06/11/14

Si può risarcire la giovinezza? | 22 anni in carcere da innocente

Secondo voi cosa può aver fatto un uomo da passare 22 anni in carcere da innocente? Giuseppe Gulotta ora ha 57 anni e la sua giovinezza l'ha passata in carcere subendo sopprusi e torture. Chiede giustamente un risarcimento. Ma si può risarcire la gioventù?

Fu condannato all'ergastolo per i fatti avvenuti nella casermetta di Alcamo marittima nel 1976. Fu forzata la porta con la fiamma ossidrica e uccisi i due carabinieri di guardia mentre dormivano,  l’appuntato Salvatore Falcetta e il carabiniere Carmine Apuzzo. ( Si saprà dopo anni che avevano fermato e sequestrato un furgone pieno di armi destinato alla "Gladio" organizzazione a struttura militare segreta) Vennero condannati quattro giovani che finirono per confessare il delitto, ma si seppe in seguito alla testimonianza (arrivata 22 anni dopo) di un brigadiere dell'arma, che erano stati sottoposti a torture indicibili per strappargli la confessione.

Comunque la storia finì con Gulotta in carcere e insieme a lui Giuseppe Vesco ( che pochi mesi dopo si impiccò in carcere pur avendo una mano sola) gli altri latianti in Brasile. Grazie alla testimonianza del brigadiere, che all'epoca dei fatti era di servizio ad Alcamo: Renato Olino, che ha raccontato dei «metodi persuasivi eccessivi» usati all’epoca per far «cantare» Vesco. Olino ha raccontato ai magistrati che il Vesco fu condotto in una caserma, costretto a ingurgitare da un imbuto acqua e sale e subire scosse elettriche tramite un telefono da campo. Fino alla confessione. Il processo si riapre e si prova l'innocenza di Gulotta che nel 2012 esce dal carcere dopo 22 anni.

Ora i legali di Giuseppe Gulotta, hanno chiesto 56 milioni di euro di risarcimento alla Corte d’appello di Reggio Calabria, formalizzando la richiesta che era stata annunciata dopo la scarcerazione. Come si potesse risarcire la givinezza, come se si potessere cancellare le torture con una somma in denaro, ma esiste una somma simile di denaro? Un'ingiustizia eseguita anche con l'appoggio delle istituzioni, che hanno subito uomini innocenti per coprire organizzazioni segrete, non importa di quale colore fossero, ci ricorda che nelle caserme noi italiani, non siamo sicuri. Il caso Cucchi lo conferma.

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