Il-Trafiletto
Visualizzazione post con etichetta Intervista col vampiro. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Intervista col vampiro. Mostra tutti i post

10/01/14

Un'intervista molto speciale

Chiudete le imposte, sprangate le finestre in modo che alcun raggio di sole possa entrare. Rischiarate l'oscurità con la pallida luce di una lampadina, ma non di una candela, il fuoco, come il sole, è pericoloso per l'ospite di oggi, perché in questo appuntamento con la mia rubrica, vi parlerò della creatura della notte per eccellenza: il vampiro. Il vampiro in questione è Louis de Pointe du Lac, creato dall'abile penna di Anne Rice e il libro è Intervista col vampiro.

Intervista col vampiro
Molto c'è da dire su questo libro, sulla saga a cui appartiene e sull'autrice, ma cominciamo dalla trama di questo romanzo. In un'anonima stanza immersa nell'oscurità Louis de Pointe du Lac si appresta a narrare la sua lunga esistenza di vampiro a Daniel Molloy, un giornalista di New Orleans. Acceso il registratore Louis ritorna indietro nel tempo, fino al lontano 1791 quando la sua vita umana terminò ed iniziò la sua vita da vampiro, grazie, o forse a causa, dell'intervento del vampiro Lestat de Lioncourt. Con lo scorrere del nastro del registratore, Louis racconta della sua nuova vita, dei propri tormenti e dubbi, del suo compagno notturno Lestat, della piccola Claudia e del misterioso Armand. Una lunga storia quella di Louis che da New Orleans, percorre le strade di tutto il mondo per tornare alla New Orleans dove tutto è iniziato.

Intervista col vampiro fa parte della saga Le cronache dei vampiri, un lungo viaggio dove la Rice ci porta nel mondo dei suoi vampiri, molto più vicini al Dracula di Bram Stoker che a quelli che vanno di moda in questi ultimi anni. I vampiri di Anne Rice sono creature della notte, cupi, malinconici, ambigui. Vampiri condannati che sono vittime e carnefici al medesimo tempo, stanchi e disincantati. Vampiri che sembrano più uomini di quanto gli esseri umani potrebbero essere.

Il romanzo in sé è un racconto nel racconto, nel quale la Rice ci racconta di Louis attraverso le parole di quest'ultimo che si racconta a David, e nel farlo l'autrice utilizza descrizioni dettagliatamente accurate e lente, da assaporare e apprezzare come un quadro. Questa capacità descrittiva della Rice, in chiave minore in questo primo volume ma più spiccato nei successivi, permette al lettore di vedere senza troppe difficoltà il mondo in cui i suoi vampiri si muovono. Dico suoi perché per quanto si legga libri incentrati sui vampiri, nessuno di essi sarà come quelli creati dalla penna della Rice e il motivo va ricercato proprio nell'autrice.


[I miei] libri riflettono chiaramente un viaggio dentro l'ateismo per ritornare a Dio. È impossibile non accorgersene. Essi sono un tentativo di stabilire ciò che è buono e ciò che è cattivo in un mondo ateo, descrivono la lotta tra fratelli e sorelle in un mondo senza padri e madri credibili”.

Con queste parole la Rice parla dei propri libri, e di queste Cronache, iniziate alla morte della sua prima figlia per leucemia. Perché, se come afferma lei stessa, il Lestat di cellulosa è plasmato sulla figura del marito, in Claudia è impossibile non vedere la figlia dalla quale ha dovuto separarsi prematuramente.
Anne Rice

Leggere Intervista col vampiro, fermandosi alla superficie, alla semplice storia narrata, fa di questo romanzo un ottimo romanzo, con una Rice un po' alle prime armi certo, ma fantastica nella sua capacità descrittiva. Assaporare però il romanzo, tenendo conto della vita e dei dubbi dell'autrice, porterà questo romanzo e i successivi ad un livello superiore e credetemi, arrivati all'ultimo capitolo della saga ne coglierete tutto il trasporto e tutti i sentimenti che ne traspaiono.

Prima di allora però ci aspettano ancora molti altri libri che compongono Le cronache dei vampiri, e avremo modo di conoscere meglio Lestat, Louis e tutti gli altri vampiri che compongono la grande famiglia creata da Anne Rice.

La grande avventura della nostra vita. Che cosa significa morire quando si può vivere fino alla fine del mondo? E che cos'è la "fine del mondo", se non un modo di dire, perché chi sa anche soltanto cos'è il mondo stesso? Ormai ho già vissuto due secoli e ho visto le illusioni dell'uno completamente distrutte dall'altro, sono stato eternamente giovane ed eternamente vecchio, senza possedere illusioni, vivendo attimo per attimo come un orologio d'argento che batte nel vuoto: il quadrante dipinto, le lancette intagliate, che nessuno guarda, e che non guardano nessuno, illuminate da una luce che non era luce, come la luce alla quale Dio creò il mondo prima di aver creato la luce. Tic-tac, tic-tac, tic-tac, la precisione dell'orologio, in una stanza vasta come l'universo.”
Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non opere derivate 3.0 Italia.