Il-Trafiletto
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18/09/14

Norton compra una palestra per aiutare i disabili

Diversi giornali nel mondo, in questi giorni, stanno parlando di Norton: un ragazzo americano, che da qualche anno allena nella sua palestra più di 120 persone ogni settimana, senza far pagare.


Norton, è attento alla disabilità e tra i suoi clienti ci sono persone con: lesioni del midollo spinale, sclerosi multipla, paralisi cerebrale e sindrome di Down.

I partecipanti arrivano in palestra due volte a settimana per sessioni di un'ora e usano le apparecchiature di resistenza e di addestramento come Tom Clement, circa 40 anni fa, è caduto da un tetto e ha reciso il suo midollo spinale e vive da allora su di una sedia a rotelle. 

Lui dice che quando si perde l'uso delle gambe, le braccia diventano le gambe e Tom ringrazia davvero tanto la palestra, che lo ha portato a vivere in modo indipendente, perchè qui lo hanno aiutato ad aumentare la resistenza e hanno potenziato le sue braccia per poter fare in modo di riuscire a fare tutte le cose utilizzando solo la forza degli arti superiori. 

L’altra cosa fondamentale è che in palestra si diventa subito tutti amici e le persone imparano l’uno con l’altro ad:

Affrontare e vincere le sfide quotidiane.
Una palestra gratis

02/09/14

Parapendio per diversamente abili

Lo sport sta dando l’esempio in tutte le discipline, che non esistono barriere tra le persone, se da parte di tutti c’è la voglia di superare i limiti e di mettersi in gioco per costruire un mondo, dove non esistono distinzioni.


Da Taceno un piccolo comune della provincia di Lecco, incastonato tra le montagne, arriva la bella esperienza del parapendio per disabili o come è chiamato: “volare diversamente”, che oltre ad avere progetti di volo aperti a tutti i livelli, ora ha un’attenzione particolare anche al mondo dei diversamente abili e anche se è stato il primo anno di questo progetto già 50 persone hanno usufruito di questo servizio sportivo.
In Italia ci sono altre tre scuole: in Piemonte, in Veneto e in Valle D’Aosta, mentre in Francia già da parecchi anni si sta lavorando su questi progetti dando la possibilità di avvicinarsi a questo sport tutte le persone che vogliono, senza limiti e barriere.

"L'intento è quello di superare tutte le frontiere comprese quelle fisiche, infatti sono state accolte persone affette da diverse disabilità, in particolar modo quelle motorie, come la paraplegia, la tetraplegia e l’osteogenesi imperfetta, permettendo loro il volo grazie ad un particolare seggiolino munito di rotelle. Per volare con il parapendio non è necessario l’uso delle gambe perché il mezzo viene pilotato con le braccia, nei casi di paraplegia, dunque, serve assistenza durante il decollo, mentre per le persone affette da tetraplegia ci si concentra sui voli biposto con istruttore".
Progetto: "volare diversamente"

02/03/14

Attacco ischemico transitorio: ai giovani causa disabilità durature

Gli ictus particolarmente precoci, che attaccano le persone al di sotto dei cinquanta anni, portano a una disabilita' di lunga durata.

 Gli under cinquanta che sopravvivono ad un ictus non sono in grado di muoversi autonomamente e hanno bisogno di assistenza per le attivita' quotidiane fino ad almeno dieci anni dopo l'evento patologico, secondo un nuovo studio pubblicato sulla rivista Stroke. Circa il dieci per cento degli ictus si verifica tra i diciotto e i cinquanta anni di eta'. "Anche se i pazienti sembrano recuperare relativamente bene la funzionalita' motoria, una serie immensa di danni invisibili correlati alla perdita di indipendenza rimane inalterata", ha spiegato Frank-Erik de Leeuw della Radboud University (Paesi Bassi), autore senior dello studio che ha analizzato le abilita' di un campione di 722 pazienti dopo un ictus avuto prima dei cinquanta anni. Dopo un attacco ischemico transitorio, il 16,8 per cento ha avuto disabilita' funzionale e il 10,8 per cento scarse capacita' di indipendenza; dopo un ictus ischemico, causato da un coagulo di sangue nel cervello, il 36,5 per cento ha avuto disabilita' funzionale e il 14,6 per cento non era in grado di muoversi autonomamente; dopo un ictus emorragico, causato da una emorragia cerebrale, il 49,3 per cento ha sofferto di disabilita' funzionale e il 18,2 ha perso l'indipendenza.                                      fonte(AGI) 

20/02/14

Video istruttivi e attività celebrale

Un team di ricercatori italiani dell'Ospedale San Raffaele di Milano, guidati da Massimo Filippi, professore associato di neurologia, ha individuato come l'osservazione di video istruttivi ovvero i "come fare a..." associati ad un'attività manuale, possa stimolare il cervello e favorire un miglioramento delle capacità motorie.
Lo studio è stato condotto su 36 volontari (senza problemi di salute) divisi un due gruppi, a cui è stato richiesto di svolgere ogni giorno per quaranta minuti, tre diversi tipi di attività. Ad un gruppo (gruppo A), sono stati "somministrati" dei filmati istruttivi, relativi allo svolgimento di semplici attività; all'altro (gruppo B), invece, filmati rappresentativi, mostranti cioè paesaggi, città, etc. Dopo questa prima fase, si sono eseguiti dei test per valutare le funzioni sia motorie sia manuali dei soggetti e e le variazioni di volume del cervello. Dai risultati è emerso che i soggetti del primo gruppo (gruppo A) mostravano un miglioramento delle prestazioni motorie undici volte maggiore rispetto i soggetti del secondo gruppo ( gruppo B). Questi risultati possono essere attribuiti ai neuroni specchio, quei neuroni che si attivano quando osserviamo un'azione compiuta da altri e la ripetiamo.  Inoltre lo studio dimostra che "Anche da adulti il nostro cervello è in grado di apprendere meglio le abilità solo guardando l'attività che si deve svolgere" come sostiene il professore Paolo Preziosa, autore dello studio.
La ricerca pone le basi per studi futuri, specialmente sui soggetti affetti da sclerosi multipla, dal momento che i ricercatori ritengono che i risultati ottenuti avvalorino l'ipotesi che la ricerca possa contribuire a migliorare le prestazioni motorie dei soggetti in riabilitazione e ridurre la disabilità, laddove l'attività motoria è compromessa.

02/11/13

Lasciato solo ad affrontare la disabilità psichica, funzionario di banca uccide la sorella e si butta dal sesto piano

A Palermo si è consumato una tragedia familiare. Un uomo lasciato solo con una sorella disabile psichica, ha preferito finire la sofferenza uccidendo la sorella legandole le mani alla sedia e soffocandola con un sacchetto di plastica, e lanciandosi dal sesto piano.

Sarebbe stata lei, Giuseppina Puccio, 62 anni a chiedere al fratello Francesco, 58 anni di porre fine ai suoi stenti. I due abitavano da soli. Gli investigatori hanno trovato nell’appartamento una lettera nella quale Giuseppina avrebbe scritto di avere implorato il fratello di eliminarla perché non ce la faceva più a convivere con i suoi malanni: un disagio psichico che, secondo le prime ricostruzioni, avrebbe fatto capolino con i sintomi di una depressione dopo la laurea per poi aggravarsi dopo la morte della madre. Puccio era funzionario dell’Unicredit a Palermo e assisteva la sorella da molti anni.
L’omicidio-suicidio ha provocato sgomento tra i vicini delle due vittime. Sono in tanti ad essere ancora increduli. «Mi hanno telefonato dicendo che c’era un uomo nel giardino che si era lanciato dal bancone - racconta Emanuele Li Causi che abita nella casa accanto a dove è avvenuta la tragedia - Sono rimasto basito. Non avevamo sentito nulla dal mio appartamento. Mi sono affacciato e ho visto il cadavere per terra di un uomo, i vigili del fuoco e la polizia. Ancora non riesco a credere che lì a terra ci fosse Francesco».
«La sorella non usciva quasi mai. Erano ossessionati dalla possibilità di subire un furto - aggiunge Angelo Giammanco anche lui vicino di casa - Quando erano in casa non li sentivamo. Appena uscivano accendevano la televisione ad alto volume. Ci chiedevano ogni tanto di fare della spesa. Sapevamo che la signora stava male. Una malattia che si è aggravata dopo la morte della madre. Ma davvero non pensavamo che potesse succedere tutto questo». «Si tratta di drammi - afferma Santa Raspanti, psichiatria - che avvengono sempre più di frequente in un contesto in cui la famiglia diventa un nucleo ristretto all’interno di città. Aspetti che non consentono, sia per i ritmi più frenetici che per la mancanza di luoghi di aggregazione, a elementi più fragili di riuscire a diluire l’angoscia della solitudine e del malessere, individuando così come unica via d’uscita la negazione della vita».
E un altro dramma della sofferenza si è consumato oggi a Torino dove un padre 73enne ha accoltellato il figlio tetraplegico di 31 anni. A chiamare i Carabinieri è stata la madre. Il ragazzo è in condizioni critiche all’ospedale Le Molinette e il padre ha confessato ai carabinieri di essere disperato. Non ce la faceva più a vedere il figlio in quelle condizioni.
 

23/10/13

Per gli ammalati di SLA che protestavano a Roma: una prima conquista.

ROMA - Per gli ammalati di Sla che protestavano a Roma: una prima conquista. Hanno ottenuto l'impegno da parte del governo a sbloccare il fondo da 275 milioni di euro per la non autosufficienza, con un "sensibile rifinanziamento". Questa mattina il sottosegretario all'Economia, Pier Paolo Baretta ha ricevuto i rappresentanti del Comitato 16 novembre onlus, che raccoglie i disabili gravi, tra cui i malati di Sla, e i loro familiari. Sono arrivati a Roma in carrozzina, con respiratori e salvavita. L'obiettivo dei malati di Sla e degli altri pazienti gravi o gravissimi era quello di ottenere subito risposte dal governo. Ora i fondi, stanziati a novembre, che però i pazienti non considerano sufficienti per chi ogni giorno convive con disabilità gravi, verranno sbloccati.
Ammalati di SLA protestano a Roma
 La presidente del comitato Laura Flamini ha sollecitato lo sblocco del fondo di 275 milioni, stanziato con la legge di stabilità per il 2013 e il cui decreto è alla registrazione della Corte dei Conti. Flamini ha anche chiesto l'aumento del fondo e nuovi criteri per la sua ripartizione. Inoltre Baretta "si è impegnato a verificare con la Corte dei Conti la rapida conclusione dell'iter del decreto e a un 'sensibile rifinanziamento' del fondo". È Stato poi concordato un incontro del comitato con il sottosegretario alla Salute, Paolo Fadda.
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