Microorganismi in cucina |
La struttura spugnosa, infatti, moltiplica la superficie a disposizione e, inoltre, offre un ambiente umido, caldo e ricco di residui di cibo.
In questa fotomicrografia, le strutture a bastoncello verdi e blu sono batteri, mentre le sferette giallo-verdi sono saccaromiceti e i filamenti viola e arancio sono muffe. I loro prodotti di scarto conferiscono alle spugne sporche il caratteristico odore sgradevole. Anche le fessure e le spaccature nei taglieri offrono condizioni di vita eccellenti per i microorganismi, i quali possono formare biofilm, aggregati di cellule che aderiscono l'una all'altra su una superficie contenuta in una matrice di sostanze autoprodotte dai batteri. La secrezione di biofilm può rendere particolarmente difficile l'eliminazione dello strato batterico.
Infine, una scarsa igiene delle mani in cucina può risultare in cibi contaminati da Salmonella e Escherichia coli, con il conseguente rischio di intossicazione.
La tarma dei tessuti |
LA TARMA DEI TESSUTI
Questi lepidotteri rappresentano un caso particolare perché le larve si nutrono, invece che di piante vive, di licheni, funghi o residui di materiale vegetale, e si sono adattate a consumare tessuti naturali, tra cui lana, cotone, lino e seta. Fanno parte della famiglia di farfalle Tineidae, che una volta adulte depongono minuscole uova sugli abiti; le larve poi possono impuparsi in tempi brevissimi, due mesi appena, o molto lunghi, due anni, a seconda delle condizioni ambientali.
Dopo un mese o due allo stadio pupale, la farfalla adulta emerge e prosegue il suo ciclo vitale nei nostri armadi.(science)