Il-Trafiletto
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10/08/14

Perché il solstizio d'estate non è il giorno più caldo? | D'estate siamo più vicini al Sole che in inverno?

Solstizio d'estate
Succede per via di una sorta di "ritardo stagionale" che si verifica perchè l'aria non è riscaldata direttamente dal Sole.

L'energia del Sole riscalda invece il mare e il suolo, che a loro volta trasmettono per conduzione il calore dell'aria. Ci vuole un certo tempo per scaldare il terreno e ancor di più per scaldare il mare, e quindi non raggiungono la temperatura massima fino ad alcune settimane dopo il solstizio. In buona parte dell'Europa ciò si verifica a luglio e agosto, ma San Francisco, che è circondata su tre lati dal mare, non raggiunge il massimo fino a metà settembre.


Sorprendentemente no. Dato che l'orbita terrestre è lievemente ellittica, il punto di distanza minima dal Sole (il perielio) è a circa 147 milioni di chilometri, mentre il punto massimo (l'afelio) è a circa 152 milioni.

Questo 3 per cento circa di differenza fa sì che la luce del Sole sia in media del 7 per cento più forte al perielio che all'afelio. Ma il perielio in genere si verifica ai primi di gennaio, nel pieno dell'inverno per l'emisfero settentrionale! La cosa non è contraddittoria come sembra perché in realtà l'orbita ellittica della Terra ha molto poco a che fare con le stagioni. Le stagioni sono provocate dall'inclinazione di 23,5° dell'asse di rotazione terrestre. Quindi, mentre percorre la propria orbita, la Terra tiene inclinato verso il Sole prima un emisfero e poi l'altro. Nell'emisfero inclinato verso il Sole si verifica l'estate perché riceve fino a tre volte tanta energia.(science)


22/07/14

Il Sole

Il Sole
Storia illustrata della nostra sorgente di luce e di vita Pài Brekke Edizioni Dedalo, 20,00 € (168pp, 2013) 

"IL SOLE È UNA STELLA senza grandi pretese", scrive l'astrofisico norvegese Pài Brekke che, dal 1985, si occupa di carpire i segreti del nostro astro, elaborando i dati dei più importanti telescopi solari orbitanti. Si, perché se ne consideriamo le dimensioni ci sono stelle duemila volte più grandi e in quanto a unicità, solo nella nostra Galassia, la Via Lattea, si trovano 200 milioni di corpi celesti simili.

Però è la stella più vicina che abbiamo ed è quindi l'unica che possiamo studiare nei minimi dettagli. Senza contare che la vita è tale perché c'è il Sole. In questo libro, splendidamente illustrato, lo scienziato, un vero fan del Sole fin da piccolissimo, quando frequentava con il padre l'osservatorio solare di Harestua, a nord di Oslo, toglie i veli al disco brillante che ogni giorno, da miliardi di anni, attraversa lentamente il cielo del nostro Pianeta dispensando luce e calore. Ne indaga la vita (quando è nato e quando morirà), la natura turbolenta e le sue proprietà fondamentali e si sofferma sulle tecniche Impiegate per studiarlo e i molteplici effetti dell'attività solare sull'uomo e sul clima. Un'attenzione particolare viene rivolta all'affascinante fenomeno delle aurore boreali.

Un omaggio dell'astrofisico, cresciuto ammirando queste incredibili e misteriose scie variopinte nel cielo.(science)


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