06/11/14

In America è finito il boom dell'Eolico? Ed in Italia come vanno le cose?

A fine 2013, negli Stati Uniti, è scaduto il credito d'imposta per la produzione delle energie rinnovabili e non si sa se il Congresso lo rinnoverà. 


Il programma metteva a disposizione, per i parchi eolici, 2,3 centesimi ogni kilowattora di energia rinnovabile che veniva immessa nella rete degli Stati Uniti. Poiché era stato emanato nel 1992, l'incentivo ha fatto sì che vi fosse un aumento settuplo del numero delle turbine.

"L'eolico è cresciuto così tanto che si sta avvicinando all'energia idroelettrica", dice Gwen Bredehoeft, analista della U.S. Energy Information Administration.Senza il credito d'imposta, dice Bredehoeft, la costruzione di nuove turbine sarà sospesa fino ad almeno il 2030, quando sarà necessaria più energia.

Ma in Italia coma vanno le cose? 
Non va poi così male. Già nel 2011 l'Italia si collocava al 7° posto nella classifica mondiale e attualmente si trova al 4° posto in quella europea. Nel 2013, ha prodotto 15 TWh (tetra watt all'ora) di energia, in grado di coprire il fabbisogno energetico domestico di 15 milioni di persone, circa il 25% dell'intera popolazione. un risparmio di circa 19 milioni di barili di petrolio corrispondenti a 10 milioni di tonnellate di emissioni di CO2.

Se consideriamo poi, che l'Italia importa un 13% di energia elettrica e un 80% di materie prime per la produzione di energia, l'incremento dell'eolico può aiutare a diminuire il tasso di importazione che, a livello globale, è tra i più alti. Il meccanismo di incentivazione dei Certificati Verdi (CV) è stato ideato proprio per sviluppare la produzione di energia elettrica nel mercato inter¬no. Questi sono stati pensati in base all'obbligo che hanno i produttori e gli importatori di energia da fonti non rinnovabili, di immettere ogni anno sul mercato nazionale una quota minima di elettricità prodotta da fonti rinnovabili Ogni CV corrisponde ad 1 MWh valido per tre anni.
Energia eolica
Energia eolica

Dal 2002 al 2012, solo per l'eolico, sono stati erogati 45,58 TWh di CV. I Certificati Veri avranno validità fino al 2015 per i soli impianti entrati in esercizio prima del 31 dicembre 2012. Vediamo come funziona.

Come funziona. 
Il principio è molto semplice: le pale eoliche sfruttano l'energia cinetica prodotta dal vento e, tramite un generatore, la trasformano in energia elettrica. L'energia cinetica è associata alla massa e alla velocità di un corpo, quindi la quantità di energia che una turbina può produrre è direttamente proporzionale alla dimensione delle pale e all'intensità del vento. Per l'avviamento di un rotore è necessaria una velocità minima del vento, pari a 3 m/s (circa 11 km/h). Quando però, il vento raggiunge velocità che potrebbero danneggiare le pale - sopra ai 25 m/s pari a 90 km/h - si attivano i dispositivi di sicurezza che "spengono" l'impianto.

La velocità limite per le miniturbine eoliche è, invece, di 14 m/s. A seconda della posizione dell'asse attorno a cui ruota il meccanismo, possiamo fare una distinzione tra rotori ad asse verticale, rotori ad asse orizzontale, che sono i più comuni e i rotori ibridi che sfruttano entrambe le tecnologie. Nel primo caso, il rotore gira con asse perpendicolare alla direzione del vento e le pale si muovono nella stessa direzione. In questo modo, non si devono orientare in base al verso in cui spira il vento. Nonostante l'elevata resistenza a forti raffiche e a condizioni di particolare turbolenza, i sistemi ad asse verticale hanno un rendimento inferiore rispetto ai "cugini" ad asse orizzontale. Nel secondo caso, invece, l'asse del rotore è parallelo alla direzione del vento e il rotore gira sul piano perpendicolare alla direzione del vento stesso.
Come funziona una turbina eolica
Come funziona una turbina eolica

Ad asse orizzontale, si possono avere turbine ad elica e turbine multipala. Le pale possono raggiungere elevate velocità di rotazione e di conseguenza un alto coefficiente di potenza. Nel terzo caso, i sistemi ibridi montano delle pale aerodinamiche che però ruotano su un asse verticale; in questo modo riescono a coniugare alte velocità di rotazione senza doversi allineare alla direzione del vento. I migliori siti dove costruire un parco eolico sono vicino alle coste, su crinali montuosi o su ampi spazi con pochi rilievi e ostacoli che possono diminuire la velocità del vento, con pendenza compresa tra 6 e 16 gradi.

In mare aperto poi, le condizioni ideali si hanno con fondali poco profondi (5-40 m), con venti di velocità superiore a 7-8 m/s e con un'istallazione a 3 km dalla costa.


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