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25/04/15

Tutto cominciò...: Benefici degli Asparagi per il nostro organismo

Tutto cominciò...: Benefici degli Asparagi per il nostro organismo: Se la primavera  è foriera di sbalzi di umore e allergie da un lato, dall'altro ci regala tanta frutta e verdura di stagione ricca di be...

08/06/14

Asparagi: moltiplicano le cellule

Gli asparagi sono i germogli commestibili dell'Asporagus officinolis, una pianta della famiglia delle Liliocee. Si iniziano a raccogliere nell'orto verso la metà della primavera. 

Come per tutti i germogli, anche per gli asparagi l'importanza nutrizionale non è tanto determinata dallo scarso contenuto di grassi, proteine e zuccheri, quanto piuttosto dalla loro ricchezza di sostanze protettive e stimolanti le diverse funzioni dell'organismo. Un etto di asparagi fornisce quasi 25 mg di vitamina C (equivalenti a circa un terzo del fabbisogno giornaliero di un adulto) e copre il 75 per cento delle necessità quotidiane di acido folico, una vitamina indispensabile per la moltiplicazione cellulare e la sintesi di nuove proteine. Specialmente quelli verdi, risultano una buona fonte di caroteni (precursori della vitamina A, antiossidante e protettiva delle superfici cutanee e mucose) e di vitarnina B2, necessaria per trasformare gli alimenti in energia.

Questo ortaggio può essere consumato per aumentare la f1uidità del sangue, come rimineralizzante (buono il contenuto di calcio, ferro e potassio, soprattutto negli asparagi selvatici raccolti nei boschi) e per stimolare l'intestino pigro. Qualche autore consiglia gli asparagi ai diabetici per ottenere un miglior controllo della glicemia. In ogni caso, le loro più significative proprietà sono quella diuretica e depurativa, utile quindi per allontanare dall'organismo l'eccesso di liquidi e le scorie prodotte dal metabolismo. Un'attività che non a caso risponde perfettamente alle esigenze primaverili dell'organismo, reduce dall'alimentazione invernale più ricca e calorica.
      UN PRANZO DISINTOSSICANTE
Bisogna tuttavia ricordare che lo stimolo diuretico esercitato dagli asparagi può risultare irritante per i reni, tanto che questo ortaggio è in genere sconsigliato a chi soffre di insufficienza renale e di nefrite. Unica controindicazione: gli asparagi sono molto ricchi di purine e del loro derivato acido urico, sostanze che tuttavia vengono in larga parte disperse con una bollitura in piena acqua; sono quindi assolutamente controindicati per chi soffre di gotta o calcoli urinari.

16/04/14

FRITTATA DI ASPARAGI

QUESTA FRITTATA BUONISSIMA PUO' ESSERE PRESENTATA TAGLIATA A SPICCHI COME ANTIPASTO ANCHE IN UNA CENA RAFFINATA

Ingredienti: • 2 mazzi di asparagi • 250g di ricotta • 6 uova • 50g di parmigiano grattugiato • 3 cucchiai di farina • mezzo cucchiaino di lievito in polvere • 5 cucchiai di olio EVO • sale • pepe.

TAGLIARE gli asparagi a rondelline, fino alla parte tenera, scartando la parte legnosa del gambo dell'asparago. In una padella larga disponete gli asparagi, con mezzo bicchiere di acqua. Incoperchiare e cuocere a fiamma bassa finchè l'asparago è tenero. Spegnere e lasciare raffreddare.
FRITTATA DI ASPARAGI

STEMPERARE la ricotta aggiungere le uova, una alla volta, aggiungere poco per volta la farina, mescolata al lievito, sale pepe e il parmigiano.

MESCOLARE in una ciotola grande l'impasto con gli asparagi cotti in padella, e due cucchiai di olio EVO.

VERSARE tre cucchiai di oli nella padella larga e metterla sul fuoco, appena pronto versate il composto e incoperchiate abbassando la fiamma che non bruci. 10 minuti e giratela, incoperchiate di nuovo e finite di cuocerla. Servitela calda o fredda è comunque squisita.

Un patrimonio scomparso?

Un patrimonio di specie e varietà di frutta e verdura si è persa nel tempo a favore delle varietà più produttive. Ecco le principali e preziose varietà da ritrovare

Se provate a osservare la merce posta in vendita sugli scaffali di un negozio di frutta e verdura la prima cosa che salta agli occhi è la scarsa varietà dell'offerta. Valutazioni ingiustificate? Non proprio.Forse per i più giovani, ma per noi che eravamo ragazzini negli anni '50 ricordiamo tante varietà di frutte e verdura ora perse nel tempo. Per esempio, puntate l'attenzione sulle mele: per quanti sforzi facciate ne avrete a disposizione quattro varietà: le americane Red Delicious e Golden Delicious, le neozelandesi Gala e le giapponesi Fuji. Quattro varietà di mele che rappresentano il 90 per cento della produzione. Eppure all'inizio del Novecento l'Italia poteva fregiarsi di migliaia di varietà, alcune pregiate e apprezzate in tutto il mondo. Cosa è successo? La melicoltura tradizionale ha ceduto il passo a quella intensiva di pianura negli anni Sessanta e le varietà locali sono state rapidamente sostituite da quelle straniere: più produttive, più grandi, più belle, più adatte alle tecniche moderne, a sentir loro. Così, in appena quarant'anni è scomparsa un'enorme ricchezza. Se poi entrate in un supermercato, vi accorgerete che nonostante i migliaia di articoli posti in vendita, al momento della scelta noterete che si tratta di una pia illusione: non a caso quando incontrate lo scaffale dei legumi, scoprirete che ce ne sono appena cinque tipi. Una volta, invece, le varietà erano ben 3.600. E lo stesso andante vale per insalata, patate, pomodori, carciofi, aglio e altro ancora. Ma non tutto è perduto: a difesa dei cibi in via d'estinzione sono scese in campo numerose associazioni che lavorano per recuperare un patrimonio dal valore inestimabile. Allora, cominciamo a conoscere alcuni capolavori dimenticati della cultura alimentare italiana, campioni per resistenza alle malattie, per il sapore inebriante e la ricchezza di nutrienti.

MELONE "BANANA". Un tempo si trovavano anche meloni a forma di banana, una forma che racchiudeva aromi e nutrienti incomparabili. Ormai non li conosce più nessuno, ma grazie ai Savers sono ancora vivi in Canada.
SEDANO"VIOLETTO" Spicca per i colori rosso, rosato e violetto. La varietà violetta produce più clorofilla e antocianine, ed è una miniera di micronutrienti.
ASPARAGI Chi ricorda più il violetto d'Albenga, quello pistoiese e le numerose altre varietà famose per sapore, vitamine, sali minerali e oligoelementi? Assolutamente da riscoprire.
BUONADAMA (Atreplice) Le sue foglie carnose a forma di cuore impreziosivano le insalate e le coloravano, soprattutto grazie ai loro vividi colori. Una pianta da far riemergere dall'oscurità per riportare alla luce solarità, sapori e vitamine.
CARDO GOBBO DI NIZZA DEL MONFERRATO Un prodotto straordinario, croce nt dolce. PEPERONE CORNO DI BUE DELLA CARMAGNOLA Qualità organolettiche di prim'ordine. AGLIO ROSSO DI VESSALICO Ecco un altro prodotto sconosciuto ai più, dal sapore intenso e dall'estrema conservabilità.
ALBICOCCHE DEL VESUVIO Sono soprannominate con tanti vezzeggiativi, ma le accomuna una unica caratteristica: l'essere un tesoro della natura di elevatissima qualità nutrizionale.
GRANO SARACENO DELLA VALTELLINA Il seme era soprannominato la «bistecca dei poveri». Ha sfamato per millenni le popolazioni della zona. Oggi, la moderna dietologia lo raccomanda a chi è allergico al glutine.
POMODORO PIENNOLO. Sapore inconfondibile e ricchezza ineguagliabile di acidi organici. ZOLFINO. Potremmo chiarnarlo il super, piccolo fagiolo: gusto unico e nutrienti superiori. Chi l'ha assaggiato non dimenticherà
grano saraceno
albicocche del vesuvio
asparagi selvatici
aglio rosso di Vessalico
peperone corno di bue della Carmagnola
pomodori Piennolo
sedano violetto
cardo gobbo di Nizza del Monferrato
fagioli zolfini
melone banana
Atreplice detto Buonadama

05/02/14

BIGNE CON GAMBERETTI AL TIMO

 UNA PROPOSTA DELICATA E RAFFINATA, IDEALE PER UN BUFFET. POTETE SEMPLIFICARE LA PREPARAZIONE ACQUISTANDO I BIGNÈ GIÀ PRONTI. 256 kcal per porzione

Ingredienti per 8 porzioni  • 150 G DI PUNTE DI ASPARAGI • 200 G DI GAMBERETTI LESSATI • 2 CUCCHIAI DI OLIO EXTRAVERGINE D'OLIVA • 2 RAMETTI DI TIMO • 70 Gr DI MAIONESESALE E PEPE per i bignè • 80 G DI BURRO • 120 G DI FARINA BIANCA • 4 UOVA • SALE 

PREPARATE i bignè: tagliate a pezzetti il burro, unitelo a 2,5 di d'acqua leggermente salata e portate a bollore. Aggiungete la farina tutta in una volta, togliete dal fuoco, rigirate con un cucchiaio di legno, rimettete sul fuoco e fate cuocere per 7-8 minuti, mescolando energicamente finché il composto si stacca dalle pareti della pentola. Lasciate intiepidire, incorporate 4 uova, uno per volta, amalgamate e riempite con il composto una sacca da pasticciere.

SPREMETE tanti mucchietti d'impasto di 3 cm di diametro sulla placca foderata con carta forno (potete anche usare 2 cucchiaini), distanziandoli, e passate in forno caldo a 200°C per circa 20 minuti. Lasciate raffreddare lentamente i bignè nel forno spento.

BIGNE CON GAMBERETTI AL TIMO

RIDUCETE a pezzetti le punte degli asparagi, lessatele al vapore per 15 minuti e fatele saltare in padella con l'olio e il timo; salate e pepate. Lasciate intiepidire, poi unite i gamberi tagliati a cubetti e la maionese. Mescolate bene per amalgamare gli ingredienti.

TAGLIATE a metà i bignè freddi, farciteli con il composto preparato e serviteli subito in tavola, decorando a piacere con un piccolo rametto di timo.

VARIANTI APPETITOSE
1• Farcite i bignè con ricotta lavorata a crema assieme a erba cipollina e salmone affumicato tagliuzzati.
2• Potete riempire i bignè con un trito di basilico, cetriolo, aglio e olive • verdi, mescolato con yogurt greco.


L'ESPERIENZA INSEGNA 
DAL BIGNE' AL TORTELLO Il composto preparato per realizzare i bignè cotti in forno si chiama pasta da cnoux. Usate lo stesso impasto, friggendolo a cucchiaiate, e otterrete  i tortelli di Carnevale, che dovrete poi zuccherare. Se invece lascerete scivolare l'mpasto - un cucchiaio alla volta - in acqua salata a bollore, otterrete gli gnocchi alla parigina, da condire con burro fuso e formaggio e da passare per pochi istanti sotto al grill del forno.
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