10/11/14

ISIS il cioccolato omonimo dello stato islamico

Penso che da oggi, potremo trovare per il Natale sugli scafali "dolci" il cioccolato Libeert. Dietro a questa cioccolata di qualità, c'è una storia che inizia nel 1023 quando Libeert decide di fondare una casa di cioccolato e chiamarla ISIS.


Il signor Libeert, vive in Belgio, ha imparato l'arte di lavorare la cioccolata dai migliori in Italia e in Svizzera. Nel 1923 fonda la sua azienda di produzione di cioccolato, e fu tanto grato all'Italia e alla Svizzera per avergli insegnato i segreti della bacca di cacao dalla quale si ricava la cioccolata ( sebra che il termine derivi dal Dio Azteco Quetzalcoàtl) che volle chiamare la sua azienda "Italo-Swisse".
L'azienda si ingrandisce e nel 2013, dopo 90 anni suonati, arriva a produrre oltre cinquemila tonnellate di cioccolato all’anno.

Si rende conto di non avere ormai più alcun legame con Italia e Svizzera, decide dunque di cambiare il nome, utilizzando l’acronimo che già campeggiava sugli incartamenti di alcuni dei loro prodotti più venduti: ISIS. (Italia-Svizzera). Ironia della sorte questa scelta si rivela un grande errore, visto che, pochi mesi dopo la stessa sigla sarebbe stata acronimo di Islamic State in Iraq and Syria, il gruppo terroristico talmente sanguinario da scalzare Al-Qaida dal numero uno degli spauracchi dell’Occidente.
Cioccolato ISIS che da ora in poi
si chiamerà Libeert

Desiree Libeert dichiara all’agenzia di stampa Reuters, che diversi clienti hanno finito per disdire ordini e interrompere rapporti commerciali, tanto che l’Isis, quella dolce, sarà costretta a cambiare nome. Dovesse capitarvi tra le mani una tavoletta di cioccolato “Libeert”, adesso sapete che storia tormentata si nasconde dietro quel nome.

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