Quest'oggi nella mia
rubrica parliamo di uno dei tanti libri scritti da Stephen King nella
sua lunga e prolifica carriera di scrittore, L'incendiaria.
In questo romanzo
facciamo la conoscenza di Andy McGee e di sua figlia Charlie. I due
stanno fuggendo, ormai da molto tempo, da un'agenzia governativa
conosciuta come La Bottega. La Bottega li sta inseguendo da
quando, hai tempi dell'università, Andy si sottopose ad un
esperimento in cambio di 200 dollari. Un esperimento innocuo, ma che
ha cambiato per sempre la vita di Andy e di Vicky, la donna che poi
divenne sua moglie. Da quell'esperimento i due acquisirono poteri
psichici, molto più sviluppati in Andy che in Vicky. Quello che però
interessa maggiormente la Bottega non è Andy, ne tanto meno Vicky,
bensì la loro piccola figlia Charlie e il suo straordinario potere
pirocinetico.
L'incendiaria |
Già dalla prima pagina
il lettore viene fatto salire su un treno in corsa, senza neppure
dargli il tempo di orientarsi o fermarsi a chiedere informazioni,
così che il lettore deve cercare, come può, di raccapezzarsi sulla
situazione con le molliche di informazioni che King
regala con parsimonia per tutta la prima metà del romanzo. Se questa
“mancanza di tatto” nei riguardi del lettore può rivelarsi
controproducente per alcuni libri, per questo romanzo si rivela
invece la scelta vincente, destando la giusta dose di curiosità
necessaria per proseguire la lettura senza lasciarsi spaventare dallo
spessore del romanzo.
Andy,
figura paterna e cicerone delle vicende narrate per buona parte del
libro, è un uomo che cerca di salvarsi la vita e dare a sua figlia
la vita che ogni bambina di 8 anni dovrebbe avere. Una figura
concreta, ben delineate e caratterizzata, tragica e terribilmente
umana nelle sue debolezze, ma è la figura di Charlie
quella a colpire maggiormente.
All'inizio del romanzo
Charlie appare come un personaggio
secondario con brevi analisi su quello che pensa e la tormenta. Man
mano che il romanzo prosegue e la situazione si fa sempre più
pericolosa però, il personaggio di Charlie
diventa sempre più nitido, sbocciando in tutta la sua fisicità,
diventando finalmente la protagonista di una storia che è sempre
stata sua piuttosto che di suo padre.
Un personaggio a cui ci
si affeziona più che ad ogni altro e di cui si vorrebbe sapere di
più, anche dopo un finale che, se pur eccellente, sembra quasi
monco, ma solo perché si vorrebbe sapere che finalmente Charlie
è riuscita ad ottenere il suo lieto fine.
Il nocciolo su cui ruota
tutto il romanzo L'incendiaria è il concetto di bene e
male, che
si snoda dalla
prima all'ultima pagina, con Andy che cerca di
crescere Charlie insegnandole a non fare del male, ma allo stesso
tempo insegnandole che a volte fare del male è l'unica cosa
possibile quando è a rischio la propria vita. E' quindi attraverso
la piccola Charlie che King punta l'attenzione per snocciolare
questo difficile concetto ricco di infinite sfumature e prese
di posizione delicate. Tuttavia l'intento di King non è quello di
impartire una lezione, ma semplicemente raccontare una storia,
esponendo i fatti e lasciando al lettore decidere cosa sia giusto e
cosa sia sbagliato.
Stephen King |
Da questo piccolo
granello King costruisce un romanzo
avvincente, sempre sul filo della tensione, strappando comunque
qualche sorriso, nel tipico modo di fare del Re del Brivido.