Stamane mi è capitato di leggere un articoletto sulle
buone maniere. Deduco, da queste belle massime e i "
comandamenti del
galateo", che se tutti li avessimo seguiti non avremmo avuto geni come Albert Einstein, Mozart, Charles Bukowski per citarni alcuni. Per quanto eleganti e giusti siano i comandamenti del codice del perbenismo, preferisco le crude citazioni di
Bukowski. Concludo che basta l'intelligenza di capire che "la mia libertà finisce dove inizia la tua".
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le buone maniere |
I dieci comandamenti del galateo quotidiano:
1) concentratevi sugli
altri, non solo su voi stessi;
2) Pensate prima di agire;
3) Pensate
prima di parlare;
4) Aspettate il vostro turno;
5) Ascoltate quando
parlano gli altri;
6) Imparate il piacere dell’ordine;
7) Aiutate chi è
in difficoltà;
8) rispettate chi è diverso da voi;
9) Siate pazienti e
gentili;
10) Sorridete
Come stai?
Quando qualcuno vi chiede come state, non fategli l’elenco delle vostre
lamentele e disgrazie, o dei vostri straordinari successi. Date risposte
brevi e positive, che stimolino la conversazione e riguardino anche il
vostro interlocutore anche se siete a pezzi.
Alcune massime
“Tutti sono capaci di mostrare rispetto ad un re, ma ci vuole un gentiluomo per mostrare rispetto ad un mendicante”.“Le
buone maniere rivelano la sensibilità per i bisogni e i sentimenti
degli altri. Se ne siete consapevoli, le vostre maniere saranno sempre
impeccabili, anche se a tavola non sapete scegliere la forchetta
giusta”(Emily Post)
“Non esibite le buone maniere solo nelle grandi
occasioni. Quando si tratta di buona creanza non si possono avere due
metri e due misure, uno per coloro con cui volete fare bella figura e
uno per chi non considerate importante”(Llllian Eichler Watson)
“Un aspetto garbato e piacevole è una perenne lettera di raccomandazione”(Francis Bacon)
Citazioni dagli scritti di Charles Bukowski
- Eterna risorge sempre la speranza, come
un fungo velenoso. (da Azione, in Niente canzoni d'amore)
Il genere umano ha molte debolezze, ma
le due principali erano: incapacità di arrivare in orario e
incapacità di mantenere le promesse. (da Scrivo poesie solo per
portarmi a letto le ragazze, traduzione di Simona Viciani,
Feltrinelli, 2012)
- Io non sapevo conversare né ballare.
Tutti sapevano qualcosa che io non sapevo. (da Panino al prosciutto,
Guanda, 2000)
- La morte non conta un cazzo quando ti
serve un posto per dormire. (da Il momento della verità, in Poesie
(1955-1973), a cura di Vincenzo Mantovani, Mondadori)
- La verità sta nelle sfumature.(da La canzone dei folli, traduzione di E.
Franceschini, Feltrinelli)
Quando la morte verrà a pigliarci, ci sputerà via come un osso già spolpato e pulito da un
pezzo, indurito e secco e... che cosa? E niente. (da Azione, in
Niente canzoni d'amore)
- Quel bar non lo aveva mai visto così
pieno. Sulla via per l'inferno c'è sempre un sacco di gente, ma è
comunque una via che si percorre in solitudine.
- Si spinse avanti a
gomitate per prendere la sua vodka liscia. (da Azione, in Niente
canzoni d'amore)
Scarpe da lavoro e io dentro di
loro con tutte le luci spente. (da Vagabondo, in Quando eravamo
giovani, traduzione di Enrico Franceschini, Feltrinelli)
- Se vivi in un armadio con i topi e mangi pane vecchio ti vogliono bene. In quel caso sei un genio.
(da Anima, in L'amore è un cane che viene dall'inferno, traduzione
di Katia Bagnoli, SugarCo)
- Ordinai un altro giro di drink. Alzò
il bicchiere e mi fissò mentre beveva un sorso. Aveva gli occhi blu
e quel blu mi entrò nel profondo e lì restò. Ero ipnotizzato.
Uscii da me stesso e mi tuffai in quel blu. (da Scrivo poesie solo
per portarmi a letto le ragazze)
- Secoli di poesia e siamo sempre al
punto di partenza. (da La poesia, in La canzone dei folli)
- Venne il momento della prima corsa.
Henry si avviò verso il settore dei solitari, dei dementi e della
brutta gente, quella coi tacchi delle scarpe consumati e con quelle
facce, derubate di tutto da tempo immemore, di tutto, salvo la
determinazione a tirare avanti, anche senza la minima traccia di
speranza o di musica, anche senza la minima speranza di vittoria. (da
Azione, in Niente canzoni d'amore)