Il-Trafiletto
Visualizzazione post con etichetta americani. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta americani. Mostra tutti i post

01/10/14

Hai bisogno di soldi per il college? Trovati uno "sugar daddy"

Un numero incredibile di studentesse americane ricorre al web per avere un aiuto economico per finanziarsi gli studi. Ma come fanno? Si affidano ad un "sugar daddy" pronto a pagare le spese del college in cambio di compagnia.


Complice anche la crisi econimica che devono affrontare le famiglie, si ripercuote sui giovani studenti d’oltreoceano che incontrano difficoltà a pagare le costose rette dei college americani. Per far fronte a questa mancanza e poter continuare gli studi negli States è nata una bizzarra moda basata sul “pagare per giocare“. Si tratta di un rapporto commerciale tra una “sugar baby“, termine che sta a indicare una giovane donna (molto spesso una studentessa squattrinata), e uno “sugar daddy“, ovvero un uomo facoltoso di mezza età. Ma come funzione questo scambio e in che cosa consiste?

Tutto ha inizio tramite siti web specializzati come SugarDaddie.com e SeekingArrangement.com, i quali promuovono questo tipo di attività. Ovviamente non si compongono coppie da portare all'altare, sembrerebbe anzi essere una relazione a termine finalizzata a soddisfare entrambe le parti, in modo che si possano scambuare quello di cui uno ha bisogno dell'altro. Per l’uomo, si tratta della compagnia e di solito di rapporti fisici con la giovane donna, mentre per la donna l’interesse si basa sui soldi.

Sugar daddy con una Sugar baby
Il fenomeno è già conosciuto da anni in America ma si sta allargando coinvolgendo un vistoso numero di studentesse. Il motivo è forse dovuto alla crisi economica mondiale che, unita al costo da sempre molto alto dei college americani, ha permesso l’ampliarsi degli “sugar dates“.
I media americani, avendo riscontrato un tale aumento del fenomeno, hanno iniziato a chiedersi se ciò non stia diventando una forma legalizzata di prostituzione. Praticamente lo è. Una domanda sorge spontanea: Perchè non vengono chiusi i cosidetti siti "sugar" dalle autorità competenti?

C'è da dire che la maggior parte dei fruitori hanno giusto giusto l'intelligenza di non ammettere palesemente di pagare per avere rapporti sessuali. In secondo luogo, il legame che unisce una sugar baby e uno sugar daddy sembra essere il più delle volte una vera e propria relazione romantica e non puramente economica. Sembrerebbe una sorta di gioco di ruolo, insomma. A quanto pare dai dati statistici del sito SeekingArrangement.com, addirittura il 44% delle universitarie si rivolgerebbe a tali siti web in cerca di uomini ricchi per avere un sostegno economico. Questi “paparini” in carriera darebbero infatti alle loro sugar babies una paghetta mensile di circa tremila dollari, denaro utilizzatto dalle giovani per pagare le tasse universitarie e il mantenimento al college.

19/04/14

La Santa Sede vuole sfrattare un pensionato per morosità. Abita in una casa del Vaticano da 58 anni.

Come si dice “predichi bene e razzoli male”. -“Carissimo direttore, io sono affittuario di quel signore vestito di bianco che la domenica proclama dalla finestra di San Pietro che "la casa è un diritto di tutti" – e però, aggiungo io, "purchè non siano le mie"- Così Mauro Bellini, pensionato, sposato, racconta in una lettera accorata inviata al direttore di Libero Maurizio Belpietro e collocata in prima pagina, con la massima evidenza, annunciata da un "occhiello" eloquente e perentorio: «Il grido disperato di un lettore». L'uomo, come tanti italiani di questi tempi, è in ritardo col pagamento dell'affitto per comprensibili difficoltà economiche. Rischia così di perdere la casa in cui vive in Vaticano. Mauro è una delle migliaia di vittime della crisi economica, a causa della quale sta perdendo, un poco alla volta, tutto ciò che si era guadagnato in una vita di lavoro. Non si conosce l’età dei due coniugi, ma Mauro ha scritto di abitare nel medesimo appartamento, assieme alla consorte, da ben 58 anni, il che significa che stiamo parlando di due persone decisamente anziane. “Il proprietario della casa – scrive il signor Bellini - in cui abitiamo da oltre 58 anni, al terzo mese di ritardo del canone di affitto ci ha dato lo sfratto. È chiaro che, prima del ritardo di tre mesi, c’erano effettivamente stati altri disguidi (nel frattempo però i mesi arretrati da pagare erano diventati due, poiché uno siamo riusciti a pagarlo impegnandoci l’ultimo oro di casa), ma avevamo sempre fatto presente la nostra situazione. Avrei forse potuto immaginare un trattamento del genere da parte di una finanziaria o di una banca, ma non dal Vaticano! Quel che mi rattrista - continua ancora il signor Mauro - è che anche dopo la nostra sollecitazione, dall’Apsa (l’Amministrazione del patrimonio della Sede Apostolica) non c’è stato alcun riscontro. È vero che loro sono i legittimi proprietari, ma vorrei sottolineare che per la casa in cui abito non hanno tirato fuori una lira per costruire, perché è una di quelle edificate con i soldi donati dagli americani per dipendenti del Vaticano con molti figli. In questa spiacevole situazione, a quanto mi risulta, non sono il solo: basta verificare in Tribunale quanti sono gli sfratti richiesti proprio dall’Amministrazione della Santa Sede, e per certo le posso dire che nel perimetro di San Pietro moltissimi negozi hanno per l’appunto chiuso per sfratto. Chissà che anche il signor Bellini, dopo questa lettera, non riceva una telefonata da papa Francesco?

11/02/14

Zuckerberg dona un miliardo di dollari diventando "re" dei filantropi

Mark Zuckerberg primo anche nella filantropia. Nel 2013 risulta essere il primo nella classifica nel sito di The Chronicle of Philantropy, che stila la classifica dei filantropi americani.


I principali 50 donatori americani hanno devoluto in opere di bene, lo scorso anno, un totale di 7,7 miliardi di dollari, il 4,4 per cento in più rispetto al 2012, rende noto The Chronicle of Philantropy, il sito che stila la classifica. Filantropo americano numero uno risulta Mark Zuckerberg: nel 2013 il 28enne fondatore di Facebook ha donato, insieme alla moglie di 29 anni, Priscilla Chan, 18 milioni di azioni della sua compagnia, per un valore di quasi un miliardo di dollari, alla Silicon Valley Community Foundation, un'organizzazione che si occupa di redistribuire finanziamenti ad altre realta' no-profit.

Mark Zuckerberg

Secondo classificato, il pioniere della tecnica del 'fracking' per l'estrazione del gas di scisto, George Mitchell, morto lo scorso luglio a 94 anni, con 750 milioni di dollari devoluti a progetti per lo sviluppo di fonti di energia pulita, sostenibilità del processo di estrazione del gas naturale e altri programmi ambientali. Zuckerberg è anche il donatore più giovane: l'età media dei maggiori benefattori americani è 72 anni. Bill e Melinda Gates e Warrent Buffett, fra i primi miliardari americani a impegnarsi in opere di filantropia, non compaiono nella classifica che registra solo i nuovi impegni per donazioni effettuati nel corso di un anno. La maggior parte delle donazioni provengono da New York e dalla California. A rendere conto dell'aumento delle donazioni, ipotizza The Chronicle, il boom della borsa lo scorso anno ma anche l'avvio di un meccanismo di trasferimento di ricchezza inter generazionale destinato a consolidarsi.                                                                          fonte (Adnkronos)

02/01/14

La bomba atomica secondo…Hitler!

Lo scrittore Rainer Karlsch, è convinto che la Germania nazista di Hitler, durante la seconda guerra mondiale, riuscì a produrre la bomba atomica. Lo scrittore afferma che furono perfino realizzati due test che ne confermerebbero la veridicità di quanto afferma!

atomica-nazi
Bomba atomica
Sappiamo tutti, purtroppo, quanta morte e distruzione causò l’esercito tedesco sotto il comando di Hitler durante la seconda guerra mondiale. La Germania era molto all’avanguardia per quel che riguarda la tecnologia bellica, come di fatti avevano realizzato bombe volanti e missili radiocomandati. Ma in base a quanto afferma lo scrittore, sarebbe potuta andare molto peggio. Sembra infatti che la Germania nazista avesse sperimentato e realizzato la bomba atomica, ancor prima degli americani.

In base alla teoria di Rainer Karlsch, esposta nel suo saggio “Hitler Bombe” nel 2005, la Germania avrebbe sviluppato a quell’epoca la cosiddetta “bomba nazista”. Come sappiamo, le voci riguardanti diverse armi segrete sviluppate dai nazisti durante la guerra sono moltissime. Siamo a conoscenza anche del programma nucleare tedesco, ovvero una serie di esperimenti svolti con lo scopo di realizzare armi nucleari, ma nonostante ciò non esistono prove concrete che attestino l’effettiva esistenza di quest’arma.

Secondo Karlsch, un gruppo estraneo dal programma nucleare tedesco, diretto dal fisico Kart Diebner, studiò in una base in Turingia, nella Germania centrale, una bomba nucleare, anche se dalle dimensioni minori di quella che gli americani lanciarono su Hiroshima. Gran parte del lavoro svolto da Diebner e dal suo team durante la guerra è ancora sconosciuto. Tuttavia nel suo libro Karlsch sostiene che vennero effettuati due test. Uno venne svolto sull’isola di Ruegen e l’altro presso la base militare di Ohrdruf in Turingia. Egli sostiene che durante questi due test, alcune centinaia di prigionieri russi vennero usati come cavie e persero la vita.
Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non opere derivate 3.0 Italia.