Il-Trafiletto
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01/10/14

Informazione sulla contraccezione in Italia, ancora nel Medioevo

La Sigo (Societa' italiana di ginecologia e ostetricia) ha diffuso i dati sulla contraccezione femminile ormonale e, per l'ennesima volta, appaiono le solite lacune: solo il 16% delle donne si ritiene ben informato in materia. Visto che a fronte della disinformazione  sulla contraccezione c'e' spesso l'aborto (legale e clandestino), la questione è piuttosto importante, sia per la salute della donna che per i costi della sanita' pubblica. Perchè siamo ancora a questi livelli?

Contraccezione
immagine presa dal web
Mettiamo pure nel concone che la Chiesa ha fatto il suo, ma negli ultimi anni, possiamo dire che non ha fatto controinformazione in merito ai contraccettivi, anche se poi spara a zero contro l'aborto. Ma l'informazione a monte dove sta? A casa di Topo Gigio?  Eppure sul tema dell'informazione e dell'educazione sessuale a scuola, silenzio assoluto, il vuoto, il nulla.  Solo qualche fugace discorso in qualche dotto convegno accademico. Eppure non ci vuole chissa' quale cultura libertina in materia di sesso per ritenere che certi comportamenti individuali, sul proprio corpo,  sono frutto di una lenta e continua assunzione di consapevolezza e abitudine.


 I giovani continuano ad apprendere le “cose del sesso” dal marasma della comunicazione globale, piu' attenta al lucro che non all'informazione/educazione dei propri utenti; i falsi miti continuano ad imperare. Non credo che una informazione/educazione possa radicalmente cambiare la situazione, ma sicuramente alimenterebbe meno danni, piu' serenita' e piu' felicita' che non come avviene oggi. Il problema, quindi, e' tutto in quello striminzito 16%, a cui c'e' da aggiungere le altre percentuali che riguardano i maschi. Sarebbe il caso di chiedere conforto in chi ha poteri legislativi ed esecutivi.Vogliamo smetterla con la becchettoneria e rendere le informazioni fruibili limitando i danni che ancora la fanno da pradrone?


07/03/14

"Gocce" di notizie: contraccezione ormonale: 'La pillola senza pillola'

Non si corre il rischio di dimenticare l'assunzione, si beneficia di maggior sicurezza e maggior comodità: questi sono gli aspetti positivi della contraccezione ormonale 'senza pillola', che prevede il rilascio di ormoni attraverso anelli, cerotti. Ma la sua esistenza risulta nota solo al 32% delle ragazze, secondo i risultati di un sondaggio condotto su 323 ragazze nel corso della campagna informativa sulla contraccezione "La pillola senza pillola", voluta da MSD Italia, ramo italiano della multinazionale della farmaceutica Merk & Co. In particolare, di questi contraccettivi 'alternativi' ai classici, il 26% delle giovani ne aveva parlato con le amiche, il 20% ne aveva letto su internet. Sempre più spesso, infatti, l'informazione viaggia online ed è lì che molte sono andate a studiare i metodi contraccettivi più moderni che le renda "libere dalle paure": dalla paura di una gravidanza indesiderata per mancata assunzione, dalla paura di ritenzione idrica e della non efficacia in caso di disturbi gastrointestinali. Tra le varie alternative possibili, è l'anello vaginale quello che ha incuriosito maggiormente il 55% del campione. Dosaggio ormonale più basso perché efficace direttamente in loco, minori effetti collaterali come l'aumento di peso, maggior tranquillità perché non si corre il rischio di dimenticarne l'assunzione e infine la libertà di non avere un appuntamento quotidiano ma a cadenza mensile e rimuovibile in qualsiasi momento. Tanti i motivi per cui l'anello vaginale risulta, una volta conosciuto, particolarmente apprezzato dalle giovani intervistate. Ma il motivo principale, secondo il sondaggio, è la maggior sicurezza in caso di problemi gastrointestinali: il 38% delle ragazze sa che, a differenza della pillola vera e propria, l'anello è efficace anche in caso di vomito o dissenteria.                             fonte (ANSA)

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