Il-Trafiletto
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31/08/14

Big Bang | Sicuro che sia stato solo uno? | Crisi finanziarie | Possibile prevederle?

Big Bang: sicuro che sia stato solo uno?
È possibile che ci sia stato più di un Big Bang? 
Si ritiene spesso, erroneamente, che il tempo stesso sia cominciato con il Big Bang. In realtà non c'è un motivo fisico per pensarlo; alcuni scienziati hanno così postulato che l'Universo possa essere infinitamente grande e infinitamente vecchio. Secondo una teoria la materia e l'energia si reintegrano continuamente in un ciclo di infiniti Big Bang. Anche se queste teorie danno spunti entusiasmanti per alcuni dei problemi della cosmologia moderna, dimostrarle con le osservazioni è difficilissimo, se non impossibile.

Si possono prevedere le crisi finanziarie? 
Le crisi finanziarie avvengono quando gli investitori decidono improvvisamente che i prezzi sono troppo lontani dal vero valore di un bene. Nel corso dei secoli ci sono state crisi in tutti gli ambiti, dal mercato azionario al prezzo dei tulipani. Considerando che persino Isaac Newton perse una fortuna non prevedendo una crisi del mercato nel 1720. è chiaro che anticiparle è tutt'altro che semplice. Eppure un gruppo di ricerca diretto da Didier Somette del Politecnico federale di Zurigo afferma di aver trovato un segno rivelatore. Si tratterebbe di cercare uno schema a onde nel prezzo crescente del bene, con i picchi sempre più ravvicinati secondo una certa legge. Sornette e i suoi collaboratori hanno usato questa periodicità cosiddetta log-normale per prevedere alcune famose crisi, tra cui la crisi finanziaria globale del 2008.(science)


30/08/14

Alla ricerca di un amico vero

Ogni persona sogna e vuole un amico vero e un'amicizia sincera che possa durare per tutta la vita, chi riesce ad avere questo, si sente la persona più ricca del mondo.


Il più bel regalo che posso ricevere nella vita è trovare un amico che con me abbia un rapporto speciale e unico, che mi sappia capire, che sappia spronarmi, che mi aiuti a superare i miei difetti e lavori per far uscire i pregi.
Un amico vero che non ti abbandona alla prima difficoltà o al primo screzio, che sa stare con te nei momenti di gioia e in quelli del dolore con una vicinanza che si sente, che sa sopportarti, consigliarti e farti aprire il cuore e che sappia bene qual’è la distinzione tra il bene e il male e ti faccia percorrere solo le strade che conducono al bene.
Vorrei un’amicizia in grado di entrare nel cuore e lasciarti emozioni indelebili e incancellabili.
Forse sarà difficile trovare un amico così, ma partiamo noi a lavorare su queste caratteristice e a essere quell’amico descritto, solo così poi sarà facile trovare tra le persone che ti vogliono bene quell’amico che si ha tra i propri desideri.
Alla ricerca dell'amico vero

10/12/13

Il Re del Brivido ci parla del bene e del male

Quest'oggi nella mia rubrica parliamo di uno dei tanti libri scritti da Stephen King nella sua lunga e prolifica carriera di scrittore, L'incendiaria.

In questo romanzo facciamo la conoscenza di Andy McGee e di sua figlia Charlie. I due stanno fuggendo, ormai da molto tempo, da un'agenzia governativa conosciuta come La Bottega. La Bottega li sta inseguendo da quando, hai tempi dell'università, Andy si sottopose ad un esperimento in cambio di 200 dollari. Un esperimento innocuo, ma che ha cambiato per sempre la vita di Andy e di Vicky, la donna che poi divenne sua moglie. Da quell'esperimento i due acquisirono poteri psichici, molto più sviluppati in Andy che in Vicky. Quello che però interessa maggiormente la Bottega non è Andy, ne tanto meno Vicky, bensì la loro piccola figlia Charlie e il suo straordinario potere pirocinetico.

L'incendiaria
Già dalla prima pagina il lettore viene fatto salire su un treno in corsa, senza neppure dargli il tempo di orientarsi o fermarsi a chiedere informazioni, così che il lettore deve cercare, come può, di raccapezzarsi sulla situazione con le molliche di informazioni che King regala con parsimonia per tutta la prima metà del romanzo. Se questa “mancanza di tatto” nei riguardi del lettore può rivelarsi controproducente per alcuni libri, per questo romanzo si rivela invece la scelta vincente, destando la giusta dose di curiosità necessaria per proseguire la lettura senza lasciarsi spaventare dallo spessore del romanzo.

Andy, figura paterna e cicerone delle vicende narrate per buona parte del libro, è un uomo che cerca di salvarsi la vita e dare a sua figlia la vita che ogni bambina di 8 anni dovrebbe avere. Una figura concreta, ben delineate e caratterizzata, tragica e terribilmente umana nelle sue debolezze, ma è la figura di Charlie quella a colpire maggiormente.

All'inizio del romanzo Charlie appare come un personaggio secondario con brevi analisi su quello che pensa e la tormenta. Man mano che il romanzo prosegue e la situazione si fa sempre più pericolosa però, il personaggio di Charlie diventa sempre più nitido, sbocciando in tutta la sua fisicità, diventando finalmente la protagonista di una storia che è sempre stata sua piuttosto che di suo padre.
Un personaggio a cui ci si affeziona più che ad ogni altro e di cui si vorrebbe sapere di più, anche dopo un finale che, se pur eccellente, sembra quasi monco, ma solo perché si vorrebbe sapere che finalmente Charlie è riuscita ad ottenere il suo lieto fine.

Il nocciolo su cui ruota tutto il romanzo L'incendiaria è il concetto di bene e male, che si snoda dalla
Stephen King
prima all'ultima pagina, con Andy che cerca di crescere Charlie insegnandole a non fare del male, ma allo stesso tempo insegnandole che a volte fare del male è l'unica cosa possibile quando è a rischio la propria vita. E' quindi attraverso la piccola Charlie che King punta l'attenzione per snocciola
re questo difficile concetto ricco di infinite sfumature e prese di posizione delicate. Tuttavia l'intento di King non è quello di impartire una lezione, ma semplicemente raccontare una storia, esponendo i fatti e lasciando al lettore decidere cosa sia giusto e cosa sia sbagliato.

Da questo piccolo granello King costruisce un romanzo avvincente, sempre sul filo della tensione, strappando comunque qualche sorriso, nel tipico modo di fare del Re del Brivido.

L'incendiaria non è quindi un libro dell'orrore, ma rimane a tutti gli effetti un buon libro da leggere o da regalare agli amanti e ai fans del Re del Brivido, perché come riporta il commento del The New York Times sulla copertina: “...King riesce sempre a superare se stesso”.
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