Il-Trafiletto
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28/06/14

Sott'acqua sulla sedia a rotelle

Sue Austin
L'aggraziata danza subacquea dell'artista britannica Sue Austin sulla sedia a rotelle ha colpito chiunque abbia avuto modo di ammirarla alle Olimpiadi Culturali di Londra, la scorsa estate (se vi è sfuggita potete recuperarla su YouTube digitando "underwater wheelchair").

Oggi però Austin, che fa uso di una sedia a rotelle del 1996, è pronta a far provare ad altri le stesse emozioni. La sua domanda di brevetto descrive tecnicamente l'invenzione, che potrebbe essere una sedia standard dotata di due propulsori alimentati a batteria. L'operatore potrebbe poi cambiare direzione grazie a due "ali" in materiale acrilico fissate sotto le pedane, mentre un'altra "pinna" azionata manualmente è prevista sul retro.

Il progetto comprende anche l'aggiunta opzionale di comandi a soffio-succhio o interruttori linguali per tetraplegici e amputati. Un galleggiante gonfiabile consentirebbe al sub di compensare le variazioni di pressione, impedendo risalite o discese eccessive della sedia.(science)



07/04/14

Addio robot bidoni | I robot attuali sempre più androidi uman...oidi !

Addio robot bidoni! I robot attuali si evolvono in androidi dalle somiglianze più umanoidi.

Ancorchè somigliare a bidoni ambulanti, con rotelle per piedi, come avveniva per la maggior parte delle creazioni robotiche di un tempo, i robot che gareggiano alla DARPA, hanno un somigliaza umanoide più marcata.

Stanno in piedi su due zampe, hanno delle braccia con articolazioni all'altezza delle spalle e perfino mani che si muovono con estrema agilità, proprio come avviene con quelle umane. Tale rivoluzione non è affatto frutto del caso, infatti i creatori di tali robot si sono resi conto, guardandosi attorno, che il nostro mondo e tutto ciò che ci circonda è ideatoe pensato in funzione della sola forma umana, quindi non ha senso dovere adeguare tutto ciò che ci circonda ai robot, è molto più semplice adeguare i robot all'ambiente.
Asimo by Honda

Invece dunque di ristrutturare il mondo intero in maniera tale da adattarsi al robot a rotelle, bassi e tozzi, il cui utilizzo richiedeva una laurea in informatica, ecco apparire innovazioni radicali, atte a rendere più antropomorfi i robot in maniera tale da farli muovere, agire con noi ed addirittura pensare come noi stessi facciamo.

Nel prossimo post vederemo di analizzare la loro evoluzione riguardo al camminare su due zampe.
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