Il-Trafiletto
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07/03/14

La strana circostanza che portò Tartini a comporre il "Trillo del diavolo"

Cari lettori del Trafiletto, oggi voglio parlarvi de ‘Il Trillo del diavolo’, celebre sonata  per solo violino del grande musicista Giuseppe Tartini, (1692-1770)ma non voglio parlarvi del musicista, assolutamente illustre conosciuto, ma della circostanza a molti sconosciuta, che portò Tartini a comporre la celebre sonata.
Giuseppe Tartini
Certamente tutti gli appassionati di musica classica conosceranno il Tartini, che tanto influenzò e contribui nel periodo barocco e rococò a far conoscere la musicale italiana alle corti europee e all’alta borghesia, tanto da essere studiato dall’attento J.S.Bach, suo contemporaneo, e un secolo dopo dal genio assoluto del violino Nicolò Paganini, per una difficoltà di esecuzione allora sconosciuta ma, forse quello che pochi conosceranno, è l’aneddoto che ancora oggi echeggia nell’ambito musicale a proposito de ‘Il Trillo del diavolo’. La sonata desta ancora oggi ammirazione in tutto il mondo e lo stesso Tartini la descrive così: 
” Una notte sognai che avevo fatto un patto e che il diavolo era al mio servizio. Tutto mi riusciva secondo i miei desideri e le mie volontà erano sempre esaudite dal mio nuovo domestico. Immaginai di dargli il mio violino per vedere se fosse arrivato a suonarmi qualche bella aria, ma quale fu il mio stupore quando ascoltai una sonata così singolare e bella, eseguita con tanta superiorità e intelligenza che non potevo concepire nulla che le stesse al paragone. Provai tanta sorpresa, rapimento e piacere, che mi si mozzò il respiro. Fui svegliato da questa violenta sensazione e presi all'istante il mio violino, nella speranza di ritrovare una parte della musica che avevo appena ascoltato, ma invano. Il brano che composi è, in verità il migliore che abbia mai scritto, ma è talmente al di sotto di quello che m'aveva così emozionato che avrei spaccato in due il mio violino e abbandonato per sempre la musica se mi fosse stato possibile privarmi delle gioie che mi procurava”

11/02/14

Mai sentito parlare di Ice Music?

Arpa di ghiaccio

Spesso ascoltare certi tipi di musica provoca dei piacevoli brividini che percorrono tutto il nostro corpo, facendo in modo che la nostra mente si predisponga ad un compelto rilassamento. Ma avete mai pensato a ricavare note musicali dal ghiaccio? Se questa apparentemente bizzarra idea non vi ha mai sfiorato, in Svezia invece è diventata una interessante realtà. A Luleå, Ice Music è un progetto artistico che celebra lo spirito della neve in Lapponia. Strumenti artigianali ricavati da enormi blocchi di ghiaccio, vengono suonati da bravissimi musicisti che ne esplorano le potenzialità acustiche. Gli strumenti che compongono l'orchestra di ghiaccio sono davvero tanti, tra cui il violino, la chitarra, il mandolino, lo xilofono e il contrabbasso. La loro musica può essere ascoltata fino a primavera, prima che inizi il disgelo. Il suono che regalano è davvero celestiale.

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