05/09/14

Un pianeta abitale | Ecco come fare per costruirne uno

Grazie ai nuovi dati sui corpi celesti scoperti nelle più remote zone della Galassia è possibile tracciare un modello di mondo abitabile. 


I pianeti del nostro Sistema Solare formano un gruppetto ben ordinato. Si muovono sullo stesso piano e orbitano attorno al Sole nella medesima direzione. A metà del XVIII secolo il filosofo tedesco Immanuel Kant fu il primo a trarre l'ovvia conclusione: i pianeti si devono essere formati da un disco piatto di materiale che ruotava attorno al Sole neonato. Oggi gli astronomi sanno che questi "dischi protoplanetari" sono comuni. Sono state trovate centinaia di esopianeti - i pianeti in orbita attorno a stelle che non siano il nostro Sole - che ci raccontano la storia delle prime fasi della formazione planetaria. Che cosa ci hanno insegnato sulla nascita di un pianeta? E quanto è facile "costruire" mondi abitabili come la nostra Terra?
 "Hubble sta tuttora elaborando dati che costringono gli scienziati a riconsiderare i parametri relativi alla formazione dei pianeti. 
Pianeta abitabile.
Come costruirne uno

COMPATTARE UNA NUBE
Per costruire un pianeta, bisogna prima creare una stella, ma questo è facile, perché fa quasi tutto la gravità. Prendiamo un'enorme nube di gas molecolare freddo, cosparsa di polvere cosmica: non è importante la composizione precisa. A quel punto lasciamo fare alla natura. La nube collassa sotto la propria stessa gravità, formando così globi più piccoli, un po' come la polvere che si raccoglie sotto il nostro letto. La conservazione del momento angolare (pensiamo ai pattinatori che vanno più veloci se raccolgono le braccia durante una piroetta) e le forze centrifughe (come la pasta spianata che viene fatta ruotare in aria per fare la pizza) trasformano ogni mininube in un disco piatto in rotazione attorno a un sole nascente. Ecco pronto il nostro disco protoplanetario. Detto ciò. Hubble sta tuttora elaborando dati che costringono gli scienziati a riconsiderare i parametri relativi alla formazione dei pianeti. All'inizio dell'anno il telescopio ci ha fatto conoscere un pianeta in orbita a 12 miliardi di chilometri dalla propria stella: il doppio della distanza di Plutone dal Sole.

PROTEGGIAMO I DISCHI DELICATI
I dischi protoplanetari in formazione sono vulnerabili; se vogliamo che generino pianeti, dobbiamo impedire che volino via. Secondo i dati più recenti raccolti dai telescopi spaziali che osservano sulle lunghezze dell'infrarosso, è quello che potrebbe succedere in un vivaio stellare affollato come la nube molecolare di Orione. Le stelle massicce neonate emettono enormi quantità di luce ultravioletta e producono violenti venti stellari. Questi venti possono aprire cavità nella nube ed erodere tutto quello che si para sulla loro strada, compresi i dischi che portano alla formazione dei pianeti attorno alle stelle di massa minore. Dopo tutto, questi dischi non sono poi così sostanziosi: contengono tipicamente appena l'un per cento della massa della rispettiva stella.

ATTENZIONE ALLE STELLE BINARIE
Le stelle binarie sono "sterminatrici" di pianeti. È vero, la NASA ha scoperto di recente i "pianeti Tatooine" con due soli in cielo, come il pianeta su cui viveva Lu Skywalker in Guerre Stellari. Però, sebbene le stelle binarie si; molto comuni nella Via Lattea, li simulazioni al computer suggerii che questi pianeti "circumbinari' siano rari. "Una coppia di stelle ] spezzare i dischi protoplanetari c le sue interferenze gravitazionali spiega Dimitar Sasselov del Cen Harvard-Smithsonian per l'astro: a Cambridge, nel Massachusetts. a Cambridge, nel Massachusetts. In altre parole, due stelle insieme possono essere troppo "appiccicose"; in ambito stellare è meglio un genitore single.(science)


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