Il-Trafiletto
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05/02/14

Mafia nigeriana costringeva giovani donne a prostituirsi | Blitz antiprostituzione

Quando si tratta del mestiere  più antico del mondo non c'è moralità che tenga, il business economico che alimenta la prostituzione è incredibile. Sulla base di questo concetto, la mafia nigeriana, aveva messo in piedi una tratta di giovani donne, che venivano fatte arrivare in Italia, ridotte in schiavitù e le costrette a prostituirsi.
Prostituzione di ragazze nigeriane
Questo è emerso da un blitz del Ros e del Comando provinciale dei carabinieri di Roma che ha portato all'esecuzione, nella capitale e in altre localita', di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di 34 indagati per associazione di tipo mafioso e associazione finalizzata al traffico di droga, aggravati dalla transnazionalita' del reato, riduzione in schiavitu', tratta di esseri umani, favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, sfruttamento della prostituzione, riciclaggio e altri gravi delitti. Al centro delle indagini, "un pericoloso sodalzio in grado di gestire, con modalita' tipicamente mafiose, diversificate attivita' illecite nei remunerativi settori del traffico e sfruttamento di esseri umani, del narcotraffico e del riciclaggio degli ingentissimi proventi". Grazie alla cooperazione internazionale instaurata con le autorita' della Repubblica del Togo e' stato possibile ricostruire l'intera filiera della tratta di giovani donne. I particolari dell'operazione, denominata "Cults", saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa in programma presso il Comando provinciale dei carabinieri di Roma alle 11.

24/11/13

Ottantenne: 47 immobili in affito evasore totale | Blitz della Guardia di Finanza di Roma

 Blitz della Guardia di Finanaza di Roma ha permesso di smascherare una rete di affitti in nero.
Nell'ambito dei controlli sono stati accertati irregolari sette controlli su 10; 47 immobili sequestrati ad un evasore totale ottantenne; altri 6 appartamenti sequestrati grazie alla segnalazione al 117 di uno studente; centinaia di posizioni sospette ancora nel mirino. Sono i primi, rilevanti risultati dell’offensiva contro il fenomeno degli affitti in nero condotta dalla Guardia di finanza di Roma dopo la firma a settembre del “Patto Antievasione” con la Regione Lazio, Roma Capitale e le Universita’ “La Sapienza”, “Tor Vergata” e “Roma Tre”, in collaborazione con la Direzione Regionale Agenzia delle Entrate del Lazio.
Roma vista su piazza S.Pietro
Grazie all’iniziativa, si è registrata un’impennata di segnalazioni, il 250% in piu’, con un conseguente incremento di verifiche (+ 179%). Già recuperati 27 milioni di euro dall’inizio dell’anno. La strategia elaborata muove su due direttrici parallele: da un lato, “più peso all’intelligence e alle sinergie per smascherare i proprietari disonesti che evitano di pagare le imposte e speculano sugli studenti”; dall’altro, “il dialogo, attraverso una massiccia campagna di informazione sui rischi legati al ‘sottobosco immobiliare’, che spesso favorisce l’insorgere di sacche di degrado”. Di fatto, agli studenti viene data assistenza per regolarizzare la propria posizione con relativi vantaggi anche sotto il profilo dei servizi garantiti dagli enti pubblici ai meno abbienti.Proprio grazie alla collaborazione di decine di giovani, su 132 controlli eseguiti negli ultimi due mesi, ben 92 hanno portato all’accertamento di irregolarita’ con recupero di imponibile non dichiarato per oltre 1,7 milioni di euro. Dall’inizio dell’anno lo sforzo sostenuto dalle Fiamme gialle romane (605 i controlli eseguiti, con irregolarita’ accertate in 395 casi) ha complessivamente permesso di smascherare un’evasione di 12 milioni di euro; a questi si aggiungono 13,5 milioni di euro, valore dei 47 immobili sequestrati tra Ardea e Roma-Tor Vergata ad un ottuagenario evasore, gia’ noto alle cronache, in esecuzione di una misura di prevenzione patrimoniale emessa dal Tribunale di Roma su richiesta dell’autorita’ giudiziaria di Velletri (sostituto procuratore Giuseppe Travaglini). Un conto particolarmente “salato”, quello pagato dall’uomo, che si è visto applicare il decreto legislativo 159/2011 che consente il sequestro dei beni che risultano sproporzionati alle capacita’ reddituali ufficiali nei confronti di coloro che “per la condotta ed il tenore di vita debba ritenersi, sulla base di elementi di fatto, che vivono abitualmente, anche in parte, con i proventi di attivita’ delittuose”. Tutti i beni oggi sottoposti a sequestro (comprendenti tre auto, un ciclomotore ed un camper), una volta confiscati potranno essere acquisiti al patrimonio della collettivita’: in questo caso, sarà proposto di utilizzare gli immobili proprio come alloggi per studenti. Grazie alla segnalazione di uno studente, al numero di pubblica utilità 117, è stato possibile poi risalire a un sessantenne proprietario di sei unità immobiliari, in zona Magliana, affittate in “nero” a comunitari ed extracomunitari. L’intervento ha permesso di contestare non solo la mancata registrazione dei contratti di locazione e l’omessa dichiarazione dei conseguenti redditi percepiti dal proprietario per un imponibile pari a oltre 17mila euro, ma anche di denunciarlo per gli allacci abusivi alla rete idrica ed elettrica.                                                               fonte
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