Il-Trafiletto
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20/05/14

Carceri: oltre al sovraffollamento altri pericoli per i detenuti: le malattie.

Attenti a non subire condanne penali, per lo meno quelle per le quali viene richiesta una pena detentiva. Da Torino la Simspe, Società Italiana di Medicina e Sanità Penitenziaria, lancia un appello circa i pericoli cui vanno incontro i detenuti una volta reclusi. Pericoli di tipo sanitario, come malattie gravi quali Aids, tubercolosi, epatiti, malattie veneree e quant'altro, le quali, aggiungendosi alla pena detentiva, vanno di fatto a privare il detenuto oltre che della libertà anche della salute. Questo è quanto emerge dal XV° Congresso appunto della Simspe che si sta svolgendo a Torino dal 18 maggio ad oggi presso lo Starhotels Majestic, e che ha per tema "L'Agorà penitenziaria 2014 - Dalla teoria alla pratica: protocolli operativi in ambito penitenziario." Le prigioni sono ormai equivalenti a dei "cronicari", con la presenza di una percentuale molto elevata di soggetti malati e a rischio, come i tossicodipendenti che raggiungono circa il 32%. Inoltre il sovraffollamento delle carceri funge da catalizzatore al contagio di molte malattie. Altre patologie presenti sono quelle psichiatriche con il 27%, cardiovascolari (16%), dermatologiche (10%). Tra le malattie infettive fa da regina l'epatite C con il 32%, la Tbc con il 21, epatite B (5%), Hiv e sifilide.Il Presidente della Simspe Sergio Babudieri riferisce come questi dati siano sicuramente sottostimati, dal momento che non esiste un Osservatorioepidemiologico nazionale. " All'attenzione della classe politica c'è solo il problema del sovraffollamento delle carceri - ha detto il senatore Luigi D'Ambrosio Lettieri, - mentre non si fa mai riferimento alla salute carceraria."

05/04/14

Sharon Stone nei suoi ben portati 56 anni.

Al suo quarto "Annual amfAR Inspiration Gala" a Sáo Paulo, Sharon Stone è apparsa raggiante "trentenne" nei suoi ben portati 56 anni. Testimonial della Fondazione per la ricerca sull'AIDS da 20 anni, ma sembra non essere passato un giorno per lei.

Sharon Stone 56enne

 La 56enne attrice Sharon Stone, si è presentanta a casa del presidente onorario Dinho Diniz - sede di 4th Annual Inspiration Gala amFAR di Sao Paulo- in un abito nero senza maniche e stringato in vita, che lasciava intravvedere una figura ben tonica. Fotografi hanno immortalato l'evento, ma è stata la forma perfetta di Sharon a catturare la loro attenzione. La sua bellezza naturale sembrava essere accentuata solo da un sottilissimo make-up. Nonostante il suo aspetto giovanile, Sharon si è sposata due volte, ed ha recentemente ammesso che un aspetto giovane non è mai stata una sua priorità. "L'idea che essere giovanile sia l'unica cosa bella e attraente, semplicemente non è vera", ha detto alla rivista Shape. 'Non voglio essere una bellezza senza età. Voglio essere una donna che si assume la responsabilità del tempo che passa, voglio accettare i segni del tempo com stato espressivo della mia esperienza". Sharon ammette che c'è stato un momento nella sua vita in cui ha lottato per riuscire ad accettare il processo di invecchiamento. " Non posso fermare il tempo e quindi meglio accettare il processo di invecchiamento e guardare a ciò che porta di positivo nella mia vita". Sharon ha iniziato la sua collaborazione con amFAR nel 1995, quando ha accettato l'offerta di servire come presidente della campagna di amfAR per la ricerca sull'AIDS. Altri ospiti hanno partecipare all'evento incluse top model Kate Moss e Naomi Campbell entrambe le quali collaborano a fianco dell'attrice come co-presidenti. Prima della manifestazione di Venerdì sera, Amfar, la Fondazione per la ricerca sull'AIDS, aveva sollevato più di $ 10 milioni attraverso la sua serie Inspiration, che cerca di sensibilizzare l'AIDS e le risorse nella loro lotta contro la malattia. Los Angeles, New York, Miami, Rio De Janeiro, Parigi e Toronto hanno ospitato l'evento, che si concentra su tema diverso ogni anno su ispirazione di un Design.
Shirley Mallmann                  Kate Moss 
Naomi CampbellCandice Swanepoel


01/12/13

World Aids Day! E' giunto il momento di tirare le somme.

Come ormai accade dal 1988 il 1 dicembre è il giorno dedicato al World Aids Day, un'oopportunità per fare il punto della situazione riguardo i successi ed i risultati ottenuti dalle campagne di prevenzione, sugli esisti e l'efficacia delle terapie messe in atto ad oggi disponibili e riguardo lo stato attuale delle infezioni da Hiv.
Per quel che riguarda l'anno in corso, ciò che i dati ottenuti dicono è questo: le terapie antiretrovirali funzionano, hanno mutato una malattia mortale in una condizione cronica, come ricorda l'associazione Medici senza frontiere, ma purtroppo sono ancora tanti, troppi, i malati che non hanno la possibilità di accedere alle terapie.

Sono ancora troppi sono i casi di nuove infezioni e i morti, prevalentemente tra i giovani.
Entrando nel merito dei numeri più nel dettaglio, questi i particolari che vengono fuori: si calcola che al 2012 nel mondo le persone infettate dal virus dell'Hiv fosse oltre il 35 milioni, con l'Africa Sub-sahariana come la zona più colpita.
World Aids Day

Di queste soltanto 9.7 milioni riescono ad avere accesso alle terapie antiretrovirali (Art) nei paesi a basso e medio reddito, efficaci anche come opportunità di prevenzione contro la trasmissione del virus, mentre secondo le nuove linee guida adesso sarebbero circa 19 milioni le persone potenzialmente ad avere libero accesso per la Art ma non ai trattamenti! 

Anche per i casi di nuove infezioni le cose non vanno meglio: nel 2012 sono state 2,3 milioni quelli registrati a livello mondiale, in Italia quasi 4000. 1,6 milioni sono invece le morti segnalate lo scorso anno a causa dell'Hiv/Aids; un numero che diventa ancora più spaventoso se rapportato ai decessi giornalieri: siamo su oltre i 4000 al giorno!

Il numero dei morti non è lo stesso per tutte le fasce d'età.
L'Oms scrive infatti che se mentre tra il 2005-2012 i morti per cause dovute all'infezione dell'Aids sono scesi del 30% nella popolazione in generale, per la fascia degli adolescenti la mortalità per lo stesso periodo è cresciuta del 50%.
Per questo, in occasione del World Aids Day l'Oms lancia un appello e una serie di raccomandazioni perché vengano aumentati i test, il counselling e l'accesso ai trattamenti a questa fascia della popolazione così colpita, pari a 2 milioni di persone di età compresa tra i 10 e i 19 anni d'età.

I motivi del perché gli adolescenti debbano ricevere un'attenzione particolari nella lotta all'Aids, eccoli, nelle parole di Gottfried Hirnschall, direttore Dipartimento Hiv/Aids dell'Oms: "Gli adolescenti devono affrontare le pressioni emotive e sociali difficili e spesso sono confusi man mano che crescono e da bambini diventano adulti. Gli adolescenti hanno bisogno di servizi sanitari e di assistenza, pensati su misura per le loro esigenze. Hanno meno probabilità degli adulti di essere testati per l'Hiv e spesso hanno bisogno di maggiore sostegno rispetto agli adulti per seguire la cura e ad attenersi al trattamento".
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