Il-Trafiletto
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08/07/14

Carne artificiale

Presto la carne che consumiamo potrebbe arrivare, invece che da un allevamento, da una provetta. Hamburger in vitro, bistecche di laboratorio, scaloppe ingegnerizzate? 

Il nome non è ancora stato definito, ma la sostanza non cambia: secondo gli scienziati, siamo a un passo dalla carne di sintesi. Mark Post dell'Università di Maastricht ha già presentato il primo hamburger artificiale. Il costo, per ora, è di 250mila euro: un po' caro per essere sfruttabile commercialmente, ma secondo Post, questo prodotto altamente tecnologico presto diventerà accessibile, soprattutto in un mondo che stenta a soddisfare la domanda di carne.

La famosa polpetta da 250mila euro di Post è stata ottenuta con un prelievo bioptico di cellule staminali di muscolatura bovina, coltivate in un terreno di coltura contenente siero fetale di vitello (essenzialmente, sangue privato degli eritrociti). Il siero conteneva i principi nutritivi richiesti per la differenziazione delle staminali in cellule muscolari mature.
Il primo hamburger
artificiale
I frammenti di muscolo sono poi stati messi in tensione tra due ancoraggi in velcro per sfruttarne la tendenza naturale a contrarsi fino ad aumentare di volume, producendo piccole fibre di carne. Inoltre, il tessuto è stato sottoposto a impulsi elettrici che ne hanno incrementato il contenuto proteico, Infine, tremila striscioline di muscolo sono state fuse insieme per creare un solo hamburger di dimensioni standard.

Post fa parte di una sempre più nutrita schiera di scienziati determinati a sfruttare processi bioingegneristici per creare carne artificiale. La start-up statunitense Modem Meadows, diretta da Gabor Forgacs e da suo figlio Andreas, utilizza la tecnologia di stampa tridimensionale per produrre tessuti vivi, con lo scopo ultimo di creare organi artificiali e anche carne per il consumo alimentare. Migliaia di staminali muscolari vive vengono caricate su una cartuccia (formando una sorta di inchiostro biologico) e, un volta stampate secondo la forma desiderata, si fondono naturalmente per dar luogo a tessuto vitale. I due descrivono come "non spiacevole" il gusto della loro più recente invenzione, anche se ammettono che la neo-carne richiederà qualche aggiustamento.

I consumatori si adatteranno a mangiare carne di sintesi? "Intanto, ci consente di liberarci dell'effetto-repulsione indotto da macelli e allevamenti intensivi", dice Andras. "Il processo di produzione della carne artificiale è molto più pulito, trasparente ed ecologico: fa bene sia all'ambiente che agli animali, al contrario dei sistemi tradizionali".(science)

VALORI NUTRITIVI 
Per 115 g di hamburger artificiale dal sapore naturale 

  • PROTEINE: 5,1 g 
  • GRASSI: 5,6 g 
  • CARBOIDRATI: 0,3 g 
  • ENERGIA: 73 kcal 





09/02/14

Anche quest’anno polemiche sul Festival di Sanremo. Uno spot sotto accusa.

Anche quest’anno il Festival della canzone italiana di Sanremo non è esente dalle polemiche più disparate. Questa volta oltre a quelle di routine il Festival è accompagnato da una denuncia all’Agcom che parte direttamente dalla sede leccese dello “Sportello dei diritti”. Sotto accusa è il primo spot pubblicitario della manifestazione canora. I due presentatori del programma Fabio Fazio e Luciana Littizzetto, sulle note della canzone “Se mi lasci non vale” iniziano un tira e molla nel quale la comica inscena il suo allontanamento dal fianco del presentatore, mentre Fazio la tira per un braccio nel tentativo di farla ritornare sui suoi passi. Fin qui nulla di strambo se non fosse per il finale dove, a furia di andare avanti con il tira e molla l’attrice esce di scena lasciando in mano al presentatore un braccio artificiale. La scenetta non ha divertito affatto i portatori di handicap e in particolare coloro che sono costretti a vivere con delle protesi. Lo spot si è quindi guadagnato l'etichetta di politicamente scorretto, oltre che di messa in scena dal cattivo gusto e dalla scarsa sensibilità nei confronti di chi vive con un handicap fisico. Il primo ad appoggiare la loro causa è stato Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei diritti” di Lecce che si è unito al coro di telespettatori disturbati e allibiti dall’epilogo dello spot. “Ancora una volta, siamo costretti a denunciare il cattivo gusto cui ci abitua quello che dovrebbe essere il servizio pubblico, che è tanto più squalificante se si pensa che riguarda una tra gli appuntamenti televisivi più attesi ogni anno” si legge in una nota dell’associazione che tutela cittadini e consumatori. E’ stata immediatamente richiesta la rimozione dello spot incriminato dalla scaletta dei programmi della RAI. Non va certo meglio in rete dove anche il popolo del web ha bocciato severamente la scenetta della coppia Fazio-Littizzetto: “Mancanza di tatto”, “Vergognoso”, “Cosa c’entra con la musica?”, “Che spettacolo penoso”. Ed infatti a pochi giorni di distanza sembrerebbe che la pubblicità in questione sia sparita dai teleschermi, sostituita da un altro spot questa volta in apparenza più “politically correct.
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