Il-Trafiletto
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29/04/14

La rock star dei vampiri irrompe sulla scena in tutto il suo tenebroso fascino

Scendiamo oggi un altro gradino nel regno creato dalla nostra Regina delle Tenebre: Anne Rice. Avevamo lasciato la saga de Le cronache dei vampiri al primo capitolo dove Louis de Pointe du Lac narrava, con voce tormentata e sconfortata, la sua lunga vita da vampiro.

In questo secondo capitolo della saga, intitolato Scelti dalle tenebre, l'attenzione passa da Louis a Lestat de Lioncourt che, dopo aver dormito a lungo, risorge scoprendo un mondo totalmente diverso da quello che aveva lasciato. Al suo risveglio tutto è nuovo, pieno di stimoli affascinanti e infinite possibilità che lo porteranno a diventare una vera rock star, uscendo allo scoperto come nessun vampiro aveva mai fatto prima. 

Scelti dalle
tenebre
In questo romanzo Lestat ci racconta la sua storia, da quando era ancora umano a quando divenne vampiro, dalle sue peregrinazioni per il mondo fino al suo incontro con Louis raccontandoci il suo punto di vista, ribattendo punto per punto alle affermazioni diffamatorie che il vampiro aveva fatto sul suo conto.

“Sono il vampiro Lestat. Sono immortale. Più o meno. La luce del sole, il calore di un fuoco intenso... ecco, potrebbero annientarmi. O forse no... Ora sono ciò che l'America chiama una superstar del rock.”

Lestat irrompe nella saga con tutta la sua irruenza, il suo narcisismo e il suo fascino. D'ora in poi sarà lui il protagonista e il narratore della saga, salvo qualche cambio di narrazione. Da qui cominceremo a conoscerlo, con i suoi capricci e i suoi tormenti, con i suoi slanci emotivi e i suoi discorsi filosofici.

Se Lestat è l'alter ego del marito della Rice, ciò che l'autrice fa dire al suo personaggio, altro non è che quello che lei stessa sta cercando. Da questo romanzo infatti inizia un viaggio per Lestat e la Rice, un lungo viaggio alla ricerca di risposte. Ma torniamo al libro, e vediamo un po' com'è.

Prima di tutto vi devo avvertire che questo secondo romanzo è ben diverso dal primo. Lo stile della Rice sta maturando, la sua capacità di portare il lettore nel suo mondo si sta facendo sempre più raffinata, e allo stesso tempo scopriamo l'anima filosofica dell'autrice.

Anne Rice
Scelti dalle tenebre infatti, prende una piega più profonda e più filosofica rispetto ad Intervista col vampiro, cosa che a più di qualche lettore potrebbe non andare giù, tanto da chiedersi perché mai questa saga abbia avuto tanto successo. Anne Rice è fatta così, le vicende e le avventure dei suoi personaggi sono interrotte da pause riflessive. Sicuramente difficili da digerire e per nulla incoraggianti a finire un libro che comincia ad essere corposo, ma fidatevi, tutte queste digressioni che la Rice fa sul suo amato Lestat servono a dipingere il personaggio, a far comprendere al lettore chi sia il vampiro Lestat e cosa lo spinga ad agire, perché senza capire tutto questo, non è possibile comprendere il perché poi riesca a combinare guai nel mondo umano quanto in quello vampiresco.

In Scelti dalle tenebre, oltre ad incontrare alcuni personaggi che avevamo già conosciuto nel precedente capitolo, ne incontriamo molti altri, alcuni dei quali saranno ospiti più o meno fissi, della lunga saga sui vampiri, ognuno dei quali avrà il proprio spazio per narrare la propria vita e i propri pensieri.

Una Rice dunque che ha appena cominciato a scalfire la superficie del suo “regno vampiresco”, con uno stile che deve ancora prendere del tutto forma, e la giusta misura tra azione e pause riflessive, ma che merita di essere letto almeno per il fatto che a parlare sia Lestat, il principino viziato del vampiri.

“La bellezza non era il tradimento che lui aveva immaginato; era piuttosto una terra inesplorata dove si potevano commettere mille errori fatali, un paradiso selvaggio e indifferente senza nulla che indicasse la presenza del male e del bene. Nonostante tutti gli affinamenti della civiltà che cospiravano per creare l'arte, la perfezione inebriante del quartetto d'archi, e la grandiosità distesa delle tele di Fragonard, la bellezza era selvaggia. Era pericolosa e senza leggi come lo era stata la terra molti millenni prima che l'uomo avesse un solo pensiero coerente o scrivesse codici di comportamento sulle tavolette d'argilla. La bellezza era un Giardino Selvaggio.”

(Le immagini presenti in questo articolo sono state prese da internet, le citazioni invece sono tratte dal libro di cui si parla nell'articolo.)

10/01/14

Un'intervista molto speciale

Chiudete le imposte, sprangate le finestre in modo che alcun raggio di sole possa entrare. Rischiarate l'oscurità con la pallida luce di una lampadina, ma non di una candela, il fuoco, come il sole, è pericoloso per l'ospite di oggi, perché in questo appuntamento con la mia rubrica, vi parlerò della creatura della notte per eccellenza: il vampiro. Il vampiro in questione è Louis de Pointe du Lac, creato dall'abile penna di Anne Rice e il libro è Intervista col vampiro.

Intervista col vampiro
Molto c'è da dire su questo libro, sulla saga a cui appartiene e sull'autrice, ma cominciamo dalla trama di questo romanzo. In un'anonima stanza immersa nell'oscurità Louis de Pointe du Lac si appresta a narrare la sua lunga esistenza di vampiro a Daniel Molloy, un giornalista di New Orleans. Acceso il registratore Louis ritorna indietro nel tempo, fino al lontano 1791 quando la sua vita umana terminò ed iniziò la sua vita da vampiro, grazie, o forse a causa, dell'intervento del vampiro Lestat de Lioncourt. Con lo scorrere del nastro del registratore, Louis racconta della sua nuova vita, dei propri tormenti e dubbi, del suo compagno notturno Lestat, della piccola Claudia e del misterioso Armand. Una lunga storia quella di Louis che da New Orleans, percorre le strade di tutto il mondo per tornare alla New Orleans dove tutto è iniziato.

Intervista col vampiro fa parte della saga Le cronache dei vampiri, un lungo viaggio dove la Rice ci porta nel mondo dei suoi vampiri, molto più vicini al Dracula di Bram Stoker che a quelli che vanno di moda in questi ultimi anni. I vampiri di Anne Rice sono creature della notte, cupi, malinconici, ambigui. Vampiri condannati che sono vittime e carnefici al medesimo tempo, stanchi e disincantati. Vampiri che sembrano più uomini di quanto gli esseri umani potrebbero essere.

Il romanzo in sé è un racconto nel racconto, nel quale la Rice ci racconta di Louis attraverso le parole di quest'ultimo che si racconta a David, e nel farlo l'autrice utilizza descrizioni dettagliatamente accurate e lente, da assaporare e apprezzare come un quadro. Questa capacità descrittiva della Rice, in chiave minore in questo primo volume ma più spiccato nei successivi, permette al lettore di vedere senza troppe difficoltà il mondo in cui i suoi vampiri si muovono. Dico suoi perché per quanto si legga libri incentrati sui vampiri, nessuno di essi sarà come quelli creati dalla penna della Rice e il motivo va ricercato proprio nell'autrice.


[I miei] libri riflettono chiaramente un viaggio dentro l'ateismo per ritornare a Dio. È impossibile non accorgersene. Essi sono un tentativo di stabilire ciò che è buono e ciò che è cattivo in un mondo ateo, descrivono la lotta tra fratelli e sorelle in un mondo senza padri e madri credibili”.

Con queste parole la Rice parla dei propri libri, e di queste Cronache, iniziate alla morte della sua prima figlia per leucemia. Perché, se come afferma lei stessa, il Lestat di cellulosa è plasmato sulla figura del marito, in Claudia è impossibile non vedere la figlia dalla quale ha dovuto separarsi prematuramente.
Anne Rice

Leggere Intervista col vampiro, fermandosi alla superficie, alla semplice storia narrata, fa di questo romanzo un ottimo romanzo, con una Rice un po' alle prime armi certo, ma fantastica nella sua capacità descrittiva. Assaporare però il romanzo, tenendo conto della vita e dei dubbi dell'autrice, porterà questo romanzo e i successivi ad un livello superiore e credetemi, arrivati all'ultimo capitolo della saga ne coglierete tutto il trasporto e tutti i sentimenti che ne traspaiono.

Prima di allora però ci aspettano ancora molti altri libri che compongono Le cronache dei vampiri, e avremo modo di conoscere meglio Lestat, Louis e tutti gli altri vampiri che compongono la grande famiglia creata da Anne Rice.

La grande avventura della nostra vita. Che cosa significa morire quando si può vivere fino alla fine del mondo? E che cos'è la "fine del mondo", se non un modo di dire, perché chi sa anche soltanto cos'è il mondo stesso? Ormai ho già vissuto due secoli e ho visto le illusioni dell'uno completamente distrutte dall'altro, sono stato eternamente giovane ed eternamente vecchio, senza possedere illusioni, vivendo attimo per attimo come un orologio d'argento che batte nel vuoto: il quadrante dipinto, le lancette intagliate, che nessuno guarda, e che non guardano nessuno, illuminate da una luce che non era luce, come la luce alla quale Dio creò il mondo prima di aver creato la luce. Tic-tac, tic-tac, tic-tac, la precisione dell'orologio, in una stanza vasta come l'universo.”
Licenza Creative Commons
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