarone, che ha condotto la ricerca con un'altra italiana, Anna Lasorella. «Ricerche come queste - ha aggiunto - sono tanto più importanti in quanto si concentrano su tumori per i quali non ci sono terapie efficaci, come i tumori maligni del cervello».
Geni "killer" del Cancro

La scoperta conferma l'appello recentemente lanciato negli Stati Uniti dagli oncologi per cancellare la parola "tumore". «È una richiesta - ha proseguito Iavarone - che parte dal fatto che ogni caso di tumore è diverso dall'altro e può avere una possibilità terapeutica in alcuni casi immediatamente possibile». Non esiste più quindi "il tumore", ma una miriade di malattie causate da altrettante alterazioni genetiche dalle quali dipendono completamente. «Non basta avere la lista dei geni legati a un tumore: bisogna individuare quelli dai quali la malattia dipende come da una droga» ha osservato il ricercatore. «Colpirli - ha aggiunto - significa far collassare il tumore» e per ognuno di essi è possibile sperimentare un farmaco diverso, fra quelli già disponibili sul mercato. Ciò significa anche poter abbreviare i tempi della sperimentazione, poiché i farmaci sul mercato hanno già superato le prove relative alla sicurezza.
Gli strumenti per andare a caccia dei geni killer arrivano dalla bioinformatica, grazie all'algoritmo progettato da Raul Rabadan, sempre della Columbia University. Una volta individuati, la loro funzione viene studiata nelle cellule staminali tumorali prelevate dal paziente. Questo permette di sperimentare farmaci antitumorali oggi disponibili contro i bersagli giusti, una volta trasferite nei topi le staminali tumorali prelevate dai pazienti.
In questo modo è possibile verificare se la terapia individuata è davvero efficace. Tutto è ancora ad un livello sperimentale e la strada appena all'inizio, ma di sicuro è stata aperta una via nuova, una «roadmap» nella lotta ai tumori, come la definiscono gli stessi ricercatori.
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