Laddove un tempo il piccolo schermo era inteso come un mezzo per semplificare la narrazione cinematografica, oggi questa è stata fagocitata e interiorizzata, e viene messa in scena, come si diceva, anche grazie a uno sforzo produttivo che non guarda più alle limitazioni della TV ma a come superarle. Genius, nella fattispecie, combina una ricostruzione storica notevole – con esterni in computer graphic quasi impeccabili nel ricreare la Germania dei primi del Novecento – e una narrazione non lineare eppure fluida.
Si passa costantemente dall'età adulta di Einstein (Geoffrey Rush) tra il 1922 e il 1932 (ovvero gli anni dell'ascesa di Hitler), alla sua adolescenza e formazione a fine Ottocento (in queste scene è interpretato da Johnny Flynn). Il che è più che mai..http://www.film.it/recensione/art/genius-la-recensione-della-serie-su-einstein-prodotta-da-ron-howard-49392/